Il megafono della parrocchia, come non averci pensato subito? Il parroco sarà ben felice di rendersi utile con questi e altri mezzi, ma ahimè temo che il messaggio profondo del piano d’emergenza di Bordolano, dove scorrerà un impetuoso andirivieni sotterraneo di grandi quantità di gas metano, sia proprio una preghiera. Non resta che pregare, d’accordo, che chi ha responsabilità che coinvolgono i cittadini distingua assai bene tra ciò che è necessario alla sicurezza degli esseri viventi e ciò che invece favorisce solo i lucrosi affari delle aziende. I credenti sanno bene che la storia la fanno anche loro, con i laicisti, gli agnostici e tutti quelli che la pensano diversamente ma di gas oggi non possono fare ugualmente a meno. Pubblico le osservazioni al Piano d’emergenza del Comitato ambientalisti Lombardia precedute da una lettera di sintesi e introduzione.
Cari Amici,
menre TIR attrezzati per le trivellazioni anche orizzontali delle società Halliburton e Schlumberger (tecnologie avanzate, ma da vedere le ulteriori notizie sui loro siti internet) perforano quattro nuovi pozzi al Cluster B – Stogit di Bordolano a soli 1.100 metri di distanza dalla sorgente sismogenica ITCS 002, la Bozza del Piano di Emergenza Esterna predisposto dalla Prefettura di Cremona prevede di utilizzare anche il megafono di proprietà della Parrocchia di Bordolano per l’avviso ai cittadini delle emergenze.
Sono le contraddizioni della modernità fra stoccaggi con trivellazioni anche orizzontali in zone sismogeniche capaci di generare sismi di Magnitudo 6.1, ricordando il primo anniversario che si avvicina del terremoto del 20 maggio 2012 nell’Emilia Romagna, e vecchi arnesi di allertamento della popolazione: non più le campane a martello, ma un megafono a pile…
Alleghiamo le nostre Osservazioni al Piano di Emergenza Esterna per gli impianti Stogit di Bordolano e la foto delle trivellazioni di Bordolano.
Tenetela nel vostro archivio: il 29 aprile 2013 il TIR della Halliburton se ne è andato in altri siti, quello della Schlumberger se ne è andato il 2 maggio 2013.
Nonostante le richieste avanzate al Comune di Bordolano, queste perforazioni e la immissione di metano nel Cluster B stanno continuando senza alcuna verifica sulla staticità degli edifici non solo comunali ma di un’area vasta. Non risulta neppure che sia stata depositata alcuna fidejussione ai Comuni a tutela dei beni dei cittadini (abitazioni, attività agricole, attività industriali, ecc.).
Notizie da far girare, tanto per informare…
Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia
COORDINAMENTO COMITATI AMBIENTALISTI LOMBARDIA
Prefettura
Ufficio Territoriale del Governo di Cremona
c.a. Capo di Gabinetto
Corso Vittorio Emanuele II, 17
26100 Cremona
Raccomandata R.R.
Oggetto: Osservazioni al Piano di Emergenza Esterna Impianto Stogit Bordolano.
Si premette che le presenti “Osservazioni” alla Bozza-aprile 2013 del Piano di Emergenza Esterna Impianto Stogit di Bordolano (con la previsione della immissione nel sottosuolo di 1,2 miliardi di metricubi di metano a ciclo per i prossimo 40 anni), nascono dalla volontà dei cittadini di essere informati e di partecipare al confronto sui problemi che riguardano il territorio nel quale vivono.
Questo importante concetto è ben rappresentato dallo specifico capitolo 1.3 (a pag. 12) nella Parte Generale della Bozza aprile 2013 del Piano di Emergenza Esterna dove viene esplicitamente dichiarato: “…che la popolazione sia consultata prima dell’approvazione del piano e sia, successivamente aggiornata, con apposite, periodiche campagne di informazione circa il suo contenuto ed in particolare, gli strumenti predisposti per assicurare la tutela della propria sicurezza.”
