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Tom è spinto dai suoi amici a fare questa festa, la casa è libera , così...
L'occasione per Stitches è troppo ghiotta per non vendicarsi. E la mattanza di teenagers ha inizio.
Diavoli di irlandesi! Sto continuando ad imbattermi in maniera abbastanza casuale in horror che provengono dall'Irlanda ( realizzati con finanziamenti anche dell'Irish Board, mentre qui da noi finanziano solo autori già affermati, commedie e fetecchie paseudoautoriali, perchè loro si e noi no?) e ogni volta mi sorprendono.
Stitches, presentato all'ultimo Frightfest ad agosto 2012, è allo stesso tempo uno slasher devastante e una commedia dai tempi comici perfetti, una storia di incantesimi e vendetta che si incrocia con il solito gruppo di teenagers idioti ( non tutti , via) che stavolta fa parte di un liceo irlandese.
Rispolvera alla grande il potenziale orrorifico della figura del clown dopo che lo aveva fatto Stephen King col suo It creando con Pennywise una macchina di vendetta e di morte mascherata da pagliaccio.
Il successo di questa operazione lo si deve soprattutto alla prova del performer Ross Noble, uno che in passato ha fatto il clown a pagamento per mantenersi e che è impegnato più che altro nella commedia, non certo nell'horror. La sua performance è strepitosa: all'inizio sembra un Beetlejuice spiritello molto più porcello di quello di Tim Burton ( diciamo che ha un'inizio sprint con una MILFona che sembra molto gradire ) e poi con la sua Fiat Seicento scassata guidata letteralmente coi piedi si presenta oltre le soglie dell'ubriachezza molesta alla festa dei bambini. I quali "pampini" non sono altro che vandali in erba che gliele combinano di tutti i colori. Poi diventa un'inesorabile macchina di morte assomigliando sempre di più al Pennywise kinghiano.
La trovata del film è che Stitches ritroverà tutti quelli che gli hanno fatto del male in quella festa e li ucciderà ( o cercherà di farlo) usando una sorta di contrappasso dantesco.
Nonostante lo splatter e il gore abbondino ( cervelli estratti con l'attrezzo per fare palline di gelato, intestini strappati, usati come palloncini e fatti a forma di cane, il gatto di casa seviziato solo per vedere quante vite ha, ombrelli usati in modo piuttosto creativo ecc ecc ) l'ironia la fa sempre da padrona anche quando Stitches è in azione.
Certo non siamo ai livelli di Shaun of the dead ( decisamente più comedy che horror ) ma è impossibile non sorridere di quello che si sta vedendo.
E anche se considerassimo Stitches solo uno slasher, proprio la creatività degli omicidi perpetrati dal clown già da sola basterebbe a formulare un giudizio positivo su questo film.
Naturalmente non stiamo parlando di un capolavoro: i personaggi non sono così approfonditi , lo spartito su cui il regista Conor McMahon ( nel suo curriculum un discreto zombie movie Dead Meat, girato con due soldi molto influenzato dal primo Jackson) e il protagonista Ross Noble non è inedito ma ugualmente il film è apprezzabilissimo per quell'impronta nuova, visivamente parlando, che cerca di dare al genere, essendo letteralmente straripante di tutti i colori che compongono solitamente il costume di un clown e non zavorrato dalla solita fotografia dai toni scuri e metallici.
E poi ho sempre ritenuto il clown una delle figure potenzialmente più orrorifiche mai create e peggio sfruttate al cinema, tranne qualche raro caso.
Stitches restituisce quell'aura horror alla figura del pagliaccio: non triste, non felice , solo assassino ritornante dal mondo dei morti .
Ce n'è abbastanza per fare un discreto horror.
( VOTO : 7 / 10 )
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