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Stasera alle 21,15 su Rai 5 The Tree of Life di Terrence Malick

Creato il 16 giugno 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
  • Anno: 2011
  • Durata: 138'
  • Distribuzione: 01 Distribution
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: India, Gran Bretagna
  • Regia: Terrence Malick

The Tree of Life è un film del 2011 diretto da Terrence Malick. Quinta opera del regista statunitense, ha per protagonisti Brad Pitt, Sean Penn e Jessica Chastain, oltre ad aver segnato l’esordio di Hunter McCracken, Laramie Eppler e Tye Sheridan.

La storia è narrata per mezzo di flashback, accompagnati da un flusso di musica costante. Dopo la parte iniziale il film presenta una sequenza sulla storia dell’universo dopo il Big Bang, con l’obiettivo di mettere a confronto la vita di un macrocosmo (l’universo) e quella di un microcosmo (la famiglia).

Il film è stato distribuito dopo un’attesa di quasi due anni (la sua uscita era inizialmente prevista per il dicembre 2009). È stato presentato in concorso al 64º Festival di Cannes, nel maggio 2011, dove ha vinto la Palma d’oro per il miglior film.

Il film narra l’evoluzione di Jack O’Brien, un ragazzo del Texas, e dei suoi fratelli. Gli O’Brien sono una famiglia texana di ceto medio e rigorosamente cristiana degli anni cinquanta. Il padre dà ai figli un’educazione severa per insegnar loro ad avere successo nella vita, pretendendo da loro che non abbiano certi comportamenti, che solo gli adulti dovrebbero avere. Egli impone duramente il proprio modello educativo ai figli e, spesso, li punisce fisicamente, causando profondo scontento alla moglie con cui discute violentemente, accusandola di essere una donna debole. La madre, invece, fa conoscere loro il valore dell’amore e dei sentimenti. Nella mente di Jack i due genitori simboleggiano la Natura, che è violenta e vive solo per dominare, e la Grazia ,che invece è la via dell’obbedienza e del sacrificio.

Jack, divenuto adolescente, rinnega l’esistenza di Dio, giunge a desiderare la morte del padre ed intraprende un percorso interiore confuso. La morte del fratello alla prematura età di diciannove anni determina un ulteriore grave disagio nel suo stato di angoscia e incertezza. Da adulto Jack è un’anima persa nel mondo moderno nel quale non riesce a trovare se stesso ed il senso della propria esistenza: il suo tormentato pensiero fluisce come un “io narrante” in cerca di risposte.

Il film si conclude con una toccante visione onirica e, dopo una sorta di resa, viene finalmente “varcata” una soglia: Jack “ritrova” sua madre e i suoi fratelli, raggiungendo una consapevole riconciliazione con il padre, che in una scena fondamentale del film ammette di aver sbagliato a puntare nella sua vita sull’ambizione e riconosce che la cosa migliore della sua vita sono i suoi figli.

La pellicola ottenne recensioni molto distinte l’una dall’altra. Una parte della critica elogia il film, ritenuto da alcuni di questi un capolavoro assoluto, mentre un’altra parte della critica ritiene la pellicola sopravvalutata, incolpando un dialogo praticamente assente. Al botteghino invece, con un budget di 32 milioni di dollari, la pellicola ne incassò poco più di 54 milioni



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