Bentornati a stilisti della Domenica! Dopo una lunga settimana (complice, o nonostante il giorno di riposo giovedì), in cui, come una vera party girl ho dormito da Lui (il mio Lui torinese, non il milanese di cui abbiamo parlato poco fà) ben quattro sere su sette (ehm…a mia discolpa posso solo dire che i suoi genitori erano via). Oltre a tutto questo, nel mio favoloso tiricinio (di cui vi parlerò meglio più avanti) , ho montato, vestito e imballato due vestiti che devono andare in mostra.E, udite udite, la foto di uno di questi (che dovrebbe andare nella famosa mostra di Venaria di cui già vi parlai) verrà messa sugli stendardi esposti in via Pò. Cosa voglio di più dalla vita? possibilmente finire gli esami, visto che due mie amiche si laureranno in settimana ( ansia, ansia).
Detto questo, ritorniamo dove ci eravamo lasciati ( prima di Fernanda Gattinoni) con la nostra nuova ospite: Madeline Vionnet!
1876 - 1975
Nasce nella zona del Giura, una zona montuosa a nord della Francia. Si trasferisce con il padre a Parigi, in cerca di lavoro, e, a soli dieci anni, abbandona la scuola e inizia a lavorare in una maison de couture. Dopo essersi sposata a diciotto anni, si trasferisce in Inghilterra dove lavora per Kate Reilly, fornitrice della corte inglese; rientrata a Parigi, si sposta a lavorare per la maison Callot Soeurs, all’epoca una delle più importanti case di moda francesi. Nel 1912 fonda finalmente la sua casa di moda, vestendo principalmente le donne dell’alta borghesia e nobiltà europea, oltre alle mogli dei latifondisti sudamericani: per Madeline, infatti, le mogli dei produttori di zucchero cubano erano le sue migliori clienti.
Madeline Vionnet al lavoro su uno dei suoi modelli.
Ma passiamo ad analizzare la sua produzione e i suoi metodi lavorativi. Come potete vedere nella foto quì sopra, non lavorava subito su manichini a grandezza naturale, ma su modelli di scala ridotta 1/2, che venivano poi riportati con le misure reali sulle manequin; proprio per questo, e altri motivi, riprodurre i suoi abiti era un impresa ardua, e talvolta, la stessa Madeline, in caso di abiti particolarmente complicati, si recava dalle sue clienti per aiutarle a indossarli.Immagino ora che molti di voi si stiano chiedendo come realizzava “materialmente” i suoi abiti, per essere così complicati da indossare, e, sopratutto, gli anni ’20 non erano il periodo di “semplificazione” della moda?
Ebbene, vi accontento subito: la tecnica usata da Madeline è quella del taglio in sbieco, ossia in diagonale a 45° rispetto al verso della trama e dell’ordito. Questa tecnica modellistica rivoluzionerà il modo di vedere il corpo femminile, come potete vedere in queste due immagini a confronto quì sotto.
Chanel, evening dress, 1930
- Evening dress, Vionnet 1932
Con questa tecnica del taglio in sbieco, è possibile creare abiti molto più aderenti, come potete vedere nella parte alta del vestito, e quindi, sfruttando il potenziale elastico del tessuto, si potevano mettere molto più in risalto le linee femminili; questa lavorazione venne molto usata dai costumisti di Hollywood degli anni ’30 e ’40, che contribuirono a diffondere la linea di taglio a sirena, come potete vedere in quest’abito creato da Adrian:
A dress created by Adrian
Documentandomi sui suoi abiti, mi sono stupita molto del fatto che fosse difficile indossarli…sembrano così morbidi e semplici! Si accettano suggerimenti tecnici per svelare questo mio grande mistero!
Con l’avvento della seconda guerra mondiale, come molte altre case di moda, anche la maison Vionnet subisce la crisi e sarà costretta a chiudere, ma, a differenza di altri couturier come Chanel, non riuscirà a risollevarsi e morirà povera e dimenticata alla veneranda età di 99 anni; ma, come nelle più belle favole, c’è sempre una speranza: ultimamente,infatti, il marchio e la casa sono stati rilevati e sembrano in splendida forma, come testimonia anche Diane Kruger indossando una delle ultime creazioni:
Diane Kruger wears Vionnet
Con quest’ultima buona notizia, vi auguro una buona serata, salutandovi con due delle mie creazioni preferite di Madeline Vionnet; spero che vi piacciano,
un bacio e appuntamento al prossimo post,
ele.
Evening dress, Vionnet, 1933
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