Si, ma quella americana, come si capisce subito dal tenore dell'articolo della prestigiosa rivista statunitense Time, che fa un esplicito riferimento al salvataggio della Chrysler, ex colosso di Detroit. Sembra però che i media italiani non se ne siano accordi, indicando con un generico "industria dell'auto" l'oggetto del salvataggio.
Nell'intervista i complimenti al manager italo-svizzero-canadese si sprecano e a farli sono niente di meno che lo stesso presidente degli Usa Barack Obama, che lo paragona a Steve Jobs.
Per il prossimo anno gli americani si aspettano da Chrysler "auto che possano essere amate" e gli otto nuovi modelli annunciati dovrebbero soddisfare i loro bisogni. Per quanto riguarda Fiat l'unica cosa sicura è che è sempre più vicina alla scomparsa, mancando i nuovi modelli, perdendo quote di mercato costantemente e chiudendo gli stabilimenti produttivi nella penisola.
Il santino de La Stampa di Torino è illuminante sullo stato dell'informazione in Italia: poi ci si meraviglia se siamo al 78esimo posto riguardo alla libertà di stampa.