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Stampa: il sistema Pantone

Da Printingweb S.r.l. @printingweb

sistema pantoneChi si occupa di stampa e di grafica convive quotidianamente con una parola che risuona immancabile nella sua testa e praticamente in ogni discorso lavorativo: Pantone! Un sostantivo che, però, non è conosciuto unicamente dagli addetti ai lavori, ma sicuramente sarà capitato a tutti di incontrare nella vita di tutti i giorni in molte occasioni, dato che, con il tempo, il sistema Pantone è diventato il riferimento principale per ciò che riguarda il magnifico universo dei colori.

DA AZIENDA A SISTEMA

In origine, Pantone, è il nome di una singola azienda. Fondata nel 1962, è una realtà specializzata nel campo della grafica e, soprattutto, nella catalogazione dei colori. Catalogazione che, a partire dagli Anni ’50, si era posta come una esigenza che permettesse di standardizzare a livello internazionale qualsiasi discorso cromatico legato inizialmente alla grafica e alla stampa. Con il passare degli anni, però, il sistema Pantone ha valicato questi confini, arrivando a posti come riferimento anche per quanto riguarda industria e chimica. Basti pensare, per fare un esempio, pratico, a quando si scelgono le tinte per imbiancare i muri di casa: i codici che si trovano sulle confezioni piuttosto che la “mazzetta” con tutte le sfumature possibili proposte dagli imbianchini, si basano proprio sulla gamma di colori codificata dalla Pantone.
Giusto per curiosità, e per chiudere la breve parentesi storica sull’azienda Pantone, questa nel 2007 è stata acquistata dalla X-Rite, colosso statunitense anch’esso attivo nel campo dei colori e della fotografia, in particolare per l’industria farmaceutica.

IL SISTEMA PANTONE

Scendendo più nel concreto, il Pantone è un sistema di classificazione e “schedatura” dei colori, riconoscibili grazie a una serie di codici abbinati alle singole sfumature possibili. Come detto in precedenza, la mazzetta Pantone è, nel concreto, il riferimento che permette di vedere tutte le tonalità pantone esistenti e confrontarle, nel caso, con prove di stampa. La stampa è, infatti, il riferimento principale per il quale è stato pensato il codice Pantone, destinato a codificare le tonalità di riferimento per il sistema si stampa in quadricromia, abbreviato in CMYK. La quadricromia è il metodo abitualmente usato nella stampa, che si basa sull’utilizzo dei tre colori principali : cian, magenta e giallo, ai quali viene aggiunto il nero per ottenere un contrasto migliore e dei dettagli più nitidi e definiti (le iniziali dei quattro colori, in lingua inglese – cyan, magenta, yellow, Key Black – sono quelle che danno vita all’acronimo CMYK con cui è abitualmente conosciuto il sistema). Se per quanto riguarda la stampa il Pantone fa da riferimento, per il mondo del web e dell’editoria digitale, in realtà tutti i codici colori sono tradotti in quadricromia, mettendo il Pantone in secondo piano.
Esistono anche dei colori speciali che non sono realizzabili mischiando semplicemente i quattro colori della quadricromia: è possibile comunque poterli stampare, ma utilizzando tonalità aggiuntive e, quindi, a un costo maggiore per chi stampa.

L’IMPORTANZA DEL SUPPORTO

Tornando a parlare di stampa, oltre al colore in sé è fondamentale conoscere il supporto sul quale si applicherà quella determinata tonalità. Nel mondo del design, in particolare, questo è un aspetto fondamentale: sarebbe un peccato lavorare per settimane sull’ideazione del logo migliore per l’immagine coordinata di un’azienda, per esempio, e vedere, alla prova dei fatti, che l’insegna realizzata in materiale plastico non corrisponde, nei colori, allo stesso logo fatto stampare su buste e biglietti da visita. Per ovviare a questi possibili inconvenienti, ancora una volta viene in soccorso il sistema Pantone, che ha appositamente pensato al Pantone Matching System. Questo speciale sistema, infatti, non solo identifica la tonalità precisa di una tinta, ma indica anche come il supporto sul quale si applicherà ne influenzerà il risultato finale. Per questo, nell’indicare in maniera completa e precisa un colore con il Pantone Matching System, si usa un numero di riferimento che indica il colore vero e proprio; a questo si fa quindi seguire una lettera che distingue il tipo di supporto al quale il colore è destinato.

CODICI E COMUNICAZIONE

Se ogni singola sfumatura è contraddistinta da un codice numerico, per i colori più conosciuti e utilizzati la Pantone ha pensato anche a dei nomi veri e propri, così da renderli identificabili in maniera più immediata e comprensibile. In totale, i colori standard Pantone sono 1144. A questi vanno aggiunti altre 2000 tonalità che sono state successivamente aggiunte per dettagliare ancora meglio tutte le possibili sfumature. Per fare un esempio di quanto varie e numerose possano essere le varianti di un colore, si pensi che il rosso della bandiera italiana (lo Scarlet Red o, utilizzando il codice numerico, 18-1662) ha un codice pantone diverso rispetto a quello usato nella bandiera francese (Red 032). Questi, a loro volta sono diversi dal rosso del vessillo americano (193C) o da quello della bandiera svizzera (485). Insomma, si fa presto a dire “rosso”, ma se il vostro mondo di riferimento è la grafica o la stampa, questa semplice definizione non basta assolutamente per identificare nella maniera corretta il colore preciso che si vuole utilizzare.

CURIOSITÀ

A completare questa panoramica a 360 gradi sui colori e sul sistema Pantone in particolare, una simpatica curiosità è quella che vede l’azienda americana, da ormai quattordici anni a questa parte, assegnare ad ogni nuovo anno un preciso colore che lo rappresenti. L’usanza è iniziata nel 200, quando fu assegnato al primo anno del nuovo millennio la tonalità Cerulean (che in codice Pantone è il colore 15–4020). Il colore rappresentativo dell’anno in corso 2014, invece, è il Radiant Orchid (tradotto nel codice numerico del sistema Pantone si tratta della tonalità 18-3224).


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