Al via questa sera su Canale5 la nuova serie Il clan dei camorristi con Stefano Accorsi e Giuseppe Zeno, prodotta da Taodue e per la regia di Alessandro Angelini e Alexis Sweet. La serie in otto puntate è la storia di una fra le più spietate organizzazioni mafiose e criminali che abbia mai conosciuto l’Italia, un clan capace di costruire negli anni una trama di violenza e d’impunità senza precedenti, di farsi di volta in volta impresa economica e partito politico, di corrodere dall’interno le istituzioni, di trovare nicchie di insospettabile complicità anche ai livelli più alti dello Stato. Ma è anche il racconto della risposta determinata che una parte del Paese e della società civile hanno costruito negli anni contro la camorra. La storia di un’Italia che ha voluto conservare un principio di dignità e di rigore morale nei luoghi della politica, della giustizia, della vita quotidiana.
La serie è stata girata fra Roma, Latina e il Casertano. Non a Casal di Principe (il titolo originario della serie era Il clan dei Casalesi). “Però in quella città ci siamo stati – racconta a La Repubblica il protagonista Accorsi che nella fiction interpreta il giudice anti-camorra Andrea Esposito -. Con la coach Anna Redi abbiamo fatto i sopralluoghi per decifrare il territorio. Apparentemente tutto sembra quieto e bello ma invece è irrimediabilmente inquinato. Ovunque, strade perpendicolari con muri alti per nascondere le case. Mi sono documentato leggendo tanto e da attore ritengo stimolante questo progetto. È stato un privilegio parlare con il giudice anticamorra Raffaele Cantone per capire come stanno le cose. Come si vive sotto scorta, a cosa deve resistere una famiglia sotto minaccia. Ho ascoltato parecchi consigli. In particolare quello di eliminare la retorica, rinunciando a trasformare il giudice in un arcangelo Gabriele con la spada infuocata. Non ho avuto esitazioni nell’accettare il compito perché stimo Valsecchi, gli sceneggiatori e i registi. Non ho preconcetti morali nel rappresentare il male del Paese. Si può e si deve fare. Quello che conta è – nonostante sia una fiction – non tradire la verità”.
Nel cast della serie, Francesca Beggio, Claudia Potenza, Serena Rossi e Francesco di Leva che, in un’intervista rilasciata ad Alessandra Giorda, racconta il suo ruolo: “Il personaggio che interpreto si chiama Ciccio Capuano detto in italiano “lo Scuro”. Questo soprannome è per modificarlo dal personaggio reale e perché scuro di carattere. E’ il più sanguinario tra i personaggi. E’ uno di quelli che vuole raggiungere la vetta senza fare troppi giri di parole e senza troppe attese. All’interno della storia scatenerà parecchi problemi che daranno origine a numerose conseguenze. Quello che mi piace di questo personaggio è la follia e la pazzia che ha dentro di se”. L’attore si aspetta che dalla fiction “la gente capisca bene cos’è la mafia e l’unione tra mafia e politica che devasta l’immagine del nostro Paese. Il fatto che venga messo in onda in prima serata, offre l’opportunità agli spettatori di apprendere una realtà che forse non immagina e di conseguenza come tenersi a distanza e aiutare a combattere questa dolorosa piaga. Anche un piccolo gesto non è mai invano, ma tanti piccoli azioni possono diventare qualcosa di grande contro la malavita”.