Sto guardando il film “La congiura degli innocenti” di Alfred Hitchcock, quando arriva tra una scena e l’altra l’email notturna (0.48 di oggi) del sindaco di Crema Stefania Bonaldi che chiede l’immediata cancellazione del pezzo da me pubblicato ieri.
Nella “congiura degli innocenti” un cadavere viene scoperto più volte dagli abitanti di un paesino di campagna del Vermont. Chiunque lo scopre, si sente stranamente colpevole di omicidio e non osa chiamare lo sceriffo. Nel corso del film si moltiplicano così i presunti assassini, ma il pover’uomo, scoprirà alla fine il medico, in realtà è deceduto d’infarto. Le storie dei singoli personaggi si intrecciano comicamente: il gruppo dei presunti assassini, fra un senso di colpa e l’altro, alla fine vivacizza il paesino di campagna con due matrimoni, dopo tante singolarissime amenità.
Così accadeva nel Vermont immaginato da Hitchcock e dal suo senso dell’umorismo. A Crema l’aria che tira è molto diversa. Dopo un confronto con i giornalisti alla festa del Pd di ieri a Crema, Stefania Bonaldi prorompe nella suddetta email. Ho osato criticare il giornale La Provincia per quell’intervista in cui non era apparso un dato interessante: la stessa Stefania Bonaldi è diventata sindaco ma guadagna di meno: mille euro in meno rispetto allo stipendio precedente. Un dato controtendenza, visto che si parla tanto di costi della politica e degli stipendi della classe dirigente. Chissà perché La Provincia non l’aveva pubblicato. Forse, ribadisco, per non mettere troppo in buona luce Stefania Bonaldi? E sì che Antonio Guerini aveva posto precisa la domanda al sindaco. Nemmeno il giorno dopo l’uscita dell’intervista gueriniana esce il dato. Allora lo scrivo io: è un dato interessante. Chiamo il sindaco di Crema e registro per uso personale la telefonata. Tanto per non sbagliare.
Il pezzo scritto da me è questo (cliccare qui per leggerlo).
Antonio Guerini non ha affatto protestato, anche perché non c’era un gran motivo da parte sua di lamentarsi. Il dato dei mille euro in meno guadagnati dal sindaco di Crema non lo ha inserito nell’articolo, come non ha inserito altre cose di cui il sindaco si lamenta. Il dato esce oggi, in fondo a un suo articolo. Con me non si lamenta Guerini, come pensavo, ma si lamenta Stefania Bonaldi perché ho criticato La Provincia strumentalizzando lei stessa!
Sembra un comportamento sintomatico del Pd di oggi. Se critichi il Pd, non arrivano repliche. Se a Cremona critichi la mancanza di laicità dell’amministrazione Perri, di centrodestra, protesta….. Daniele Burgazzi, segretario cittadino del Pd!
Stupefacente. Credevo che protestasse l’amministrazione Perri, non il segretario cittadino del Pd.
Allora comincio a pensare che questa non sia la congiura degli innocenti.
Strano ma sintomatico della situazione del Pd, che a quanto pare è in stato di sudditanza verso alcuni poteri ben consolidati e non osa criticarli, ma nemmeno, considerando un’ipotesi possibile, svolge un discorso che non critichi nessuno, e tuttavia tenga vivo almeno il valore della laicità dello Stato, che è nella Costituzione, come anche quello della libertà di stampa, e comunque di parola, d’opinione, anche politica.
Sulla libertà di stampa il Pd dice qualcosa sulla situazione di Cremona dopo la chiusura di Cronaca? E la situazione di Radio Onda Verde, poi Radio 883, costituita dall’associazione “viva voce”? Ne ha scritto il Corriere della Sera alcuni mesi fa e ancora si attendono chiarimenti. C’è un’inchiesta in corso, si capirà meglio in futuro. Ho registrato per uso personale la telefonata a Stefania Bonaldi, prevedendo reazioni.
