Stefano Menichini: dopo aver leccato per un anno Renzi, scopre di aver sprecato litri di saliva inutilmente.

Creato il 29 dicembre 2014 da Tafanus

(Fonte: Il Fatto Quotidiano)

Le "dimissioni spintanee" di Stefano Menichini dalla direzione di EUROPA

...povero Menichini... ha trascorso un anno da diligente lecchino... possiamo ricordare lo zenith di questa operazione? Il momento (al quale abbiamo dedicato un post) in cui EUROPA - giornaletto della Margherita da lui diretto - con sprezzo del ridicolo, ha affermato che il livello di fiducia in Renzi, nel paese, era arrivato al 95%. Ci è tornato alla mente il Fabio Mussi d'antan che, a fronte di un'affermazione di Berlusconi, che tirava fuori "Il foglietto col sondaggio" dalla tasca - senza aprirlo - e spiegava di avere il consenso del 75% degli italiani, commentava: "Berlusconi, quando arriverà al 130%, ci dia un colpo di telefono, che proveremo a trovare insieme l'errore di calcolo".

Tutto questo leccare per niente... Il PD renzino compra le spoglie di EUROPA, caccia quasi tutti, e mette dentro ciò che resta della TV "Youdem", ripulita già da tempo dalla ex direttrice. Esattamente la stessa cosa che aveva fatto il Renzi non ancora premier, ma già segretario del PD, in gennaio, quando aveva cacciato dalla direzione di Youdem Chiara Geloni, ed aveva insediato al suo posto Filippo Sensi:

NOTA ANSA del 29/01/2014 - Il segretario del Partito democratico, Matteo Renzi, ha conferito al capoufficio stampa del Pd, Filippo Sensi l'incarico di direttore responsabile di YouDem [...] Per Sensi si tratta di un interim in vista del riassetto del settore comunicazione. Nel ringraziare - si legge nella nota - Chiara Geloni per il lavoro svolto alla guida della tv del partito e per la responsabilità e la qualità professionale con cui ha aiutato a crescere una squadra di prima qualità, il nuovo direttore - che assicurerà l'interim in vista di una più complessiva trasformazione della comunicazione del partito - ha chiesto alla responsabile web Tiziana Ragni di coadiuvarlo con l'incarico di direttore editoriale della testata", si legge in una nota del Pd.

Ma chi è Filippo Sensi? un'altra testa di legno della Margherita, casa Natale di Renzi. Un fedelissimo:

Filippo Sensi, Dopo aver studiato al Liceo Calasanzio di Roma, si è laureato e ha ottenuto un dottorato in filosofia (fenomenologia tedesca) (...nientemeno...). È stato portavoce di Francesco Rutelli, curandone l'ufficio stampa come sindaco di Roma negli anni novanta [...] È stato vicedirettore di Europa, e collaboratore per Wired e Corriere della Sera. A gennaio 2014, dopo l'avvento di Matteo Renzi a segretario del Partito Democratico, Filippo Sensi è stato nominato capo ufficio stampa del PD e portavoce di Renzi, nonché direttore responsabile di YouDem (...previa "cacciata" di Chiara Geloni. NdR)

Oggi, con un altro colpo di mano che passa sulla testa di Stefano Menichini (direttore di Europa) reo forse di non aver leccato a sufficienza, secondo il leccando, la testata, con un magistrale colpo da MinCulPop, passa direttamente nelle mani di Renzi (...pardon... del suo "portavoce". Ma un "portavoce" porta la voce del suo padrone, istituzionalmente... O no? - NdR)

Ecco come riporta la notizia Il Fatto Quotidiano:

Il Partito Democratico, come annunciato a novembre, acquisirà la testata Europa, ma sostituirà gran parte dei giornalisti che ci lavorano con quelli attualmente in forze a Youdem per curare la comunicazione del Pd. È questa la denuncia del direttore dimissionario e del sindacato interno dei giornalisti (il comitato di redazione, cdr) dell’ex quotidiano della Margherita che il 1 novembre 2014 aveva fermato le pubblicazioni. “Europa cambia pelle e giornalisti. Nel mantenere l’impegno assunto a metà novembre di acquisire le testate di Europa, il Partito democratico ha tuttavia deciso di proseguire le pubblicazioni con un’altra redazione”, hanno scritto i giornalisti sul sito del giornale. In contemporanea al comunicato, è stato pubblicato anche l’ultimo editoriale del direttore, Stefano Menichini, che ha annunciato il suo addio.

