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"Stati generali": fa capolino sa Carta de Logu noa de Sardigna

Creato il 06 ottobre 2010 da Zfrantziscu
È molto difficile che, leggendo i quotidiani o vedendo la televisione, qualcuno abbia idea di che cosa sia successo ieri nella riunione dei cosiddetti Stati generali convocata nell'aula del Parlamento sardo. Non solo per l'ovvia difficoltà di riassumere in 565 parole (L'Unione sarda) o in 741 (La Nuova Sardegna) o in pochi minuti (le Tv) oltre cinque ore di dibattito, ma per una sorta di rimozione del senso di quanto è accaduto. Certo, il titolo di Stati generali, in ricordo degli États généraux che precedettero la Rivoluzione francese, era alquanto enfatico, ma si è trattato di una assemblea in cui la classe dirigente sarda, nelle sue componenti politica, sociale, comunali e provinciali, culturale, si è detta come intende costruire un rapporto nuovo, o ex novo, fra la Sardegna e lo Stato. E siccome chi è interessato non troverà soddisfazione nei grandi media, ecco il link al sito del Consiglio regionale che fornisce il resoconto delle cinque ore di dibattito. Gli Stati sociali (sindacati e imprenditori) hanno badato all'economia, ma in alcuni casi non solo ad essa; gli Stati comunitari (Enti locali) piuttosto al decentramento dei poteri dalla Regione e dallo Stato a loro favore; gli Stati politici (i parlamentari) hanno mirato al cuore del problema: il superamento dell'autonomismo verso la costituzione della Sardegna in entità federata.È da loro che è venuto il disegno del percorso che, se ci sarà la capacità di un alto compromesso fra le diverse sensibilità, potrebbe portare a una nuova Carta della Sardegna. Secondo il senatore democratico Antonello Cabras (presentatore di un disegno di legge costituzionale) preliminare ad ogni altro discorso è la denuncia del patto costituzionale che ha portato nel '48 all'attuale Statuto speciale “perché una decisione di questo tipo obbliga lo Stato a confrontarsi con la Regione per costruire una revisione, un nuovo Statuto”. I senatori del Pdl Delogu e Massidda hanno messo sul tavolo della discussione prossima ventura Sa Carta de Logunoa pro sa Natzione sarda, la proposta redatta dal Comitato per lo Statuto e fatta propria da Massidda in un suo disegno di legge costituzionale. Di questa proposta, chi legge i quotidiani sardi e ascolta le tv non sa alcunché, visto che mai ne hanno parlato. E continuano anche oggi a nascondere, neppure citando quel che è stato detto ieri. Si tratta, come qualche amico di questo blog ricorderà di aver letto, della attribuzione alla Sardegna di tutte le competenze salvo le quattro tradizionalmente attribuite agli stati federali. “Non è il Vangelo, però – ha detto Delogu - è la dimostrazione che qualche cosa di concreto si è fatta, che qualcosa di concreto si può fare”.Pare di capire che, attraverso la proposta di Cabras e quella del Pdl, il prossimo dibattito sul nuovo Statuto sardo possa portare a qualcosa di assai meno vago di quanto i media abbiano fino ad oggi riferito. E di quanto, di conseguenza, i sardi siano stati indotti a sperare.

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