Dice: giudizio.
Vorrei ridirle: tu, donna che aderisce ai muri, donna che potresti entrare in una stanza senza che nessuno se ne renda conto, non sei giudicata.
Perchè non c'è giudizio di valore, c'è una provocazione, quella di definirti. Peggio ancora: di farla ribellare a una definizione.
Smetterla di stare sulle ruote e stare ferma.
Che è l'unica cosa che potrebbe essere veramente utile, o almeno nuova.
Con le solite ridondanze si ottengono i vecchi risultati.
E quelli, allo stato, a chi servono?
Guardo me e non lei, almeno guardo me finchè lei non mi tocca e gli ormoni prendono il sopravvento
Guardo me e penso a quanto bene abbia fatto la Pau alla mia vita.
Quel magico incontro in un giorno di dicembre che ha cambiato così tanto la mia vita e soprattutto la mia persona.
Ha dato solidità e dignità a ogni mio sentire, mi ha finalmente convinta che l'impegno, quello vero, vale, perchè è con quello che si possono tirar su le case, prima ancora di una laurea in architettura.
E' per lei che ho molta meno paura della paura.
E ho imparato a stare. Che è forse la cosa più importante...
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