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Star Wars: episodio IV - una nuova speranza

Creato il 29 novembre 2015 da Jeanjacques
Star Wars: episodio IV - una nuova speranza
Cos'è Guerre stellari? O Star Wars, dato che ci piace essere anglofoni. Potremmo semplicemente dire che sono dei film, ma credo che la cosa sarebbe particolarmente riduttiva. Perché non penso che nella storia del cinema recente ci sia stato un fenomeno cinematografico che abbia procurato un simile seguito, che abbia fatto così scuola e creato una serie tale di appassionati. Certo, alcuni potranno dirmi Il Signore degli Anelli o Harry Potter, ma lì andiamo su due casi diversi. I due esempi precedentemente citati sono la trasposizione di due libri divenuti di culto, la cui conversione in celluloide ha dato maggior diffusione anche fra i 'non addetti ai lavori', la saga di George Lucas invece ha dalla sua il fatto che sul grande schermo è nata e che da lì ha saputo creare un impero (che brutto gioco di parole...) che in più di tre decadi di storia non si è mai fermato, con tanto prequel, un imminente sequel e variati spin-off e allargamenti dell'universo stellare - in tutti i formati esistenti, a partire da libri, fino a fumetti, serie animate e videogames. Io ricordo che lo vidi la prima volta in un'estate della prima media, piuttosto tardi rispetto a molti miei coetanei, perché lo davano in tv, e mi bastarono i primi cinque minuti per essere catturato dalla visione. All'epoca di cinema non capivo una mazza, e col tempo non credo proprio di essere migliorato, ma anche la mia mente limitata era arrivata a comprendere che mi trovavo al cospetto di un'opera monumentale. Una di quelle cose che non ti serve aver studiato per capirle, sono lì e si manifestano in tutta la loro potenza. E' questo il potere dei miti e anche di un certo tipo di storie 'popolari', quello di arrivare direttamente al cuore e di farlo con grande maestria. Star Wars credo che possa riassumersi tutto in questa frase, per certi versi.

L'impero galattico sta estendendo il suo dominio, comandato dal malvagio monarca assoluto Palpatine e dal suo misterioso allievo Darth Vader (non Fener, Vader!). Scoperta l'astronave dove sta la principessa Leila Organa, una dei capi della resistenza ribelle, la attaccano, ma l'intrepida donna riesce a mandare sul pianeta Tatooine due droidi con un video-messaggio per un certo Obi-Wan Kenobi. I due robot si perdono così nel deserto, ma lungo la loro strada conosceranno il giovane Luke Skywalker...

Per certi versi George Lucas è un personaggio da prendere come esempio, e quando le cose mi vanno male penso sempre a lui. Non solo per tutto quello che è riuscito a creare (e poi rovinare, per certi versi, ma avercene se riesco a fare qualcosa che abbia anche solo un centesimo della potenza di questa storia) ma per come è arrivato a rendere possibile quel sogno che gli è albergato in testa per anni - a tal proposito, vedetevi il divertente corto George Lucas in love, un mio piccolo must dai tempi delle superiori. Prima che mezzo mondo e tre quarti erigesse lui e i suoi personaggi come idoli assoluti, le cose non gli andavano bene. Per farla breve, la prima stesura del suo Star Wars non aveva convinto molti produttori e, anche a riprese iniziate, ci furono guai a non finire, sia di tipo meteorologico (guarda caso, in un certo deserto piove per la prima volta da secoli proprio quando lui inizia a costruire il set) che tecnico (apparecchiature che si disintegrano, manco che ci fossero stati i Sith di mezzo, con conseguente rallentamento delle riprese). Si arrivò persino al punto che persino la troupe finì per non credere nel film, tanto che Harrison Ford, reduce da American graffiti, sempre di Lucas, arrivò a dire la celebre frase "Puoi mettere questa merda nei copioni, George, ma sono sicuro che non riusciresti mai a parlare così" e alcuni membri dello staff criticarono l'intero progetto come un qualcosa di troppo puerile o, ancora peggio, involontariamente ridicolo. Risultato: le riprese causarono un tale stress a Lucas che il poveretto rischiò pure un infarto, ma una volta uscito nelle sale, peraltro mal distribuito, il successo fu oscenamente inaspettato. E da allora non ha mai frenato la sua avanzata, come tutti noi possiamo vedere. Ma a conti fatti, cos'è che rende Guerre stellari un film così bello? Non credo che valga la regola del 'era la prima volta che si faceva un film così', perché nonostante gli anni non è invecchiato di un solo giorno, la storia, anche se con delle ingenuità, regge benissimo e i personaggi sono dotati di un forte carisma. Io credo che abbia finito per piacere così tanto per ciò che incarna, per aver preso tutto quello che faceva parte della tradizione mitologica comune a qualunque cultura e averla plasmata sotto un'ottica più accessibile al grande pubblico, quello del film di fantascienza. C'è tutto, la chiamata dell'eroe, il viaggio, il maestro/mentore, e la scoperta di un mondo che si fa sempre più ostile. Per certi versi, Luke Skywalker non è così diverso da Bilbo o Frodo Baggins. E questo viaggio diventa, mano a mano che i minuti scorrono, una maggiore conoscenza di sé. Luke alla fine siamo un po' tutti noi, che abbiamo a che fare con un mondo sull'orlo della follia che sembra farsi sempre più complicato, ma con gli insegnamenti giusti riesce a farsi autore del proprio destino e a comprendere il vero potenziale che alberga dentro di lui. Star wars è questo è molto altro, ne sono sicuro, e lo sono rimasto per tutte le decide di volte che l'ho rivisto. Ma è anche un qualcosa di tecnicamente eccelso, considerando i pochi mezzi che avevano all'epoca (anche se non disdegno le versioni modernizzate dallo stesso autore) e che aveva lo stesso regista, che però è riuscito ugualmente a regalare delle immagini che ormai sono entrate nella memoria di tutti. E le musiche... vogliamo parlare del main theme di John Williams o della sua Imperial march? Quest'ultimo è forse l'inno dei cattivi per eccellenza, l'ennesimo tormentone di un uomo che nella settima arte non ha fatto altro che creare colonne sonore memorabili, ma l'iconicità che ha raggiunto questa melodia accostata a quelle immagini non è pari a nessun'altra. Shreck diceva che gli orchi sono fatti a strati, ma io credo che pure questo film lo sia: più lo guardi, e più scopri come sia composto da varie cose ottimali che ne hanno favorito l'ottima resa, a come la leggerezza non abbandoni la sporadica riflessione che ne viene ogni tanto e a come ogni personaggio non viva unicamente in funzione della storia o di sé, ma come le due cose si fondano alla perfezione. D'altronde, questo è un potere che solo i miti hanno. E tanto tempo fa, in una galassia molto più vicina di quello che possiamo pensare, un mito era sicuramente nato.

Anche dopo tutto quello che ha passato e che, nonostante tutto, non gli ha impedito di realizzare la sua visione, possiamo proprio dire che la Forza scorre potente in George Lucas.Voto: 

Star Wars: episodio IV - una nuova speranza
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