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STOKER di PARK CHAN WOOK

Creato il 15 gennaio 2014 da Viga
Brividi percorrono velocemente le nostre schiene quando annunciano : il primo film americano...e a seguito il nome del nostro regista, spesso europeo od orientale, preferito.
Temiamo che possa perdere la sua poetica, la sua cifra artistica,il suo furore visionario,eh! Ne temiamo di cose.
Nondimeno scordiamo che gran parte del cinema americano che ancora oggi tanto ci garba , è marchiato a fuoco dai talenti europei, spesso dell'europa centrale e dell'est,e che questa paura è un po' immotivata. Non sempre,ma a volte si.
Prendi questo film: Stoker. Vede il debutto in amereggga di un genio indiscusso e straordinario,di uno dei migliori registi viventi: Park Chan Wook. E ammetto che il fiato sospeso ce l'avevo, visto che un altro suo collega è finito a far l'infermiere al vecchio Arnold !  Sopratutto perchè il veder e sentire orientale è così distante dal nostro. Pensa , ad esempio, a My Sassy Girl originale e alla boiata del remake..Mein God!
Così , nonostante abbia letto ottime recensioni su codesta opera, mi avvicinai con calma ad essa.
Stoker (2012) Park Chan-wook.png
India è una ragazza particolare: taciturna, chiusa,ombrosa. Sopratutto dopo la tragica morte del padre : Richard Stoker. La ragazza vive un'adolescenza problematica, dovuta forse anche a un non risolto rapporto con la madre. Un conflitto che nasce dall'inadeguatezza della donna di esser materna. Un ritratto, quello reso così bene da una sempre valida Nicole Kidman,  di donna che si sente soffocare dalla casa,dalla famiglia,che si nasconde dietro la rigidità delle maniere, del dialogo forzatamente per bene,ma pronta ad esplodere e lasciarsi andare all'astio.
Le due donne ricevono la visita dello zio Charlie. Fratello del defunto,e qualcosa cambia per entrambe

L'uomo pare una calamita che libera le attenzioni della madre e della figlia. Misterioso, nessuno sa chi sia e da dove arrivi. Lui parla di viaggi in Europa, di cose lontane e affascinanti.
Così il film si sviluppa come una sorta di dramma sudista, di conflitti famigliari trattenuti a stento,di malessere imploso, di disadattamento nei confronti degli altri, ( India è sottoposta a bullismo da parte di compagni idioti), il tutto descritto in modo gelido e con grande potenza visiva.
Perchè  questa opera colpisce sottopelle, sotto traccia, ci impegna a soppesare il non detto, a controllare ogni espressione, ogni parola e frase lasciata a metà
Una sorta di racconto gotico trasportato in una epoca moderna,ma straniante. Non è facile dire in che anni si svolga e questa atmosfera tra sogno,incubo,realtà , che rende bellissimo il film. Almeno per me.

L'ambiguità morbosa del rapporto tra lo zio Charlie e la sua nipotina, è resa benissimo sia dai bravissimi attori - eccellenti sia Mia Wasikovska che Matthew Goode- che dall'idea di cinema ben radicata in Park. La forza delle immagini: potentissime,ma mai ridondanti e fine a se stesse. Eleganti,raffinate, eppure allo stesso tempo brutali.
Va bene che si potrebbe dire: e a ma in Corea...E chi se ne frega! Ha diretto in territorio alieno al suo modo di fare cinema,un film il quanto più vicino possibile alla sua poetica.
Il buon cinema per me è fatto da personaggi,storia e poi anche la parte tecnica. Per me in questo film questi elementi ci sono.

India è un personaggio magnifico, che colpisce lo spettatore. Una sorta di angelo vendicativo, di morte in vestito bianco, prende le turbe e i malesseri di tanti personaggi di fanciulle viste sullo schermo e l'implacabilità della violenza, la sua nobiltà. Zio Charlie è il male assoluto nella sua freddezza affascinante- basti vedere la bellissima e impressionante sequenza  del piccolo charlie e di come uccide il fratello minore -pigmalione della giovane india, quello che le farà capire la bellezza del suo dono.e sullo sfondo impossibilitata ad agire : la madre.
Come se attraverso ad essa si volesse simboleggiare il fallimento della natura umana, della sua parte migliore,e infatti la pellicola è ambientata in un contesto di soffuso smarrimento e indifferenza dell'esterno verso i personaggi centrali.
STOKER di PARK CHAN WOOK
Film che a molti non è piaciuto,per questo e  l'altro e cristo e la madonna,ma a me invece ha conquistato attraverso una regia "geometrica" fredda,raggelante,ma pronta ad esplodere ed implodere nello spazio di una sola inquadratura, ha ottimi interpreti e personaggi validi. Questa volta hollywood non ha rovinato nulla !

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