Stature fisiche e bassezze morali

di Raffaele Mantegazza
Mi rendo conto che questo post potrebbe portare un po’ di scompiglio tra le “nostre” file, ma del resto il senso di un blog è quello di creare dibattito anche tra chi più o meno condivide idee politiche simili. Dunque: io mi sono stufato di sentire battute o insulti sulla statura fisica di Brunetta o di Berlusconi. Intendiamoci: credo che questi due tipi siano personaggi che dal punto di vista politico e sociale hanno fatto danni quasi irreparabili alla nostra Nazione, per cui accolgo con favore ogni critica anche durissima al loro operato. Ma sono stufo di sentire riferimenti alla loro statura così come sono stufo di sentire battute sulla bruttezza di Berlusconi, sullo strabismo di Gasparri, sul modo di parlare Bossi –ora alterato dall’ictus.  Credo che questo modo di schernire qualcuno per una caratteristica fisica, innata o dovuta a un incidente, sia un linguaggio fascista. Ricordo quando Berlusconi disse che la Bindi era “più bella che intelligente” e Margherita Hack  rispose “Parla lui. Ma si è visto allo specchio?”. Una risposta quasi più sciocca della battuta di Berlusconi. Allora se lui assomigliasse a Brad Pitt, quello che ha detto alla Bindi sarebbe legittimo? E se invece Brunetta giocasse da pivot nella Mens Sana Siena, la sua arroganza e la sua politica sarebbero cosa buona? Io credo che insultare una persona per le sue caratteristiche fisiche sia razzista. E non mi aspetto proprio il razzismo dalla sinistra. E non si dica “sono solo battute” perché è un argomento berlusconiano. Già mi darebbe molto fastidio in un cabaret sentire queste cose, figuriamoci nel dibattito politico. E se il nostro prossimo leader dovesse essere alto un metro e cinquanta, o addirittura paralitico, accetteremmo dalla destra ironie su ciò? Se vogliamo davvero essere diversi iniziamo dal linguaggio. Ad essere bassa è la moralità di Brunetta e Berlusconi. Schernirli per la loro statura fisica è una bassezza morale che lascio molto volentieri ad altri.