Stati e Nazioni

Creato il 16 marzo 2011 da Albix

Semplificando al massimo il diritto pubblico distingue tra stato e nazione, indicando con il primo concetto il soggetto giuridico internazionale dotato dei tre elementi essenziali (popolo, territorio e sovranità) mentre  con il secondo si indica un insieme di persone accomunate da lingua, costumi, religione, vicende storiche, usi e consuetudini.

Ci sono stati composti da più nazioni (come ad es. il Belgio, la Spagna, la Gran Bretagna ed altri) e nazioni suddivise in più stati (ad es. i Curdi; ).

Eppure non sempre le Nazioni vogliono unirsi sotto l’egida di uno Stato unico (ad esempio la Nazione islamica è frantumata in una miriade di stati indipendenti) anche perché al loro interno sono quasi inevitabili delle sottodivisioni particolaristiche (si pensi, sempre a proposito di Islam, alla suddivisione tra Sciiti e Sunniti).

Come Sardo sento forte l’attrazione identitaria verso la Nazione Sarda ma non al punto da propugnare una Sardegna politicamente indipendente (anche se ho subito come una violenza l’insediamento di numerose servitù militari, eseguita senza consultare a fondo le comunità e le istituzioni; e ancor meno sopporterei la costruzione coattiva di centrali nucleari calate dall’alto).

A tal proposito ritengo che lo sviluppo più sano e più consono all’evoluzione del mondo attuale sia quello che deve puntare ad organismi unitari sempre più vasti e soprannazionali (l’Unione Europea ne costituisce un esempio emblematico; anche se l’obiettivo apicale resta la formazione di un ordine internazionale capace di racchiudere sotto un unico ombrello tutti gli stati del mondo).

Ma questo auspicabile processo di verticalizzazione verticistica deve andare di pari passo con un’affermazione e un consolidamento delle basi nazionalitarie (che definereie come la base orizzontale del fenomeno) che lo sostengano alla base.

Ecco perché non sono favorevole ad un processo di indipendenza della Sardegna (che considero, per quanto detto in premessa, storicamente superato) ma, non di meno, propugno un sempre più forte autonomismo ed una autodeterminazione che veda i Sardi protagonisti coscienti ed  interpreti responsabili del proprio destino.


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