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Stampella civica

Creato il 04 giugno 2012 da Giusva

Stampella civicaChe aria tira sulla riva sinistra dello Stige? Trattandosi del fiume infernale, di certo, non si respirano profumi di violette, osservereste pronti;  e se lo Stige lo paragonassimo al panorama politico italiano e la riva sinistra fosse quella presidiata dagli  irriconoscibili nipotini di Togliatti ? L’aria non cambierebbe di molto, questo è certo. Di sicuro c’è che il panorama politico nazionale non attraversa un periodo di florido consenso, sia a destra che a sinistra si approfitta per riorganizzarsi, per serrare le fila, per far arrivare, se di una guerra si trattasse ( ma in fondo chi dice che non lo sia davvero) le munizioni in prima linea, tutti insomma approfittano della “tregua” del governo Monti per “annusare l’aria che tira” in vista delle future scadenze elettorali. Cosa si annusa dunque a sinistra? La prima aria che giunge è quella di una crescente insofferenza nei confronti del segretario di partito, incapace di tenere unite le fila del Pd e di creare una solida alleanza con i cugini di Sinistra e Libertà e con i dipietristi. Del resto, venuto meno l’antiberlusconismo, i collanti capaci di unire la sinistra divengono rari come l’astato. Ancora più rari dopo che tutti si aspettavano una sonante vittoria elettorale nella recente tornata delle amministrative. Sappiamo invece quali sono stati i risultati, la gente stufa ha preferito premiare il movimento Cinque Stelle di Grillo.  Siamo quindi ai giorni scorsi. Serve del nuovo, questo lo sanno tutti da quelle parti e non solo. Qualcuno a sinistra deve aver affinato Intelletto e svegliatosi di botto (De Benedetti) , deve aver cominciato a pensare che la cornice vecchio stampo del partito non era più perseguibile, che era opportuno legare i buoi al carro del vincente,  e allora perché non cavalcare l’onda, attingere alle raffinate doti del trasformismo, di cui i democratici sono maestri,  e mettere su una lista civica con “democratiche”sfumature? L’idea è comparsa su Repubblica dalla penna di Scalfari, subito elogiato da Ezio Mauro e da metà dei maitre a penser  della cultura di sinistra. Fatto il contenitore la seguente domanda è logica: chi deve essere l’uomo di punta?  Sgraditi De magistris e Ovadia, chi meglio del professionista dell’antimafia 2.0  che risponde al nome di Roberto Saviano!  Chapeau per la pensata! Il dibattito televisivo è servito. Il piano di De Benedetti è chiarissimo, due i punti principali : non un solo voto all’infuori della sinistra e far del male a Grillo. Peccato però che l’autore di Gomorra abbia subito smentito dichiarando che scrivere è il suo mestiere, non quello di far politica. Secca, granitica smentita. Da quel dì è tutto un ritrattare le dichiarazioni fatte su ogni mezzo, dalla carta dove Scalfari bolla come “gossippare” queste notizie, al tubo catodico, come  ad esempio l’uscita della De Gregorio che mentre smentisce ogni ipotesi di lista salvabersani , snocciola, nella trasmissione di Telese, un vero e proprio programma elettorale.  Ritrattazioni a cui siamo abituati da tempo. Il piano però sembra buono non resta che attendere che un personaggio di spicco, lontano dai riflettori della politica praticata sul campo, dia il suo assenso, a quel punto saremmo tutti in prima fila, pop corn nelle mani, ad assistere ai meravigliosi esercizi verbali di una nuova rimodulazione dei fatti.

(nella foto: nuova rimodulazione dei fatti)


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