Starbuck – 533 figli e… non saperlo! (Canada 2011) Titolo originale: Starbuck Regia: Ken Scott Sceneggiatura: Ken Scott, Martin Petit Cast: Patrick Huard, Julie LeBreton, Antoine Bertrand, Patrick Martin, Sarah-Jeanne Labrosse, Félix Brassard, Igor Ovadis Genere: patriarcale Se ti piace guarda anche: Life Unexpected, About a Boy – Un ragazzo, Role Models (e per altri consigli cinematografici, scaricate gratuitamente la app per cellulari Muze)
Questo film mi ha fatto pensare. Mi ha fatto riflettere non sui caffè Starbucks, né tanto meno sulla paternità e sull’avere figli. Mi ha fatto pensare che non sarebbe male fare un po’ di soldini… vendendo sperma. Cioè ti pagano, e tanto pure, per farti le seghe. Perché non c’ho pensato prima? Altroché scrivere, che tanto non ti danno quasi niente, o cercare un lavoro fisso, che ormai non esiste più. Alla faccia della crisi e del precariato, vado a fare il donatore di sperma, e vadaviailcù!
Come si fa, a diventare un donatore di sperma? Innanzitutto, bisogna emigrare. Siamo alle solite. Se si vuole fare qualcosa, l’unica soluzione è scappare dall’Italia. Da noi infatti i donatori di sborr… sperma non vengono pagati. Bisogna concedersi gratis. Al che uno pensa: “Giusto così.” Sbagliato. Nessun guadagno, nessun incentivo a donare il proprio sperma e infatti in Italia la domanda di seme eccede l’offerta. Questo giusto per mettere qualche ostacolo tra le gambe di chi vuole diventare genitore ma non può. D'altra parte, nel nostro stato Vaticano l'inseminazione è ancora considerata qualcosa troppo all'infuori della procreazione "normale". Quindi il primo passo è quello: è necessario espatriare se ci si vuole far pagare per farsi le seghe. Una volta andati all’estero, una volta poi che il proprio sperma è stato considerato idoneo e non c’è il rischio di trasmettere malattie ereditarie o infettive alla prole, si possono fare i $oldi. A questo punto, tutto bene?
"Grande Balotelli!
Ma siamo sicuri che sia proprio figlio mio?"
"Papààààà!"
"E mo' adesso chi m'ha chiamato?"
Da un’idea così carina e originale, sviluppata in maniera decente ma non eccezionale, con una colonna sonora buona (in particolare la splendida canzone francese “Quelque part” dei Caracol, però ci sono pure i The National) ma un cast così così, volevate che i “cugini” dei canadesi, gli ammericani, non ne approfittassero per girarne un remake? A Hollywood non si sono certo fatti pregare: i diritti dell’adattamento sono già stati acquistati, il protagonista sarà Vince Vaughn, la produzione della DreamWorks di Steven Spielberg (ohi ohi) e prossimamente arriverà sugli schermi mondiali. Scommettiamo che le dosi di banalità e buonismo saranno molto più elevate nella nuova versione a stelle e strisce? In attesa di scoprirlo, ma anche no, io vado a cercare di guadagnare dei soldi con il mio seme. Anche se, pure per questo, tocca andare all’estero. Parafrasando Caparezza: cervelli in fuga, capitali in fuga e pure sperma in fuga. (voto 6+/10)