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Stati Uniti: istruzione universitaria come priorità economica.

Creato il 23 agosto 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Obama lo sa bene: al giorno d’oggi l’istruzione è diventata un lusso che pochi possono permettersi e, per far fronte a questa disparità economica, ha proposto un piano in tre punti per cambiare questa situazione.

Obama, Università. Istruzione, Stati Uniti

Photo credit: willwhitedc / Foter / CC BY

Negli Stati Uniti un’università privata costa in media ventiquattromila dollari l’anno – si toccano i cinquantamila dollari per le accademie migliori – invece per quanto riguarda gli istituti pubblici si rimane attorno ai dodicimila dollari. I dati divulgati dalla Casa Bianca fanno paura se si pensa che negli ultimi trent’anni la retta media per quattro anni di college è aumentata del 250%. Per far fronte a costi da capogiro ogni studente arriva alla laurea con in media ventiseimila dollari di debiti da pagare e inevitabilmente i primi stipendi copriranno i prestiti ricevuti.

Obama, cercando di rendere concreto il suo motto “Yes we can”, ha cominciato un tour nelle diverse università americane, proponendo soluzioni a quella classe media che lo ha sostenuto fervidamente durante il suo primo mandato e nella seconda campagna elettorale. Alla University at Buffalo ha esposto così i tre punti che forse cambieranno il volto dell’America: il primo richiede la creazione di una classifica delle università in base a quanto imparano gli studenti, e quanto accessibili siano i costi, per sostenerle in relazione a quanto riducono i prezzi. Il secondo prevede investimenti nella tecnologia e lo sviluppo di corsi via internet (ugualmente buoni ma molto più economici ); il terzo propone un sistema in cui gli studenti, al termine del corso di studi, non paghino più del 10% dei loro stipendi per risanare i debiti. Il fine di questi interventi è permettere ai giovani adulti di crearsi una famiglia oppure lanciarsi nel mondo dell’imprenditoria senza essere schiacciati dai debiti.

Questa è l’America che Obama sogna e con lui tanti giovani speranzosi. Il tutto per ora è nelle mani del Congresso ma intanto a noi viene lasciato il sogno americano che l’uguaglianza possa cominciare fin dalla scuola.

Articolo di Alessandra Coppo


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