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Stomaco pieno, vocazione esaurita…

Creato il 04 settembre 2012 da Tnepd

Stomaco pieno, vocazione esaurita…

Stomaco pieno, vocazione esaurita…Non c’è un mondo da rendere più bello e umano, la fuori?  Non dobbiamo ancora comprendere tutto di noi stessi, “qua” dentro? La nostra società, ad oggi basa la sua dubbia prosperità su tutta una serie di incredibili e assurde contraddizioni spirituali e teoretiche. Sembrano tutte cose “pratiche”. Ma tutte, proprio tutte, riposano su legittimazioni teoretiche.  Contraddizioni che galleggiano nell’aria intorno a noi, e ci compenetrano,  che vengono portate avanti come uno stendardo; e rese più pesanti, di generazione in generazione.  E i media all’unisono, e i libri sempre più illeggibili,e  gli esperti più grotteschi, tutti continuano ipnoticamente, dal canto loro, giorno dopo giorno, a persuadere che ci troviamo nel migliore dei mondi possibili…. Ma non siamo nel migliore dei mondi possibili. Non ancora. Non ci siamo neanche vicini, per ora.  Una serie di assurde, dogmatiche contraddizioni, che la gente chiama normalità. Sulle fondamenta malferme di questo tipo, le persone continuano ad edificare il proprio senso di cosa è reale, e di cosa non lo è. La maggior parte delle persone, non le ha neppure edificate personalmente, queste malferme fondamenta. Hanno semplicemente, passivamente e a-criticamente ripetuto i passi, di quanti le hanno precedute. E pretendiamo che il mondo sia un bel posto in cui vivere, poi? Un esempio. Un semplice, letale esempio, di un elenco che potrebbe agevolmente riempire un’enciclopedia. Stomaco pieno, vocazione esaurita…  Un esempio, ma non per criticare ferocemente qualcuno, Solo per offrire spunti di meditazione, sull’enormità del problema, di queste benedette “fondamenta” che come dei perfetti zombie, continuiamo semplicemente a prendere per “ovvie”, “valide”, “normali” e “vere”…. I genitori, o almeno “troppi” genitori”, riescono a convincersi che mettono al mondo i figli….per amore dei figli, e non di se stessi. Un paradosso sulla cui assurdità formale, non mi va neppure per un attimo di soffermarmi.  E però questo paradosso continua a mietere vittime. E a rimetterci, è innanzi tutto e come minimo l’equilibrio spirituale, mentale, emozionale dei figli, per l’appunto. Di coloro che, sebbene non siano mai stati nelle condizioni ontologiche di chiedere di essere messi al mondo, per certi genitori evidentemente lo sono sempre stati… Stomaco pieno, vocazione esaurita… Da questa prima idiozia irrazionale, discendono una serie interminabile di menzogne gravide di nefaste conseguenze. La penosa convinzione che “si fanno sacrifici”, per i figli, ad esempio. Già chiamare in causa il tema del sacrificio, quando c’è di mezzo lo sfamare o il prendersi cura di un bambino, dovrebbe far arrossire di vergogna anche il più ottuso e insensibile tra quanti si dicono convinti di aver messo al mondo un pargolo per puro e disinteressato altruismo.Ma forse, per questa tipologia di genitori, è stato una sorta di sacrificio,  anche lo stesso mettere al mondo un figlio. Non vedo perché dovrei censurare la fantasia di questi istrioni senza frontiere. E sul tema del sacrificio si innesta, proprio sulla vetta, quale sublime ciliegina sulla torta,  la convinzione strettamente relazionata che “Quando un genitore ha sfamato un figlio, ha con ciò esaurito le sue responsabilità di genitore”. Naturalmente, non è così che viene formulata la frase. Non nella testa del genitore in causa, che riesce sempre a tingere ogni aberrazione dei colori del più squisito altruismo, e che ama tuonare oracoli infallibili del tipo: “Tu ora non capisci, ma un giorno capirai, quanto è duro il mestiere di genitore!!”( e su questo almeno siamo d’accordo, visto che per quanto mi è stato fin qui possibile constatare, è un mestiere che quasi nessuno riesce a fare decentemente). Non nei confronti del figlio, che per ragioni di sopravvivenza psicologica finisce da parte sua, di solito, per assentire ad ogni delirio di etica genitoriale.   Stomaco pieno, vocazione esaurita…Può comunque essere pur vero, che un genitore che provveda al nutrimento e al vestiaro della sua prole, esaurisca con ciò i principali compiti impostigli dalla sua personale etica. Dopotutto, rispetto alle vipere, che scaraventano le “nidiate”giù  dai rami degli altri, a noi umani ci va tutto sommato bene. Ma il fatto è, che troppo spesso la stessa categoria di genitori che  persuade se stessa che “stomaco pieno, vocazione esaurita”, passa il resto del suo tempo a contatto con i figli letteralmente farcendoli delle proprie inettitudini e paure nei confronti dell’esistenza. Certo, non troverete traccia di questi scomodi dettagli, nei manuali spazzatura del buon genitore che pullulano ormai nelle librerie. Ma le cose, in molti casi almeno, stanno esattamente così. Affollare giovani mente delle proprie paure, coscienti o inconscie. Istillare il dubbio e la colpa, e la riflessione che porta a desistere, la dove l’istinto, libero, sapeva gridare: “Agisci!”