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Stiamo percorrendo il sentiero giusto?

Creato il 26 giugno 2014 da Alessio688

sentierodivitaQuesto non è un blog sulla politica, e non ho intenzione di trasformarlo in niente di simile, però come in ogni altro blog oltre che materiale sulla scrittura creativa, ogni tanto pubblico anche qualche mio pensiero. Questa mattina navigavo su internet e mi è capitata sotto gli occhi una dichiarazione rilasciata da Pepe Mujica, il Presidente dell’ Uruguay. Uomo che alle spalle ha un passato da guerrigliero per liberare il suo paese dalla dittatura e Presidente che ad oggi si decurta il 90% dello stipendio di 12.000 dollari vivendo con 1500 dollari al mese. Apparte la sua storia, Mujica sostiene che a guidare la vita di ciascuno debba essere il principio della sobrietà:

« …Concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Questo tempo per se stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi. L’alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui che però ti tolgono il tempo per vivere… Lo spreco è invece funzionale all’accumulazione capitalista che implica che si compri di continuo, magari indebitandosi, sino alla morte. »

Mujica non disconosce la funzione positiva del capitalismo che «so bene che serve a produrre ricchezza, quindi tasse, buone per i servizi di cui anche i poveri si avvantaggiano.»

E proprio una frase nella sua dichiarazione mi ha indotto a riflettere sul mio/nostro stile di vita: “Se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi. L’alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui che però ti tolgono il tempo per vivere…”.

Secondo me coglie il centro del problema della nostra società. Viviamo con ritmi frenetici, non abbiamo tempo per nulla, nemmeno per noi stessi, e alla fine per cosa? Per spendere i nostri soldi in consumi indotti che riteniamo ormai necessari e imprescindibili, per raggiungere l’unico ideale che muove la macchina mondiale, il denaro. L’affermazione, la fama, il successo sono gli ideali che rincorriamo nella nostra vita quotidiana e che riconosciamo come punto d’arrivo della nostra vita. Per fare un esempio concreto: è come se uno scrittore non scrivesse per tramettere qualcosa ma semplicemente per diventare ricco e famoso, capite da voi che i suoi libri saranno vuoti, privi di qualsiasi reale valore o emozione da trasmettere al lettore. E’ giusto continuare così? E’ forse questa la strada che l’uomo deve percorrere per vivere serenamente?



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