Ancora una volta, è stato riconfermato il recente trend statunitense sulle cliniche abortiste. È stata infatti recentemente chiusa una celebre clinica a Rockford, Illinois, diventata da tempo ormai, luogo fisso di protesta per gli attivisti pro-life. La chiusura –beninteso, temporanea- della struttura è dovuta –tra le altre cose- alla presenza di personale medico senza le qualifiche chirurgiche necessarie.
Assieme alla sospensione a tempo indeterminato del servizio, la clinica sarà costretta a pagare una multa di 15.000 dollari, ha fatto sapere il Dipartimento della Salute Pubblica, che ha deciso d’intervenire dopo aver ricevuto numerose lamentele riguardanti la struttura negli ultimi mesi.
Per quanto si tratti di una clinica sola, essendo l’unica in zona, grande è stata la mobilitazione degli abortisti che sono riusciti ad affermare che in realtà, secondo loro: «I requisiti per ottenere le licenze e le regolamentazioni sull’aborto non sono altro che oneri aggiuntivi messi appositamente per costringere le cliniche abortiste a chiudere i battenti […]». Tutto ciò con buona pace della salute della donna, paradossalmente considerata in maggior pericolo quando viene chiusa la clinica abortista di quartiere che quando, in questa, opera personale medico senza licenza.
Informiamo anche che il gigante dell’aborto, Planned Parenhtood è ufficialmente sotto indagine per verificare le accuse di mancanza di personale adeguato, abusi sessuali, aborti non dichiarati e favoreggiamento alla prostituzione.
Nicola Z.