Se queste sono le premesse generali, ci pare altrettanto indispensabile sottolineare che nessun cittadino di Bordolano ha mai scelto di venire a trovarsi coinvolto in un “Piano di Emergenza Esterna”, né in situazioni di Rischio di Incidente Rilevante, situazioni, queste, previste dalla Direttiva Seveso – Dlgs 334 del 1999 in considerazione del fatto che le attività di stoccaggio di metano sono considerate attività a rischio di incidente rilevante per le quali deve essere redatto il Piano di Emergenza Esterna: tale indispensabile necessità è ben evidenziata nella Delibera n. 9604 del 11 giugno 2009 della Giunta della Regione Lombardia.
Soprattutto nessun cittadino di Bordolano è mai stato preventivamente informato della complessità tecnica, degli effetti e delle conseguenze per gli abitanti del “Progetto Bordolano centrale e stoccaggio metano” di Stogit-2008 così come è invece richiesto dalla Convenzione Europea di Aarhus del 1998 quando si tratta di informazione, partecipazione e consultazione dei cittadini su progetti di impianti energetici sul loro territorio.
Nessun cittadino di Bordolano, una bella e tranquilla località sulle sponde del Fiume Oglio e dentro la splendida natura del Parco Oglio Nord, ha mai pensato fino ad oggi, 11 maggio 2013, di finire negli elenchi degli “sfollati” (vedi Scheda 3.1 – aree per il ricovero della popolazione sfollata – P.E.E. Prefettura di Cremona – Bozza aprile 2013) né in quello degli evacuati (Terza fase – pag.4 – Schede procedurali per la gestione dell’emergenza nelle varie fasi), o in quello delle persone ferite ricoverate o delle persone decedute (vedi Bozza aprile 2013 Piano Emergenza Esterna – pag. 45 – Scheda 5.3.M – Aziende ospedaliere – Post-Emergenza), in nome (o a causa) di amministratori pubblici “sprovveduti” e/o “disinformati”, oppure in nome dell’indispensabile sviluppo da fonti energetiche fossili non rinnovabili del Paese o dei “Progetti” di qualche società energetica. Oppure in attesa che il Sindaco del Comune in questione (Bordolano) rimetta volontariamente la temporanea direzione del C.O.M. (Centro Operativo Misto) ad altro Sindaco (consenziente) comunicandolo alla Prefettura (Scheda 5.1.P – pag. 20 – Centro Operativo Misto – Preallarme – Bozza P.E.E. Prefettura di Cremona – Aprile 2013).
Non possiamo esimerci, pertanto, dal constatare che, dopo l’annuncio del Sindaco di Bordolano nel Consiglio Comunale del 22 aprile 2013 sulla prossima convocazione di una assemblea pubblica per illustrare la Bozza aprile 2013 del Piano di Emergenza Esterna, da quella data ad oggi nulla è stato fatto. Anzi, apprendiamo inquesti giorni dal sito internet del Comune di Bordolano che l’incontro di presentazione della bozza del Piano di Emergenza Esterna – impianto ditta Stogit avverrà lunedì 13 maggio alle ore 10.30. Peccato che il termine di presentazione delle Osservazioni da parte dei cittadini scada il 12 maggio 2013 (domenica) e che anche a Bordolano, alle 10.30 di lunedì 13 maggio 2013, c’è gente che va a lavorare ed è quindi impossibilitata a partecipare all’incontro su un documento importante per la loro sicurezza come è il Piano di Emergenza Esterna per gli impianti metaniferi previsti nel loro Comune.
Dopo quanto espresso dal capitolo 1.3 delle Premesse Generali, non si comprende come mai sia avvenuto questo “disguido”, questo “malfunzionamento della partecipazione” e questa tardiva organizzazione dell’incontro a termini per le osservazioni scaduti.
