Dopo le parole scritte da Prandelli [1], la questione della presenza dei calciatori gay si ripresenta anche durante la trasmissione tv del 30 aprile scorso Controcampo, in onda su Italia Uno. A istigare le opinioni degli ospiti presenti (l’ex giocatore Stefano Tacconi e il giornalista Franco Ordine) c’ha pensato Giuseppe Cruciani (Radio 24, La Zanzara) con un domandone: «Ultimamente Prandelli si è chiesto perché non ci sono coming out di omosessuali nel calcio», ottenendo la risposta di Stefano Tacconi: «Secondo me ci possono anche essere, ma in un gioco di squadra dove ci sono maschi, un gioco maschio… è meglio che stiano zitti». Franco Ordine ha fatto coro a Tacconi sostenendo, in parole povere, che non è il caso viste le possibili reazioni dei tifosi: «Immaginate di domenica cosa potrebbe succedere in uno stadio? Come sarebbe bersagliato? Non esiste proprio che lo confessi». Giuseppe Cruciani, di fronte alle risposte dei due, ha esclamato: «Ma che dite? Dite delle cose assurde, delle cose folli!».
Come è possibile vedere, su questo argomento ancora deve esser fatta molta strada: tra giocatori, ex giocatori, giornalisti, le opinioni correnti esprimono sempre il fatto che l’omofobia nel calcio esiste, praticamente è giustificata in un “gioco maschio”, quindi un calciatore che dichiara la propria omosessualità non ha chances di passarla liscia. Punto. La differenza tra le parole di Prandelli e quelle ascoltate di frequente, anche nella trasmissione di Italia Uno, ribadisce l’esistenza di una società italiana, matura e per niente pavida, contrapposta a un’altra società che preferisce il silenzio, l’indifferenza… l’omofobia. Si tratta di vedere chi, tra le due, riuscirà a prevalere. Per il momento, non illudiamoci, sta vincendo ancora la paura…
© Marco Vignolo Gargini
[1] http://marteau7927.wordpress.com/2012/04/26/prandelli-contro-lomofobia/