Steam, i giochi in early access e le regole di rimborso

Creato il 11 giugno 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Tra i videogiochi in accesso anticipato e le nuove regole di risarcimento è sempre più difficile orientarsi su Steam, la celebre piattaforma di distribuzione digitale per PC.

Fondata nel 2004 da Valve, nell’ultimo decennio Steam ha rivoluzionato il mercato del PC gaming, considerato per anni morente dalle grandi case di produzione e che ha invece vissuto una nuova primavera grazie alla proliferazione dell’universo indie e di questa piattaforma di digital delivery. Inizialmente nato per pubblicare i giochi della stessa Valve Corporation, come Counter Strike: Source e Half-Life 2, Steam è poi diventato un contenitore per centinaia di sviluppatori e publisher vogliosi di distribuire il loro prodotto, fornendo loro una grande vetrina di visibilità.

Secondo dati ufficiali, nel settembre 2014 Steam ha superato i 100 milioni di utenti attivi, mentre lo scorso marzo sono stati registrati ben nove milioni di utenti connessi contemporaneamente. Cifre mostruose che provano la grandezza del bacino d’utenza che si è ormai consolidato e che ogni anno, in corrispondenza dei saldi organizzati da Valve (a proposito, iniziano proprio oggi i saldi estivi 2015), mettono in crisi i server di Steam. Per questo non è pretenzioso dire che l’avvento e la diffusione di questa piattaforma hanno dato una grossa mano alla vitalità del mercato PC.

Nel corso degli anni Steam si è arricchito di caratteristiche inedite, in modo da coprire tutti i poliedrici aspetti che vanno a comporre il mosaico del gaming su PC. Sono arrivate nuove funzionalità come come Big Picture, che consente di usare Steam e giocare da una TV tramite il controller, Steam Workshop, attraverso il quale gli utenti possono creare e caricare contenuti gratuiti per i loro giochi preferiti, e Steam Greenlight, che col contributo dell’utenza permette di sfogliare e votare tra una libreria di giochi allo scopo di scegliere i prossimi titoli ad essere rilasciati sulla piattaforma. Tra i vari servizi che Steam propone alcuni hanno suscitato particolari discussioni, come l’annuncio di aprile che sembrava aprire la strada alle mod a pagamento, disdette solo pochi giorni dopo dal CEO di Valve, Gabe Newell, a causa delle roventi proteste da parte della community: un chiaro esempio di quanto l’azienda statunitense tenga ancora in considerazione il feedback dei suoi utenti. A tal proposito è opportuno toccare altri due argomenti controversi: l’apertura di Steam ai giochi in accesso anticipato e le inedite regole di rimborso che sono state introdotte da pochi giorni.

L’accesso anticipato su Steam

Il logo di Steam. Photo credit: “Steam Icon 2014″ by Source (WP:NFCC#4). Licensed under Fair use via Wikipedia.

Aperta a marzo 2013, la sezione di Steam dedicata ai giochi in early access (o accesso anticipato) consente di acquistare un videogioco prima della sua uscita ufficiale, mentre è ancora in sviluppo, supportando così il lavoro dei programmatori. Non stiamo parlando di un pre-acquisto o un pre-order: l’accesso anticipato rappresenta l’acquisto di un titolo non finito ma già giocabile. Acquistandolo si ottiene l’accesso per scaricare e giocare il titolo nella sua forma attuale, ma l’accesso si mantiene anche dopo che il gioco viene rilasciato ufficialmente.

L’acquisto di un titolo in accesso anticipato non fornisce però all’utente reali garanzie che il software venga completato. Non esistono infatti ferree regole riguardo alla pubblicazione di un gioco: soltanto gli sviluppatori possono decidere quando un titolo è pronto per il rilascio, che potenzialmente potrebbe anche non avvenire, dal momento che il gioco in questione potrebbe non giungere mai a uno stadio finale. Le FAQ riguardanti l’accesso anticipato infatti recitano: “Devi anche tener presente che alcuni sviluppatori non riusciranno a finire il gioco. Pertanto, acquista l’accesso anticipato di un titolo solo se sei davvero interessato a giocarci nel suo stato attuale.” Nonostante questo, alcuni giochi in accesso anticipato hanno registrato un grande successo, figlio dell’entusiasmo della comunità nei confronti di progetti particolarmente ambiziosi o innovativi. È questo il caso di DayZ o Rust, che sebbene non siano completi hanno già venduto milioni di copie.

