Al netto di qualsiasi posizione abbiate nel merito, ecco un esempio del perché la libertà di stampa italiana è – un pochino! – indietro nelle classifiche internazionali: [SPOILER: non perché studio aperto mostra le tette e nemmeno perché Emilio Fido Fede ha condotto il tg4 per un po' di anni].
Comunque, come ho scritto ieri, si è aperto il referendum consultivo per l’indipendenza del Veneto, che probabilmente non porterà a nulla, ma nonostante ciò non ci sono stati media italiani di massa che ne abbiano parlato (ciao RAI ). Solo ieri hanno votato 490mila persone aventi diritto (su un tot di circa 4 milioni) e visto che dura per una settimana e la cosa è non è stata pubblicizzata per nulla – se non ai limiti della censura – direi che, se io fossi un direttore di giornale e mi fossi fatto scappare una notizia del genere, o sarei un disastro di giornalista, cieco ed incapace, o sarei fazioso.
Cioè, tra un gattino salvato e l’altro, non c’è tempo di scriver quattro righe su una cosa così forte? Are you serious??
Intanto, andando oltremanica, la BBC, portata come ariete del servizio pubblico che funziona da parte dei difensori del servizio pubblico Rai (gli stessi probabilmente che ignorano il referendum) ne parla qui
qui ne parla l’Indipendent
qui ne parla l’Expre
qui dalla Nuova Zelanda il New Zealand Herald
qui, sempre dagli UK, il Telegraph
qui dalla Germania l’Heise
qui dalla Russia il Russia Today (che ieri ha fatto diretta televisiva..)
Probabilmente ce ne sono moltissime altre che non ho avuto tempo di guardare. In Italia c’è solo una lettera al Corriere liquidata da Severgnini in due righe, un blog personale su Il Giornale del grande Carlo Lottieri , ma solo perché ne ha sposato la causa da anni, e un articolo su Libero, oltre ovviamente al mio post di ieri su Linkiesta; anche chi è completamente contrario all’iniziativa, non si sente un poco preso per il culo?
Giovanni Ravetta