Lo stalking, per dirla in breve, è una forma di persecuzione, messa in atto da una persona (lo stalker) ai danni di un'altra persona, cioè la vittima. Tra le varie forme in cui lo stalking si può attuare, c'è ovviamente anche quella elettronica, attraverso sms, e-mail, eccetera. I tipi di stalker sono i più vari e si va dal semplice innamorato timido, fino al maniaco psicopatico vero e proprio, ma per i dettagli sullo stalking vi rimando semmai ad altre pagine, dove potrete trovare una documentazione più completa, nonché le norme previste dal Codice Penale per il reato di stalking: qui mi basta solo darne una definizione, per procedere col discorso.
Il furto di identità consiste, come il nome stesso suggerisce, nello spacciarsi per un'altra persona, per qualsivoglia motivo. In ambito informatico, il furto di identità si presenta in varie forme, dal semplice furto di nome utente e password per accedere alla posta elettronica, fino alla clonazione di carte di credito, passaporti e molto di più. Nel caso specifico, quello che ci interessa è la clonazione dell'identità di un'altra persona.
Come si combinano stalking, furto di identità e Facebook? Lo vedremo subito.
Con la nascita e la diffusione dei siti di social network, come appunto Facebook, si è accentuata anche l'abitudine di condividere i fatti propri con altre persone, senza che si sia accentuata di pari passo anche la cautela. Anzi, spesso il computer e la distanza ci trasmettono un falso senso di sicurezza, che ci spinge a essere molto più incauti di quanto non saremmo nella "vita reale". E questo può essere pericoloso, perché apre un nuovo possibile fronte di attacco a chiunque fosse interessato a infastidirci, molestarci o spiarci. E i modi che ha a disposizione sono parecchi.
Ma facciamo un esempio pratico.
Immaginiamo che io sia uno stalker o che, quantomeno, io sia ossessionato da una persona e voglia spiarla anche nella sua vita "virtuale". Questa persona la chiameremo Beppa, tanto per usare un nome di fantasia (potevo scegliere nomi più comuni, ma preferisco usarne uno più improbabile). Se io volessi tenermi informato sulle attività di Beppa e spiare i fatti suoi, un buon punto di partenza potrebbe essere quello di iscrivermi a Facebook (se già non lo sono) e richiederle l'amicizia. In questo modo, però, finirei per svelare la mia identità, il che non è positivo, soprattutto se già la sto infastidendo in altri modi; potrei usare una identità falsa, ma in questo caso Beppa potrebbe non accettare la richiesta di amicizia. Come spiarla, senza che mi scopra e senza farla insospettire?
Clonando il profilo di un suo amico.
Se la lista dei suoi amici è pubblica, basta che io la apra e studi un poco i nomi presenti. Il mio obbiettivo è trovare qualcuno che sia in contatto con lei, ma non troppo stretto: vecchi compagni di scuola o di lavoro sono l'ideale, oppure persone conosciute in vacanza, o in altri viaggi. Scelgo un nome (meglio ancora se femminile, perché suscita meno sospetti), copio eventualmente l'immagine del profilo, raccolgo le informazioni che trovo su quella persona e poi creo un nuovo profilo con quel nome e quella identità. Comincio a spedire richieste di amicizia agli amici di Beppa, accompagnandole con un messaggio del tipo "Ciao, sono Pincopallino, ho dovuto rifare il mio profilo di Facebook, perché non riuscivo più ad accedere al vecchio", e in questo modo mi creo una rete di amici in comune con Beppa. Se sono fortunato, tra i vari "amici di amici" ci sarà anche la persona a cui ho copiato l'identità: in questo caso, potrò accedere al suo profilo (se è aperto agli amici di amici) e copiare altre foto e altre informazioni, per rendere più credibile la mia copertura e ricreare in tutto e per tutto un falso profilo identico all'originale. Alla fine, manderò una richiesta di amicizia anche a Beppa, quando il numero degli amici in comune sarà sufficiente a rendermi credibile davanti a lei. Missione compiuta.