Fatte queste indispensabili premesse, qui di seguito elenchiamo le nostre “Osservazioni al Piano di Emergenza Esterna – impianto Stogit di Bordolano”, considerando che gli impianti e le strutture metanifere circondano a ovest-sud-sud-est tutto l’abitato di Bordolano come una cintura ferrea che parte da Ovest con il “Cluster B pozzi 1-21 e quattro nuovi ”, passa dalla progettata “Centrale di stoccaggio”, al “Cluster A e tre nuovi pozzi”, al Pozzo “Bordolano 4”, al Pozzo “Bordolano 12”, al Pozzo “Bordolano 9” nella golena del Fiume Oglio.
In primo luogo si sottolinea il fatto che la Bozza-aprile 2013 del Piano di Emergenza Esterna vuole considerare solo l’area del “Cluster B” e dei nuovi quattro pozzi in corso di perforazione, in pratica un’area verso Castelvisconti che sembra “lontana” dalla maggior parte delle abitazioni di Bordolano, quasi a voler esorcizzare ed allontanare ancora per un po’, la situazione di rischio di incidente rilevante cui può essere coinvolto tutto il Comune di Bordolano.
Poniamo inoltre nella dovuta evidenza che i giganteschi turbocompressori a metano del “Cluster B” sono in funzione dal luglio 2010, immettendo metano nel sottosuolo, senza alcun Piano di Emergenza Esterna.
Si fa notare che il “Cluster B” è parte integrante, assieme al “Cluster A”, alla prevista centrale di stoccaggio ed alla rete di metanodotti esistenti o di recente posa negli anni 2008-2011 del “Progetto Bordolano centrale e stoccaggio metano” di Stogit del 2008, un progetto che occupa una superficie di 188.000 mq di terreno agricolo definito “ambito agricolo qualitativamente strategico per l’agricoltura” dal PTCP della Provincia di Cremona.
A tale proposito si fa rilevare che il PGT del Comune di Bordolano recentemente adottato volutamente ignora nella documentazione, la presenza dei metanodotti, strutture queste soggette a vincoli di servitù e di sicurezza legata anche al problema della liquefacibilità del suolo (problema emerso con il terremoto dell’Emilia Romagna del 20 maggio 2012) cui fa esplicito riferimento la Delibera n. 70 del 19 marzo 2013 della Giunta della Provincia di Cremona, chiedendo gli approfondimenti del caso.
Doverosamente dobbiamo far rilevare che nella zona compresa fra il “Cluster A” ed il Pozzo Bordolano 4 sono in corso da alcuni mesi, a circa 100 metri dalle abitazioni di Bordolano, i lavori per la predisposizione delle piattaforme in cemento armato per la successiva perforazione di tre nuovi pozzi, mentre nell’area destinata alla centrale di stoccaggio sono depositati tubazioni e le parti ancora imballate della centrale in attesa del montaggio: la Bozza aprile-maggio 2013 del Piano di Emergenza Esterna non fa alcun riferimento allo scenario che si delinea per l’immediato futuro del Comune di Bordolano.
Riteniamo questa mancanza di previsione dello sviluppo delle future attività, una grave carenza della Bozza-aprile 2013 del Piano di Emergenza Esterna.
Prendendo in esame la Bozza-aprile 2013 del Piano di Emergenza Esterna si rileva quanto segue nella “Scheda Ente Locale” redatte dalla Prefettura di Cremona.
Scheda 2.4 – Sistemi di allertamento per la popolazione
Tra i mezzi in dotazione si cita: “Megafono – proprietà della Parrocchia – responsabile dell’attivazione: Parroco.
Tra i mezzi previsti: Pannello Informacittà – proprietà: Comune.
Non esistono impianti acustici dedicati.
Sirene o simili: proprietà Stogit – ubicazione presso la centrale di Bordolano – responsabile dell’attivazione: il Sindaco previa comunicazione a Stogit di un codice da attivare telefonicamente.
Considerazioni:
Il Parroco di Bordolano risiede normalmente presso la Chiesa a Corte de’ Cortesi, si deve occupare della Chiesa di Cignone, svolge funzioni religiose anche al Santuario della Madonna della Neve a Bordolano. In caso di Incidente Rilevante il Parroco “deve” tornare a Bordolano per attivare il Megafono in dotazione alla Parrocchia? Per poi rientrare nell’elenco delle persone soccorse?
