La storia che tu ami riusciresti a sopportarla tutta
a prenderla tutta tra le tue mani e dirti: è mia
a rinunciare a tenerla sempre in una vita che chiama morte
le foglie senza più il tormento della linfa
Reduce senza fiato e inerme dalla presentazione di una silloge-gioiello, oggi vi segnalo Paola Febbraro. Nata nel 1956 a Perugia e morta a Roma nel 2008, questa sensibile poetessa invoca una “pioggia magica” in ogni pertugio con un inno alle STELLEZZE, suo neologismo che la curatrice dell’opera postuma, Anna Maria Farabbi, ha selezionato come titolo della raccolta.
Scrive Anna Maria “A me, questa eredità è colata addosso. Come quando si esce con il bel tempo, disarmati, senza ombrello, e si viene travolti dalla pioggia. Si beve senza scampo, con tutto il corpo”.
Dalle stellezze nasce un’arte del verso essenziale, ma non trascurato, denso e gonfio di essenze intime comuni; il potere della parola, di cui io come tanti ne faccio un credo, si sprigiona in una pioggia lucente tra i suoni di un’autrice che soffre amando il suo inchiostro.
(…) tutto era muto e aperto a non finire c’era anche una forma di desolazione e sopra l’arcobaleno quanto avevo pianto!
Una poesia femminile estremamente pura. Evaporata da eccessi ritmici, come se per raggiungere la sinestesia del leggere odori e suoni occorresse distillare la parola per renderla preziosissima. Invito alla lettura chiunque abbia la necessità di avvertire nelle venature dei polsi il palpito generato dalle immagini riportate nella pregiata raccolta di questa autrice umbra, la cui provenienza mi riempie di orgoglio.
Costanza Lindi
Riferimenti in rete:
Per l’acquisto:
http://www.lietocolle.com/shop/collane-collana-oro/stellezze/
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake