Quelle che noi oggi chiamiamo stelle di Natale e associamo alle festività di dicembre sono in realtà piante originarie del Messico, dunque di zone tropicali. Il nome botanico è Euphorbia pulcherrima perché fa parte delle euphorbiacee, ma all’inizio le venne dato il nome di Poinsettia, in onore di Robert Poinsett, primo governatore americano del Messico e appassionato botanico che scoprì questa e diverse altre specie. Ancora adesso è conosciuta con questo nome e ormai è diffusa in tutto il mondo come pianta da coltivare in vaso e in appartamento, anche se in realtà nella sua terra di origine si sviluppa come un alberello e raggiunge anche i quattro metri di altezza. Se messa a dimora in un recipiente, invece, non supera mai il metro di altezza. Quando è stata importata in Europa, per il suo colore rosso e la sua forma a stella è subito diventata il simbolo delle feste natalizie e ancora oggi è il fiore più usato per le decorazioni di Natale.
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Le stelle di Natale hanno in genere diversi fusti verdi, i rami sono molto fitti, le foglie sono verde scuro e hanno una forma appuntita. Sulla cima di ogni fusto in inverno spuntano delle infiorescenze: ormai tutti pensano che il fiore della Poinsettia sia l’intera infiorescenza a forma di stella e con i petali rossi. In realtà non è così: quelli che crediamo petali sono delle brattee, ossia foglie che hanno mutato il loro colore, assumendo una tonalità rossa. I fiori veri e propri, invece, sono chiamati ciazi e sono molto piccoli: non hanno petali, di solito sono verdi o gialli e si trovano al centro delle brattee, nel cuore della stella per così dire. Nella specie originaria le brattee sono rosse ma in seguito sono stati creati diversi ibridi, così oggi esistono stelle di Natale dalle brattee rosa, viola, gialle, bianche e persino striate di diverse sfumature.
Nella loro terra di origine, le stelle di Natale crescono in zone di collina o di montagna, dunque resistono bene alle intemperie purché le temperature non siano inferiori ai dodici gradi. Il gelo, infatti, potrebbe causare la totale perdita del fogliame. Poiché ormai vengono tenute quasi sempre in appartamento, è bene sapere che anche l’eccessivo caldo può danneggiare la pianta, dunque è meglio tenerla in una stanza non troppo riscaldata, lontano da fonti di calore. La stella teme anche gli sbalzi repentini di temperatura, dunque va anche tenuta lontano dalle finestre; la posizione deve essere comunque luminosa. La poinsettia predilige terreni soffici con un po’ di sabbia che impedisca all’acqua di ristagnare; le annaffiature devono essere regolari ma solo quando il terreno è del tutto asciutto.
Normalmente le stelle di Natale durano per il periodo delle festività, poi muoiono. Questo accade perché molte persone pensano che si tratta di una pianta stagionale, oppure semplicemente non sanno come curarla. Eppure, seguendo dei banali accorgimenti, è possibile mantenere una poinsettia bella e rigogliosa per diversi anni. Innanzitutto bisogna fertilizzarla con regolarità; poi bisogna cambiarle il vaso ogni due anni circa, scegliendone uno un po’ più grande se le radici sono cresciute molto. D’estate la pianta non può rimanere all’interno: è meglio metterla fuori in una posizione di mezzombra. All’arrivo dei primi freddi poi potremo riportarla dentro casa, sempre in un luogo luminoso e a temperatura costante. Per ottenere le brattee colorate bisogna tenere la pianta al buio per almeno 12 ore al giorno per una settimana. Quando le infiorescenze saranno comparse, la si potrà tenere come al solito alla luce. In primavera la stella va poi potata, eliminando tutti i rami secchi e spuntando gli altri in cima. Questa pianta si può propagare per seme oppure per talea, da operare in primavera.
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