Pannelli Informacittà: quante persone si fermeranno a leggerli in caso di Emergenza da Incidente Rilevante?
Sirene – l’attuale Sig. Sindaco, di professione è veterinario: in caso di assistenza ad un animale, ad es. al parto di una mucca, che deve fare? Interrompere la visita, l’assistenza al parto e lanciare telefonicamente l’allarme? Siamo certi che in caso di Incidente Rilevante la rete telefonica sia sempre efficiente?
Scheda 3.1 – Aree di attesa per la popolazione
via Verdi, 67 – area di proprietà Invest Costruzioni – sede Gardone Val Trompia (segue n. telefono) – capienza 400 persone.
Considerazione: e gli altri 250 abitanti di Bordolano dove vanno, oppure non sono più considerati?
Scheda 3.2 – Aree per il ricovero della popolazione sfollata
Scuola elementare via Roma, 4 – 80-100 persone nelle aule e nei corridoi.
Considerazioni: le scuole sono a circa 300 metri dalla zona del Pozzo Bordolano 4, dai nuovi tre pozzi del “Cluster A”. E’ un ricovero sicuro? E gli altri abitanti dove vengono sfollati?
Scheda 4.1 – Dati territoriali (misurazioni 1992-2004) – Caratteristiche del territorio
I dati riferiti al “Cluster B” ed ai quattro nuovi pozzi citano solo la Cascina Colombara a 250 metri dagli impianti.
Considerazioni:
I dati sono carenti e non aggiornati (misurazioni 1992-2004) alla realtà del territorio del 2013. Non vengono citati nella “zona di rispetto con raggio di 1 km dal luogo di impatto del Cluster B” come dalla mappa allegata al P.E.E.: la cascina Razzina, la cascina Dosso, la cascina Crotta nuova (o Grottanuova), la cascina della Neve, il Santuario della Madonna della Neve, l’enoteca “la Gatta Ubriaca”, l’agriturismo “la Corte dei Semplici” (attività ristrutturata da corte padronale della cascina Colombara e trasformata dal 2005) con presenza di dodici sorgive naturali, coltivazioni biologiche, allevamento di ovini, alloggi, attività di cerimonie, culturali, ristorazione, la zona del laghetto artificiale con gare regionali e nazionali per la pesca sportiva dove sono presenti anche centinaia di persone “il Laghetto”, il giardino del ristorante-resort “Villa Zaccaria” che svolge attività di ristorazione, sede di meeting, di attività benefiche (con la presenza anche di 700 persone come il 18 settembre 2012 organizzata da S.E. il Prefetto di Cremona per la raccolta fondi destinati al restauro del Duomo di Carpi e del duomo di Casalmaggiore danneggiati dal terremoto dell’Emilia Romagna del 20 maggio 2012).
Applicando la stessa metodologia si possono prevedere le altre zone del territorio di Bordolano e dei Comuni vicini come Castelvisconti (zona di rispetto di1 km dal luogo di impatto del “Cluster B”) e Quinzano d’Oglio (zona di rispetto di 1 km dal luogo di impatto dei Pozzi “Bordolano 4″, “Bordolano 12″, “Bordolano 9”.
Agli stessi citati luoghi di Bordolano, vanno aggiunti altri luoghi a Bordolano con presenza anche saltuaria di un numero consistente di persone, quali: le scuole elementari, la farmacia, la sede del Comune, il negozio di alimentari, la Banca, la Chiesa parrocchiale, il bar, la trattoria “la Locanda” , il cimitero, la trattoria “Miragatto” nella zona golenale del fiume Oglio, le fabbriche della zona industriale, il distributore del metano, l’allevamento di suini, la Cascina Cicognina, l’area del “Pozzo Barzaniga 1″ sono presenti nella “zona di rispetto con raggio di 1 km dal luogo di impatto” dai due siti quali la “centrale di stocaggio” e la zona del “Pozzo Bordolano 4, dei tre nuovi pozzi e del Cluster A”.
Scheda 4.3.1 – Zonizzazione sismica.
