Mi piacerebbe sapere che legame esiste tra la musica, una certa musica, e le reazioni che provoca in noi.
Ci sarà pure una motivazione scientifica che dia una spiegazione del flusso delle emozioni che a volte vengono sconvolte da alcune note, dopo trenta secondi di ascolto.
Non c’è niente di razionale nell’ elevare la musica di un gruppo a “colonna sonora della nostra vita”, senza soffermarsi su abilità tecniche, compositive ed espressive.
Accadono magie che a volte ci condizionano per sempre e noi siamo ben lieti di farci cullare dalle solite voci, dai soliti strumenti, dalle solite armonie riconoscibile nello spazio di pochi secondi.
Ma di solito si è estremamente ricettivi, pronti a rinnovare un certo spirito adolescenziale, e quando qualche nuovo brivido corre sul filo della schiena, senza preventivarlo e provocarlo volutamente, allora … si rinnova l’alchimia. E ben venga.
Ieri sera, non so per quale strano motivo, mi è nata la necessità di ricercare una particolare versione di “Hurdy Gurdy Man”, canzone di Donovan, su cui potrei scrivere un libro, ricordando i miei tredici anni.
Ma la mia ricerca era tesa ad un rifacimento più rockeggiante, che ben conosco, quello di Steve Hillage, il “signor chitarra dei Gong”.
Il suono di Hillage si riconosce in un nanosecondo, come quello di Carlos Santana, Jan Akkerman, Eric Clapton, Jimmy Page, Steve Hackett, Steve Howe, Alvin Lee, Brian May, Mark Knopfler, Jimi Hendrix, David Gilmour…. e potrei continuare. Non ho iniziato un elenco di divinità dello strumento, ma di suoni che ad occhi chiusi si abbinano all’esecutore, perché Carlos Santana, ad esempio, che piaccia o no, ha inventato un suono che prima non esisteva.
Ieri sera ho trovato ciò che cercavo, ma il solito effetto domino indotto da youtube mi ha fatto soffermare su qualcosa che non conoscevo. Sono bastati i mitici trenta secondi per assimilare “Palm Trees( Love Guitar), un brano incredibilmente bello, e se poi mi si vuole spiegare che oggettivamente non lo è, posso anche accettarlo, ma mi piace ugualmente, e anche tanto, ed è capace di darmi emozioni che raramente provo. Il motivo non lo conosco, come dicevo inizialmente, ma quando si riceve un regalo inaspettato ma gradito, possiamo anche evitare di indagare sui particolari che lo hanno fatto arrivare a noi.
Le immagini della natura che animano il video aiutano a creare un quadro decisamente unico, ma penso che sentirlo ad occhi chiusi non possa cambiare di molto il mio giudizio.
Lo propongo nella speranza che possa essere una piacevole sorpresa per eventuali lettori.
COMMENTI (1)
Inviato il 06 marzo a 21:36
Mi ritrovo nei tuoi sentimenti pro Hillage. Ho avuto la fortuna di ascoltarlo dal vivo a Parigi nel 1978. Bella atmosfera. Ciao