Magazine Opinioni

Stazione

Da Loredana V. @lorysmart

treno_mov

Un treno è entrato in stazione. È fermo, vagone dopo vagone,
Ma nessuna porta si apre, nessuno scende o sale.
Ci sono veramente delle porte? Là dentro un brulichio
Di uomini rinchiusi che vanno su e giù.
E scrutano dai finestrini immobili.
Fuori lungo il treno cammina un uomo con un martello.
Urta le ruote che debolmente risuonano. Tranne qui.
Qui il rumore aumenta incomprensibilmente: un fulmine,
Il rintocco dell’orologio della cattedrale,
Il rumore della circumnavigazione del globo
Che solleva tutto il treno e le pietre umide dei dintorni.
Tutto canta. Ve lo ricorderete. Andate avanti.

Siamo naufraghi del sogno, quella strana umanità
che si perde e si ritrova alla stazione
che non parte, non arriva, che sta sempre ferma là
come pacchi senza una destinazione
la città promessa è lì ma non c’è nessun Mosè
che ci dica quale dio ci aiuterà
solo un mostro di metallo, occhi freddi e scintillanti
che promette paradisi e libertà
Il treno va, il treno che va, il treno va
che ci porta lontano e va
Il treno va, il treno che va, il treno va
che ci porta lontano e va
Materassi di cartone ci respinge la città
e chi torna indietro muore di vergogna
e si inventano mestieri che son vecchi come il mondo
la puttana, il ladro, il palo, il vagabondo
ho scoperto su un binario morto un vecchio wagon lit
che ha giurato un giorno di portarmi via
e lasciare quei falliti e non ritornare più
vaffanculo la città io salgo su…
Il treno va, il treno che va, il treno va
che ci porta lontano e va
Il treno va, il treno che va, il treno va
che ci porta lontano e va
Il treno va, il treno che va, il treno va
che ci porta lontano e va
Il treno va, il treno che va, il treno va
che ci porta lontano e va
Il treno va, il treni che va, il treno va
che ci porta lontano e va….
Il treno va….
Il treno va….


Archiviato in:antologia, Musica, poesia Tagged: Edoardo de Crescenzo, il treno, Stazione, Tomas Tranströmer

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog