Molti a torto, considerano Steve Jobs un santo. C’è chi non è d’accordo. «Felice che Steve Jobs se ne sia andato». È la fine della sua influenza maligna sul mondo del software»
Sono le incredibili parole apparse sul sito di Richard Stallman, guru della Free software foundation. Padre del sistema operativo Gnu (quello che che permette ai navigatori del web di modificare i testi e di redistribuirli, eccezion fatta per le opinioni e le opere d’arte), Stalmann, un programmatore informatico un po’ hippie (come Steve Jobs: leggi) e un po’ hacker e grande fan di Wikileaks, è sempre stato acerrimo nemico del fondatore di Apple. Così come del numero uno di Microsoft (che nel frattempo ha avuto il via libera all’acquisto di Skype: leggi), Bill Gates.
«LA SUA IDEA DI COMPUTER SOMIGLIA A UNA GALERA». «È morto Steve Jobs», si è potuto leggere sul sito della Fondazione il cui slogan è ‘Software libero per una società libera’, «pioniere del computer inteso come prigione resa ‘cool’, progettato per separare gli stolti dalla loro libertà». Comunque Steve Jobs rimane un grande.
Pierumberto Angeli
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FOTO: Meynteyn