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Star Wars VII: il risveglio del vintage (e basta, o quasi)

Creato il 19 dicembre 2015 da Onesto_e_spietato @OnestoeSpietato

Star Wars VII: il risveglio della Forza è una reunion dei più tipici elementi della saga, dove l’entusiasmo di una nuova avventura e una nuova trilogia cede il posto al vintage e alla nostalgia dei trittici precedenti.

star wars VII il risveglio della forzaSono passati dieci anni dall’ultimo episodio di Star Wars realizzato, ovvero Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith (2005), mentre ben trentadue da Star Wars Episode VI: Il ritorno dello Jedi (1983), al quale si lega direttamente questo Il risveglio della Forza diretto da J.J. Abrams. Un letargo durato decenni, sospirato dagli spettatori di tutto il mondo con trepidante eccitazione. Un sogno quindi lungamente atteso da milioni di fan, ma il lato reale (quello sul grande schermo) di questo sogno è meno splendido del previsto, tanto che l’attesa si tinge (a posteriori) di sapore leopardiano.

Star Wars VII: Il risveglio della Forza apre la trilogia sequel un po’ in tono minore, o meglio col freno un pochino tirato. Sa più di un film di transizione che non di rilancio e risveglio. Ha più quelle fattezze di passaggio che in genere appartengono ad un episodio di mezzo che non all’apripista di una nuova trilogia. La Forza si risveglia, questo sì, ributtando nella mischia tutti gli elementi più amati della saga, ma più che l’azione è il sapore vintage a connotare il risveglio della saga e dello spettatore.

Gran cerimoniere e indiscusso artefice di questa operazione è J.J. Abrams. Un autore e regista che ha già dato prova delle sue capacità nel “restauro” e rivitalizzazione dell’ “antico”. Lo ha dimostrato in primis con lo splendido Super 8, intriso di un forte retrogusto spielberghiano, poi con i due Star Trek girati nel 2009 e nel 2013, con i quali ha compiuto una vera e propria trasfusione di sangue e proteine per la canuta e infeltrita saga con protagonisti Kirk e Spock.

Per Star Wars VII: Il risveglio della Forza Abrams ha l’ingrato compito di riporre sulla scacchiera tutte le pedine, fanti, cavalli, re e regine, di qua e di là dal Lato Oscuro della Forza. Certo Abrams è il migliore sulla piazza in questo, un nerd di prima categoria, e la Disney-Lucas Film non poteva scegliere meglio. Affiancato da Lawrence Kasdan, sceneggiatore della trilogia originale, Abrams continua, a livello narrativo, sulla linea ereditaria familiare, tra padri e figli, pur ribaltandone i poli d’attrazione. Su questa linea canonica, e forse quindi difficilmente tradibile, inserisce personaggi nuovi e rimette in gioco quelli vecchi (dall’idolo dei fan Han Solo-Harrison Ford ad un’invecchiata principessa Leila-Carrie Fisher un po’ in versione “nonna papera”, da C3PO e R2D2 a tutti i “mostri” buoni di contorno come, per capirsi, l’uomo-calamaro). E vi inserisce anche un po’ tutte le location che hanno reso indimenticabile la saga originale: pianeti innevati, boscosi, desertici. Ma anche il Millennium Falcon e un interno che ricorda la dimora di Jabba. Sparso qua e là anche qualche omaggio trasversale, tra cui uno piuttosto evidente a E.T..

Insomma, il contorno è perfettamente riuscito. Quello che manca è un po’ il contenuto, quello vero intendo. Non c’è un colpo di scena degno di questo nome né sequenze davvero spettacolari o roboanti. Domina lo stupore, perlopiù atteso, di rivedere i beniamini di un tempo (su tutti i personaggi robotici, tra l’altro ben supportati dalla simpaticissima e tenera new entry di BB-8). Manca la sorpresa che galvanizza, il colpo di genio e da maestro che manda in delirio i fan. Tra le poche cose che colpiscono, o almeno incuriosiscono, l’inattesa umanizzazione e marcatura comica degli stormtrooper imperiali e la caratterizzazione di Chewbecca come un bambinone simpaticamente lamentoso.

Insomma, la nostalgia ha la meglio sull’entusiasmo, la rivivificazione del ricordo schiaccia il risveglio del titolo. Questo anche nella scelta degli attori (e conseguente caratterizzazione dei loro personaggi): non convince il nuovo villain interpretato da Adam Driver, così come sono solo in parte efficaci i due giovani attori protagonisti John Boyega (Finn) e Daisy Ridley (Rey) o l’intrepido pilota impersonato da Oscar Isaac.

Detto questo, Star Wars VII: Il risveglio della Forza è comunque sia un bel film, da vedere al cinema, per gustare ancora una volta il sapore della più bella e lunga avventura che il cinema ci abbia mai regalato. Ma un pizzico di Forza, personalità e coraggio in più ce lo aspettavamo.

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