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Stangat… Iva

Creato il 27 settembre 2011 da Weesh_growing_ideas @Weesh_web

Piccolo, ulteriore, sforzo richiesto agli italiani o autentico scossone? E’ l’interrogativo che in genere ci si pone quando si deve decidere se si e’ di fronte ad una stangata bella e buona o ad una “stangatina”. Nella fattispecie pero’ prevale la terza scelta: non vi e’ dubbio, trattasi di stangat… Iva.

I manuali di economia aziendale lo dicono chiaramente: l’Iva e’ un’ imposta indiretta che ricade sul consumatore finale. Quell’uno percento in piu’ (entrato in vigore sabato 17 settembre) ce lo becchiamo (e volevi che non fosse cosi’), dunque, tutti noi comuni cittadini. Iva dal 20 al 21%, con ritocco dei listino prezzi di una sfilza interminabile di beni e servizi, il cui prezzo finale al pubblico lievitera’. Magari, talvolta, impercettibilmente, ma crescera’. E se, come asseriva il buon Toto’ De Curtis, e’ la somma che fa il totale, la voce finale dei conti in uscita delle famiglie aumentera’, inesorabilmente.

C’e’ chi dice di 100,00 €, chi – meno ottimisticamente – parla di 180,00 €  all’anno. Fatto sta che le voci in rosso dei bilanci familiari sono di anno in anno sempre piu’ panciute (luce, gas, tassa dei rifiuti e chi piu’ ne ha piu’ ne metta) e la sensazione e’ che l’unica dieta sia quella da dover praticare a tavola (diminuire le quantita’ acquistate per non aumentare la spesa, la proibitiva mission). Un piccolo tassello di un mosaico di sacrifici derivanti dalla manovra economica, indispensabili per restare in Europa.

L’aumento medio dei prodotti e servizi e’ di 4 € per ogni 500 € di prezzo finale prima dell’aumento (coefficiente moltiplicatore 1,00833334). Per entrare in concreto nel problema, ecco i principali beni il cui costo e’ gia’ aumentato da qualche giorno: abbigliamento e calzature,   elettrodomestici,  computer e dispositivi  elettronici,   auto e moto,  carburanti,  prodotti per l’igiene personale e la pulizia della casa,  consumazioni al bar e al ristorante,  vini e superalcolici,  servizi di telefonia,  prestazioni di artigiani (meccanici, idraulici, falegnami, ecc,) e professionisti (avvocati, commercialisti ecc.),  giocattoli,  piscine, palestre e altri servizi sportivi,  tabacchi.

Non vengono toccati, vivaddio, i beni alimentari di prima necessita’, la cui aliquota Iva resta fissata al 4% (pane, latte e molti ortaggi) e quella collegata ai lavori in campo edilizio (sempre al 10%).

Un terzo della maggiore spesa Iva sara’ assorbita dalle spese per trasporto. Biglietti di bus, treni e aerei e, soprattutto, benzina e gasolio per autotrazione. Gia’ durante lo scorso fine settimana i prezzi alla pompa sono aumentati in media di 1,4 centesimi al litro. Tra tante disgrazie, in definitiva, ci mancava pure sta stangat… Iva!

  Francesco Rella @FalloSapere


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