A parlare ora è però Filippo Cremonini, gastroenterologo al Beth Israel Deaconess Medical Center dell’Harvard Medical School, che, non senza un pizzico di fastidio, smonta totalmente le tesi sostenute da Ramzi Amri.
Filippo Cremonini
L'italiano infatti afferma: "Mi sento in dovere di precisare, a titolo personale ma da componente della stessa organizzazione, che questo signor Ramdi Amri NON è "l'oncologo di Harvard" come hanno scritto i giornali ma un semplice 'Fullbright scholar' senza laurea in Medicina riconosciuta negli USA, in soggiorno temporaneo a Boston, e non sembra sia nemmeno un clinico. Insomma: persona giovane e scommetto brillante, ma praticamente uno studente in visita"Vi riporto in seguito le affermazioni di Cremonini, tratte dalla versione online del Corriere della Sera:
Le sue tesi sono completamente sbagliate?
"Il signor o dottor Amri esprime un convincimento che può essere comune a colleghi gastroenterologi, chirurghi, internisti ed oncologi, e lo documenta. Ma in primis non ha la conoscenza diretta del caso Jobs, e poi si abbandona ad agghiaccianti semplificazioni. Una tentazione in cui uno che non ha esperienza clinica può facilmente cadere".
Conosce personalmente Ramdi Amri?
"Sembra sia un giovane studente olandese di origini tunisine arrivato in America sei mesi fa. Quando parla del “100% dei ‘suoi’ pazienti guariti da quel tipo di tumore” mente sfacciatamente. In più, e questo è molto più serio, viola una discrezione, un riserbo professionale che neanche il più oscuro dei medici di medicina generale si sognerebbe di fare, figurarsi un oncologo accademico".
Che cosa intende dire? "L'uso del nome di Harvard per una polemica così non può andare giù ai medici di questa istituzione, che sgobbano anni in corsia e laboratorio prima di poter mettere il logo di Harvard su un biglietto da visita. In fondo, come dice uno dei protagonisti del film The Social Network, questo è l’indirizzo accademico più prestigioso al mondo. Se costui si presentava come lo studente dell’università di Amsterdam (che in effetti era fino a pochi mesi fa) chi gli dava ascolto?".
Che cosa succederà adesso? "E’ possibile che signor Amri subirà delle conseguenze disciplinari e forse persino legali di qualche tipo. La sua trovata rischia di far perdere importanti fondi per la ricerca all’università. Qui ci sacrifichiamo per evitare conflitti di interesse e pubblicità occulte a vario titolo che ci vengono proposte dal mondo extra-accademico. Tutto questo per contribuire a mantenere il nome di Harvard integro. La credibilità è tutto nell’Accademia. Prevedo nubi dense su questo giovane ricercatore, che, però se l'è un po’ andata a cercare".