Una decisione, quella del Pd, che per i giornalisti di Europa “tradisce gli impegni assunti” a novembre, quando il partito aveva dichiarato di voler acquisire la testata a partire da gennaio 2015, senza però accennare a stravolgimenti all’interno della redazione. Che, secondo i titolari, sarà invece composta prevalentemente da professionisti che ora lavorano al canale di partito, Youdem: “Nonostante le ripetute assicurazioni che i vertici del Partito hanno dato – scrive ancora il sindacato – da gennaio Europa Quotidiano sarà redatta presumibilmente da una larga maggioranza di giornalisti di Youdem rispetto a quelli di Europa“. Decisioni, viene sottolineato, che “sono state assunte all’ultimo momento utile e nel pieno delle festività natalizie” e senza “comunicazione ufficiale al cdr”.

Le prime informazioni sull’organizzazione futura del quotidiano le fornisce lo stesso Menichini nel suo editoriale: “Europa rimane online – annuncia il direttore uscente – Cambia molte cose ma non si spegne e questo era l’obiettivo più importante alla fine di un 2014 che ci ha visto più volte sull’orlo della chiusura e che s’è già portato via molte altre testate a cominciare dai cugini dell’Unità“. La testata, continua, “è ormai di proprietà della Fondazione Eyu, promossa e posseduta dal Pd, che vuole continuare a tenere Europa digitale in vita ma ha pochissimi soldi per farlo”.

Proprio dall’esigenza di contenere i costi nascerebbe la decisione del partito di affidare la gestione del quotidiano ai comunicatori del partito: “Da gennaio 2015 Europa verrà prodotta presso la sede del Nazareno, a opera di alcuni colleghi attualmente in forza all’ufficio stampa del Pd integrati da una estrema minoranza dei redattori che hanno fatto il giornale in questi anni. Appena possibile, ci si dice, riprenderanno gli sforzi per trovare nuovi soci e ulteriori risorse. Per ora si salvano le testate ma non coloro che hanno dato loro valore”. Poi il direttore chiude annunciando le proprie dimissioni, ma non senza lanciare una frecciatina per le condizioni in cui la redazione ha dovuto lavorare, specialmente nell’ultimo anno: “Penso che soprattutto nell’arco del 2014 (“l’anno del Pd di Renzi“) si sarebbe potuto fare di più e meglio per la sorte del giornale che tutti, a torto o a ragione, considerano “il giornale del Pd di Renzi”.

La sobria e neutrale "prima" di EUROPA di oggi


La "prima" di EUROPA, modello MinCulPop

...già... quando NOI denunciavamo EUROPA come il giornaletto personale del renzismo, da molti siamo stati pesantemente insultati. Ora - e questo è esilarante - colui che ha fortemente contribuito a trasformare quel giornaletto nell'organetto del più spudorato renzismo, si indigna. Caro Menichini, cosa ti indigni a fare? I "fedeli servitori" non hanno il diritto di indignarsi, se il Padrone li sostituisce appena trova un servitore ancor più affidabile e fedele. Noi, personalmemnte, siamo indignati dal modo servile col quale tu per primo, hai diretto questo giornaletto, contribuendo a decretarne la fine. Ora Europa diventerà, finalmente, una inutile appendice alla pagina Twitter di Renzi. Non lo avevi capito, che quello, e solo quello era l'obiettivo? Eppure l'eutanasia dell'Unità, causa eccessiva presenza di voci che non cantavano in coro, avrebbe dovuto insegnarti qualcosa... Requiescat in pace.

Tafanus

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