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Stimolare l’equilibrio previene il rischio di cadute negli anziani

Da Terzosettoresocialnetwork @TerzoSettoreSN

Stimolare l’equilibrio previene il rischio di cadute negli anzianiMigliorare l'equilibrio aiuta a prevenire il rischio di cadute negli anziani
Uno dei problemi che, tra gli altri, può affliggere le persone anziane è il rischio di cadute – un evento che si verifica più di quanto si pensi. La caduta in sé può sembrare fatto di poco conto se accade in una persona giovane, ma diventa pericolosa quando si tratti di persone anziane che, spesso, hanno problemi di fragilità ossea. Non è raro infatti che una persona di una certa età cada e, per esempio, si rompa il femore o l’anca. In certi casi poi la caduta può avere anche peggiori conseguenze se coinvolge la testa.
I ricercatori dell’Università di Sidney hanno scoperto che meno del 10% degli anziani è impegnato in attività fisica e, tenuto conto che sono proprio a loro i soggetti più a rischio caduta, è necessario promuovere un’informazione corretta sui rischi dell’immobilità e, per contro, sui vantaggi dell’attività fisica mirata.
Per ovviare a questa mancanza, gli scienziati hanno progettato e testato un programma che hanno chiamato LIFE (Lifestyle integrated Functional Exercise) un nome che ha anche un doppio significato: life infatti equivale a “vita”, dall’inglese.
Il programma comprende un allenamento del senso dell’equilibrio e della forza muscolare applicato tuttavia alla routine quotidiana: per esempio il camminare, lo scavalcare o aggirare oggetti, il cambiare posizione: da seduti a eretti e viceversa… e altri semplici esercizi ancora.
Gli scienziati dopo aver predisposto LIFE hanno coinvolto 317 persone di ambo i sessi, di età compresa tra i 70 anni e più. I soggetti erano stati oggetto di una o più cadute durante l’anno passato o nessuna caduta.
I volontari sono poi stati suddivisi a caso in tre gruppi a cui sono stati fatti seguire altrettanti diversi programmi per 12 mesi: una serie di dolci e “falsi” esercizi per il gruppo di controllo, un programma strutturato o il programma LIFE per gli altri due gruppi. Durante questo periodo sono stati presi in considerazione gli eventuali casi di cadute, la misura dell’equilibrio dinamico in generale e collegato a parti del corpo; la forza delle articolazioni di caviglie, anche, ginocchia; le attività quotidiane e la qualità della vita.
Al termine del periodo di test, i ricercatori hanno rilevato una riduzione del 31% del tasso di cadute negli appartenenti al gruppo LIFE, rispetto a quelli del gruppo di controllo. Nello specifico, l’incidenza delle cadute è stata del 1,66% per il gruppo LIFE, del 2,28% del gruppo di controllo e del 1,90% per il gruppo con programma strutturato.
I soggetti del gruppo LIFE hanno altresì mostrato miglioramenti sia nell’equilibrio statico che dinamico, nella forza delle caviglie e nelle attività quotidiane. Dai risultati, i ricercatori concludono che il programma LIFE possa migliorare sia il rischio di caduta che di fragilità.
Ecco pertanto che LIFE «offre un’alternativa alle persone anziane al tradizionale esercizio fisico per ridurre le cadute, per migliorare le funzioni nello svolgere le attività quotidiane e per migliorare la partecipazione alla vita di ogni giorno», concludono gli autori sul British Medical Journal (BMJ), la rivista scientifica su cui è stato pubblicato lo studio.
La Stampa Benessere


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