Il fondatore di Apple Steve Jobs nel 1974, decise di andare in India con due suoi amici alla ricerca di maggiori risposte alle domande sulla vita.
Tra i vari posti volle visitare l' Asrham di Neem Karoli Baba, santone indiano, conosciuto anche con il nome di Maharjji, particolarmente devoto alla divinità HANUMAN.
Baba Karoli
Il suo intento era parlare con il Guru ma arrivò tardi, Baba Karoli era morto da qualche mese, l' 11 settembre 1973.
Il suo viaggio però continuò, alla ricerca di quelle esperienze che potessero dare una risposta alle sue domande.
Si fermò in un tempio di Hare Krishna, ha dormito su pavimenti di amici che lo ospitavano visto che non è stato accettato nel dormitorio del l'ashram, e racimolava qualche centesimo per mangiare andato a raccogliere bottiglie di coca cola per le strade, pagate 5 cents l'una.
Non si sa se nel suo percorso indiano zaino in spalla incontrò altri Guru ma sicuramente rimasero impressi nella sua mente i viaggi virtuali avuti grazie all' uso dell' LSD, (acido psichedelico) tanto che, più di una volta, Steve Jobs racconta di quelle esperienze come una delle 2 o 3 cose più importanti della sua vita.
Steve tornò in America rasato e con abbigliamento indiano con una mente più aperta, una malattia infettiva che curò in qualche mese e una esperienza fondamentale che lo portarono dopo quasi due anni a fondare la Apple.
Nella sua biografia racconta che ha trovato l'India intensa ed inquietante ed anche se convertito al Buddismo, interruppe bruscamente ogni sua ricerca verso l' illuminazione.
Del suo viaggio in India dice anche che in quel mese ha capito, per la prima volta, che Thomas Edison ha fatto molto più per il mondo di quanto possano aver fatto karl Marx o qualsiasi Baba.
Ma il suo primordiale amore per l'India piano piano crollò e quanto agli inizi del 2000 tutte le grandi aziende I- Tec aprivano i loro uffici sopratutto a Bangalore (Microsoft - IMB - Oracle - Dell ) anche Jobs volle fare un tentativo, assunse da prima 30 dipendenti e ne promise altri 3.000 nel giro di poco tempo, ma non ne era convinto e dopo tre mesi decise che l' India non era un paese adatto alla sua azienda e licenziò anche quasi tutti i 30 appena assunti.
Anche a livello commerciale il suo rapporto con l'India non è stato di amore e fratellanza mentre i suoi concorrenti sviluppavano azioni di Marketing apposite per il Subcontinente Jobs non ne volle sapere e di fatto in India, senza accordi con le compagnie telefoniche, i suoi prodotti costano molto di più che in America, un I-phone 4 che negli State costa con contratto At&T 199 dollari a Mumbay costa 705 dollari I-pad costa 603 dollari contro 499.
Dan Kottke
Si capisce anche come mai l' India è uno dei pochi paesi che ha un bilancio negativo, rispetto alla concorrenza Nokia e BlackBerry, per loro invece è diventato un mercato trainante.
Qui in India ora si spera che le logiche dell'azienda dopo la morte del suo fondatore possano cambiare.
Uno dei suo compagni di viaggio Dan Kotteke fu uno dei primi dipendenti della mela, dove vi restò per 12 anni, ora è produttore di una trasmissione The Next Step, in cui vengono intervistati i personaggi famosi della Silicon Valley, concentrando i discorsi tra l' unione di tecnologia, internet e social networking con la spiritualità.