Il documento del P.E.E. cita come riferimento la Zona sismica 4 sulla base dell’Ord. Pres. Cons. Min. 3274/2003 – DGRL 14964 del 7-11-2003, normative queste addirittura antecedenti gli eventi sismici del terremoto di Salò del 2004 ed agli eventi sismici accaduti dal 20 maggio 2012 e per oltre due mesi in Emilia Romagna.
Ignora l’esistenza nei pressi dell’abitato di Bordolano e nel territorio di 135 kmq con sedici Comuni delle Province di Cremona e Brescia e del Parco Oglio Nord indicato nel “Progetto Bordolano centrale e stoccaggio metano” di Stogit del 2008 come territorio coinvolto nel progetto di stoccaggio del metano, della presenza delle sorgenti sismogeniche ITCS 002 ed ITCS 0072 in grado di scatenare in ogni punto della loro estensione sismi di Magnitudo 6.1.
La evidente carenza di tale indicazione nella Bozza-aprile 2013 del Piano di Emergenza Esterna, determina una sottovalutazione dei rischi per la popolazione che risulterebbe sottoposta a rischio sismico ed a rischio incidente rilevante di natura industriale per la presenza delle attività di stoccaggio di metano.
Scheda 4.3.2 – altri rischi (idrogeologico, ecc.)
Non viene rilevato il rischio di liquefacibilità dei suoli richiamato dalla Delibera n. 70 del 19 marzo 2013 della Giunta della Provincia di Cremona, cui potrebbero essere soggette le strutture metanifere a partire dai metanodotti esistenti e non citati nel recente PGT approvato dal Comune di Bordolano.
Scheda 5, Scheda 6, Scheda 7: devono essere aggiornate secondo le indicazioni più sopra fornite per la Scheda 4.1.
Scheda Azienda (Stogit) – Dati Anagrafici
Orario di lavoro – Nello stabilimento di Bordolano non è prevista la presenza di personale (…) che è condotto in h24 dal Dispacciamento Operativo di Crema.
Lo stabilimento viene presidiato per le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Numero dei dipendenti totali – 0 (Zero). Il personale che può intervenire è in forza agli stabilimenti di Ripalta (Cr) e Sergnano (Cr).
Considerazioni: il territorio del comune di Bordolano e dei Comuni limitrofi è sostanzialmente abbandonato a sé stesso: i tempi di intervento dall’allarme alla presenza nel sito dell’Incidente Rilevante non garantisce la sicurezza delle persone presenti nella zona degli impianti metaniferi. Gli stabilimenti di Ripalta e Sergnano distano da Bordolano fra i 35 ed i 40 km e sono collegati da strade particolarmente affollate da traffico e caratterizzate, nelle stagioni invernali, da nebbia e gelo.
Si tenga conto anche dei rischi evidenziati dai tempi di esposizione indicati e previste burocraticamente come valori-soglia per la determinazione delle aree di rischio indicate in esposizioni di 30′ per individui sani (CL50 (Concentrazione letale 50% – livello di concentrazione di una sostanza tossica assorbita per inalazione che causa il 50% di letalità in individui sani esposti); ad evacuazioni immediate entro 30′ (IDLH); a danni reversibili entro 30′ alle persone più vulnerabili (anziani, bambini, persone non deambulanti).
Conclusioni
Nel Piano di Emergenza Esterna non viene preso in considerazione l’ “Effetto Domino” che la vicinanza degli impianti può provocare in caso di Incidente Rilevante.
Queste sono le prime considerazioni e valutazioni sulla Bozza – aprile 2013 del Piano di Emergenza Esterna degli impianti Stogit di Bordolano.
Ci riserviamo ogni ulteriore integrazione.
Chiediamo di partecipare a pieno titolo come cittadini e come Associazione non a scopo di lucro, portatrice di interessi diffusi alle varie fasi per la definizione del Piano di Emergenza Esterna del Comune di Bordolano.
Soresina, 11 maggio 2013 Ezio Corradi
Vicepresidente
Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia
Ezio Corradi
45.284873 9.845974