In questo modo, non solo ho rubato l'identità a una persona, ma ho anche ottenuto un modo per spiare e "perseguitare" Beppa anche su Facebook, a sua insaputa e senza metterci la mia faccia. Ed è una tecnica che posso ripetere svariate volte, usando sempre nuove identità. Alcuni stalkers preferiscono rubare l'identità della vittima stessa e attaccarla, invece di fingersi amici per spiarla, ma questo è un discorso a parte: dipende dal tipo di persona e da quanto è malata.
Precisiamo: strategie di questo tipo non sono utilizzate solo dagli stalkers, ma anche da comuni maniaci, interessati soltanto a guardare le vostre fotografie personali (meglio ancora se foto di vacanze al mare) e servirsene per i propri fini, qualunque essi siano. In questi casi, basta essere amici di amici per avere accesso a moltissimi album fotografici di gente che non saprà mai nulla di noi, dato che la maggioranza degli utenti lascia le proprie fotografie aperte anche agli "amici di amici", nell'impostare la privacy. Ottieni l'amicizia di un utente con 2000 o 3000 contatti, ed ecco che hai fatto tombola: avrai migliaia di foto e profili da spiare. E a volte non devi neppure clonare l'identità di qualcuno, perché molti utenti accettano qualsiasi richiesta di amicizia, giusto per "fare numero". Naturalmente, essere il bersaglio di uno stalker è ben più grave di avere qualcuno che ruba un paio di foto in costume da bagno dal nostro profilo, ma il meccanismo è lo stesso. E poi, non penso vi farebbe piacere sapere che un pedofilo ha sul proprio computer anche le foto dei vostri figli, che ha potuto prelevare essendo un "amico di amico"...
Come difendersi
Beh, se una persona ha qualche rotella fuori posto, possiamo fare ben poco per aggiustarla. In campo informatico, però, possiamo almeno limitare i danni e cercare di renderle più difficile il "lavoro"; se l'unico modo per fermare uno stalker veramente ossessionato è rivolgersi ai carabinieri, esistono però sistemi per ostacolare e tenere a distanza i maniaci generici o le persone meno ossessionate.La prima arma di cui disponiamo è una buona gestione della privacy. Rendiamo tutti i nostri dati visibili soltanto agli amici, e non anche agli "amici di amici" (categoria in cui possono rientrare cani e porci): in questo modo, chi volesse visitare il nostro profilo, vedere le nostre foto o altro, dovrà per forza chiederci l'amicizia. Meglio ancora, possiamo utilizzare le liste di amici, per limitare l'accesso ad alcune informazioni e riservarlo solo a chi vogliamo noi: potremmo fare una lista dei nostri famigliari, oppure degli amici intimi, che avranno accesso a tutto il nostro profilo, mentre una lista dei colleghi di lavoro, o delle conoscenze più lontane, avrà accesso solo a determinate sezioni e non potrà vedere altre informazioni. In precedenti articoli ho già parlato di impostazioni sulla privacy e di liste di amici, per cui non mi dilungherò qui.
In secondo luogo, è meglio non aggiungere amici "a caso", tanto per fare numero. Accettiamo richieste di amicizia da persone che conosciamo e riconosciamo: in caso di dubbi sulla loro identità, è opportuno chiedere a loro una conferma, oppure inserirli provvisoriamente in una lista di "sospetti", fino a che non avremo una conferma che sono proprio la persona che dichiarano di essere. Tutto ciò potrà sembrare paranoico, ma in fondo è lo stesso vecchio principio del "non parlare con gli sconosciuti", ripetuto fino alla nausea dalle madri di tutto il mondo e riproposto qui in versione digitale: si tratta solo di applicare anche in Rete gli stessi normali criteri di sicurezza che usiamo nella vita quotidiana.
Se poi ci accorgiamo che qualcuno ha rubato la nostra identità e si spaccia per noi su Facebook, segnaliamo immediatamente il suo profilo (specificando il motivo della segnalazione) e invitiamo quanti più amici possibile a segnalarlo a loro volta: più sono le segnalazioni, più è probabile che Facebook bloccherà in fretta il profilo. Invitiamo anche i nostri contatti a bloccare il profilo falso e rimuoverlo dagli amici. Se poi, oltre ad aver rubato la nostra identità, utilizza poi quel profilo per molestarci, allora non è più un semplice furto di identità, ma uno stalker che ce l'ha con noi: a questo punto, si passa alla denuncia e il nostro stalker se la vedrà coi carabinieri.