Sembra prendere sempre più piede l’utilizzo di cartelloni pubblicitari da parte dei pro-life americani, specialmente all’interno della comunità afro che recentemente ha fatto sempre di più sentire la propria voce iniziando una campagna senza precedenti per la sensibilizzazione sul fenomeno riguardante le altissime percentuali d’aborto fra le donne di colore.
I membri della comunità afroamericana pro-life, recentemente riuniti per l’inaugurazione del cartellone, si dicono “traditi” –da cui il titolo dell’iniziativa, “Betrayed!”- dai vari leader neri, ritenuti incapaci di prendere posizione contro il macabro trend d’affluenze nelle cliniche di Planned Parenthood. A questo proprosito, in un comunicato stampa, Day Gardner della National Black Prolife Union ha dichiarato: «Tutti i leader neri dovrebbero aiutare a fermarlo o starsene a casa».
Oltre a denunciare l’incompetenza della classe politica di colore, la comunità pro-life punta il dito anche contro il tristemente celebre ente abortista, rinnovando l’accusa di razzismo di cui si era già visto tacciare numerose volte in passato. Alla base di tale accusa, ci sarebbe –tra le altre cose- il posizionamento “strategico” e massiccio delle cliniche abortiste in corrispondenza dei quartieri neri a basso livello di reddito.
La campagna di sensibilizzazione è sponsorizzata –fra le altre – anche dall’associazione cattolica “Priests for Life”. La notizia è stata ripresa dal The Florida Indipendent.
Nicola Z.