. Insegnare alla generazione successiva, che la precedente è sempre migliore, più saggia, più in gamba, più efficace. Le sue scelte, le più lungimiranti, assennate e SICURE…. Imporre in tenera età ai figli di credere ciecamente alle stesse assurdità dogmatiche che affollano la mente degli adulti. Insegnare loro il BENE e il MALE, attraverso la crudele gestione dell’AMORE CONDIZIONATO… Come ben vedete, a ricevere cibo, vestiario, e niente altro, forse, tutto sommato le nuove leve se la caverebbero di lusso.  Ma non ricevono mai, SOLO cibo e vestiario. Chi è che dovrebbe vegliare, ad esempio, sulla televisione spazzatura che programma giornalmente, sconvolgendole, le menti degli “uomini di domani”? Ed è solo uno, di milioni di esempi….Non  ho voglia di farne altri, ora. Stomaco pieno, vocazione esaurita…Chi è, soprattutto, che dovrebbe continuamente farsi una responsabilità e anche un cruccio, di essere un ESEMPIO VIVENTE di coerenza, virtù, coraggio, per i figli? Evidentemente, quel particolare ossessivo MANTRA: “Io lo mantengo”, o “io li mantengo”, mentre fa a pezzi i filamenti ancora sani, che collegano un adulto a un bambino, al contempo rilasciano una sensazione di incredibile sollievo, nell’adulto. Peccato che il bambino non condivida affatto quella sensazione, giacché capace per istinto di riconoscere una FUGA, quando la incontra… consciamente o inconsciamente....fatto sta inibiscono totalmente il potere di cambiamento delle nuove generazioni, finendo puntualmente per confermare lo status quo…( da leggersi: e il mondo non cambia ). E poi, non intendo affatto scagliarmi indiscriminatamente contro TUTTI i genitori di questo mondo (Ma non è neppure onorevole né saggio, né tantomeno degno di un uomo libero, trascurare un problema realissimo, estremamente diffuso,  e molto, molto grave ). Mi interessa solo far notare, per poi lasciare ognuno alla propria meditazione privata, quanto sia pericoloso costruire un qualsiasi universo di significati, a partire da basi contraddittorie, o poi finire per chiamarlo “realtà”.  Milioni di persone fanno così ogni giorno. E NON SE NE ACCORGONO. Non si accorgono del “diabolico” serpente che nell’inerzia dell’abitudine continua a mordersi la coda. Né, tanto meno, dell’incredibile potere di cambiamento ad ogni istante a loro disposizione. Ovvio che a un attento esame, una parte considerevole del problema in questione risiede nelle orribili tradizioni culturali-religiose che avvelenano da millenni la percezione che l’uomo ha di se stesso e del mondo. Anche se poi le versioni essoteriche di più o meno tutti i culti alla ribalta negli ultimi millenni, finiscono per prescrivere sempre la stessa medicina indistintamente ai greggi ( magari, con nomi diversi ). Stomaco pieno, vocazione esaurita…Altrettanto ovvio, che una delle concezioni più distorte che l’uomo ha di se stesso, riguarda i cosiddetti concetti di “altruismo” ed “egoismo”. Personalmente, credo che faremo un passo in avanti verso un’autentica crescita spirituale, il giorno nel quale la gente la smetterà di “lasciarsi” demonizzare il proprio sacrosanto “egoismo”, in virtù di un assurdo “altruismo” che nella storia dell’uomo ha sempre significato nient’altro che: sacrificio dell’individuo sull’altare di una qualche forma di collettivismo. E comunque, un piccolo sasso che rotola lungo una montagna innevata, finisce in breve per diventare un’enorme palla di neve, destinata a travolgere ogni cosa incontri. Pertanto, una semplice balla, frutto per quanto riguarda i più di ignoranza, per quanto riguarda i pochi di fine astuzia (in entrambi i casi frutto di una fuga dalla realtà), come l’assurda e contraddittoria idea che “i figli si mettono al mondo per amore dei figli”, finisce in breve per diventare una forma mentis che impedisce ogni sano, amorevole, produttivo e reale rapporto umano,  tra due generazioni destinate ad avvicendarsi.  Stomaco pieno, vocazione esaurita… Un mondo costruito a furia di contraddizioni, semplicemente non può funzionare. Per questo, metto sempre l’accento, in un’epoca nella quale i più sono convinti che il mondo debba essere cambiato là fuori, sulla necessità di conoscere se stessi, e avviare un percorso decostruttivo-costruttivo, del proprio modo di percepire la realtà. La pulizia inizia nella mente, nel cuore, nel proprio tempio interiore. L’intelligenza, la dote che forse più autenticamente ci qualifica come esseri umani…smettiamo per favore di estrometterla dalla nostra vita, o di trattarla come una appestata.  E cominciamo, una buona volta, a opporre una sana logica, a tutti i paradossi, le contraddizioni e l’irrazionalismo dogmatico, che ci circonda e compenetra da ogni parte. Specie, in casi come questo, da dietro le spalle…. Un abbraccio controcorrente David The Hurricane Di Bella

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