Nella solitaria oscurità, riuscivo quasi a sentire la limitatezza della vita
e la sua preziosità. La diamo per scontata , ma è fragile, precaria, incerta,
e può cessare da un momento all’altro senza preavviso. Mi veniva ricordato
quel che dovrebbe essere ovvio ma troppo spesso non lo è, che ogni giorno,
ogni ora, ogni minuto, meritano di essere vissuti bene.
(“Io & Marley” – John Grogan)
Leggo questo pensiero di Grogan e penso a quanto sia veritiero. Me ne accorgo quando perdo una persona cara. Ci si pensa di essere immortali, di potere anche superare Dio con scoperte scientifiche che ci possono prolungare l’esistenza, con esperimenti oltre ogni immaginazione e non ci accorgiamo invece di chi abbiamo accanto, di chi ci chiede aiuto, della verità su ciò che siamo, esseri limitati nel tempo.
Ho freddo ultimamente, brividi di freddo mi percorrono il corpo, neanche il sole caldo di questi ultimi giorni riesce a scaldarmi, ho freddo, tanto e non riesco a riprendere la mia quotidianità. Sono ferma su me stessa, ripiegata su questo dolore che sento dentro e che non riesce ad esplodere in lacrime, in pianto. Sono ferma ma non mi arrendo, sono ferma ed aspetto che la tempesta passi per farmi rivedere il sereno, sono ferma ma so che il vuoto gelido che ho nell’anima tornerà a riempirsi, ma adesso sono ferma, voglio stare ferma, non desidero fare altro che stare ferma
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