A gettare ulteriore acqua sul fuoco giunge una ricerca, pubblicata nel novembre del 2014, che rivela che il numero dei giochi in early access è in forte aumento, ma soltanto il 25% di questi vengono poi completati. Lo studio, pubblicato da Games Industry, prende però in considerazione i software che hanno aderito al programma tra il 2013 e il 2014. Risulta in ogni caso evidente che quello dei titoli in early access è un mercato dalle grandi potenzialità ma che non dà reali garanzie all’utente, anche per colpa di una tendenza diffusa che porta spesso le software house a buttarsi ciclicamente su nuovi progetti, invece di supportare quelli già in lavorazione.

Le nuove regole di rimborso dei giochi

Se c’è qualcosa che su Steam è sempre mancato, almeno fino ad oggi, sono delle regole di risarcimento chiare e trasparenti. Da pochi giorni ha infatti fatto il suo debutto un nuovo regolamento per coloro che volessero richiedere il rimborso di un gioco acquistato: com’è possibile leggere nella pagina dedicata, d’ora in poi è possibile chiedere il risarcimento di qualsiasi gioco a patto che la richiesta avvenga entro 14 giorni dal suo acquisto e con al massimo due ore giocate sul titolo. Valve si impegna ad accettare incondizionatamente tutte le richieste che rispetteranno queste due condizioni, senza che i giocatori debbano specificare una motivazione: il consumatore verrà risarcito sul portafoglio Steam o tramite il metodo di pagamento adoperato per la transazione originaria. Lo stesso può essere fatto anche con i DLC o i titoli pre-acquistati: d’altronde succede spesso che i giochi, a mano a mano che ricevono feedback dalla community, vengano modificati dagli sviluppatori e che alcune features inizialmente previste possano essere rimosse. In situazioni particolari, comunque, il rimborso può essere richiesto anche se le condizioni nominate poc’anzi non sono rispettate: in questo caso la compagnia si riserva di valutare la situazione e decidere se soddisfare o meno la richiesta di risarcimento.

Si tratta di un cambiamento di rotta importante da parte di un’azienda che per anni è stata contraria ad abbracciare una politica di rimborsi sui software, ed è già la seconda mossa a favore dell’utenza in pochi mesi, dopo la rinuncia alle mod a pagamento. Peccato che, talvolta, dare troppa libertà agli utenti sia controproducente: sono infatti già spuntati i primi abusi al nuovo sistema di risarcimento che, com’era prevedibile, prendono di mira quei giochi che possono essere completati nel giro di poche ore. È il caso di Beyond Gravity, platform game di Qwiboo (piccola software house indipendente) che ha fatto registrare un tasso di richieste di risarcimento del 72% da quando è attiva la nuova politica rimborsi. Molti giocatori arrivano infatti ai titoli di coda nel giro di un’ora per poi chiedere (e ottenere) il rimborso di Beyond Gravity, giocando così “a scrocco” e causando un mancato guadagno ai programmatori.

È un campanello d’allarme che Valve deve tenere assolutamente in considerazione, dal momento che potrebbe minare il terreno per quegli studi di sviluppo con pochi fondi alle spalle. La soluzione migliore probabilmente consisterebbe nell’adottare una politica di rimborsi diversa a seconda del prodotto: se per un gioco di ruolo due ore di tempo possono essere sufficienti, è evidente che per un titolo indie completabile in un’ora non lo sono. In altre parole, bisogna contestualizzare il tempo concesso per permettere all’utente di esercitare il diritto di recesso.

Con migliaia di giochi, nuovi servizi e regole aggiornate continuamente, Steam si presenta insomma sempre più come una giungla in cui può essere complicato orientarsi. Le nuove condizioni di risarcimento sono un passo nella giusta direzione, ma vanno anch’esse regolamentate per evitare il rischio opposto, quello dell’abuso delle richieste di rimborso. E questa sarebbe una piccola sconfitta per un’azienda che è stata capace di dare vita a una delle piattaforme di distribuzione più meritocratiche del web.

Non è tutto: a ottobre Valve si allargherà al mercato dell’hardware con l’uscita dello Steam Link, dello Steam Controller e delle Steam Machine, allo scopo di estendere il tempio del PC gaming anche al salotto, finora saldamente tenuto dalle console casalinghe. Ma questa, come si suol dire, è un’altra storia.

Tags:accesso anticipato,beyond gravity,controller,Early Access,gabe newell,gaming,mod,PC,software,Steam,steam machine,valve Next post

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