Per confortare Stefania Bonaldi, e contemporaneamente dimostrare al giornale degli agricoltori, ma anche di Arvedi, che Stefania Bonaldi è una brava ragazza, anzi una “brava persona”, come si usa dire anche a Cremona difendendo tutti gli amministratori che vengono criticati dai comunisti cattivi, allego la sua appassionata email purtroppo contraddetta dalla registrazione della telefonata, che rivela un atteggiamento diverso e finalità diverse. Ma quel che interessa alla Bonaldi, vista la lettera, è dar la colpa a qualcuno e tenersi pulita per il suo amato giornale: senza La Provincia può farcela la Bonaldi ad amministrare? Probabilmente la fatica aumenta molto se la stampa critica, quindi bisogna assolutamente guadagnarsi la fiducia dei forti in un modo o nell’altro.
In realtà l’articolo contestato con vibrante emotività dalla sindachessa non le attribuisce per nulla intenzioni denigratorie verso La Provincia, basta leggerlo, mentre vengono messi effettivamente in evidenza alcuni contenuti, come la Sala del Commiato proposta da Sinistra Ecologia e Libertà, Sala di cui poco o per nulla si parla.
0.000000 0.000000Gentile Paolo,
ti scrivo dopo avere avuto modo di leggere il pezzo da te confezionato in seguito alla telefonata di ieri sera. Reputo corretto, per come sono abituata io a rapportarmi, mettere in copia anche Antonio Guerini, da te citato nell’articolo in questione, in quanto reputo di non avere nulla da nascondere in ciò che dirò e nella ricostruzione che farò dei fatti.
Credo ti sia facile intuire le mie rimostranze per come il pezzo è stato da te elaborato e per come le informazioni che tu riporti siano state estrapolate e, permettimi, anche distorte rispetto al loro significato. O quanto meno carpite con malizia, in quanto l’intervista a me era sembrata vertere sui temi di merito….
E’ vero, per iniziare tu hai criticato l’intervista de La Provincia chiedendomi com’è che mancasse sempre la seconda domanda. Ho immaginato intendessi quella di approfondimento, e ti ho spiegato che l’intervista spaziava su molti punti, di conseguenza era una panoramica generale, al punto che alcune delle risposte date erano state omesse, immagino per economia complessiva. Ho anche aggiunto che mi spiaceva laddove si chiamavano in causa anche aspetti personali, per me utili a rappresentare a tutto tondo la mia figura, e ti ho fatto un paio di esempi (famiglia e guadagno)…..Da lì a volere rappresentare un piano ordito da Antonio Guerini e La Provincia per elmininare domande che mi mettessero troppo in buona luce ce ne vuole….Ed escludo categoricamente che vi siano state anche solo illazioni in tal senso da parte mia, è una tua interpretazione che francamente respingo in toto. Non l’ho registrata affatto come tale, ho solo immaginato che il giornalista volesse dare più spazio a fatti e contenuti. Punto.
Così come la faccenda delle domande scritte: è vero, ho chiesto una traccia a Guerini, anche perchè ero assente da Crema, e glie ne ho elaborata una io di risposta; non ci trovo nulla di sconvolgente e nulla di deplorevole, anzi indice di serietà sia da parte di chi fa le domande, sia da parte di chi risponde, senza per questo dovere gridare allo scandalo o al giornalismo di stampo saliniano…. tanto più che come ho avuto modo di dirti altre domande sono venute poi nell’incontro de visu fatto con Antonio Guerini….dunque qual è il problema? perchè una polemica così inutile e sterile? Perchè volere screditare il lavoro altrui?
Francamente mi sento usata e strumentalizzata, e la sensazione è estremamente sgradevole, tanto più che c’è andata di mezzo anche una terza persona, Antonio Guerini, con la quale non ho idea, nè mi interessa sapere in quali rapporti sia tu, ma che non mi va assolutamente venga screditata nella sua professionalità a causa mia. Lo trovo davvero intollerabile, anche perchè appunto il tutto è stato sapientemente condito da te con domande sfuse su sala del commiato, rapporto con le sinistre, laicità, che francamente credevo fossero il succo dell’intervista, non l’alibi per seminare polemica sterile e gratuita.
Mi spiace, non ci siamo affatto; sono molto delusa e ferita da questo approccio che non ho trovato per nulla professionale. Naturalmente ciascuno è libero di esprimere le proprie opinioni, ma non di attribuire le proprie agli altri. Quel pezzo, francamente, Paolo, io lo toglierei, non fa onore a nessuno, a te per primo.
Buona notte
Stefania Bonaldi