Certi messaggi sono proprio esposti nel posto sbagliato. Foto scatta qui.
Fermare la povertà, adesso. Una nuova iniziativa che punta a ridurre del 25% la soglia europea di povertà in dieci anni, nell'anno in cui si prospetta un rischio di povertà del 17%. Quando ho visto quel manifesto, lì sulla facciata del bruttissimo palazzone della commissione, mi è subito scappata una grossa risata che faceva da sipario ad un disgusto abbastanza profondo. Perché al di là delle motivazioni e degli scopi che progetti del genere possano raggiungere, della forza e delle speranze che chi vi lavora condivide ed offre avendo tutta la nostra stima, una frase del genere piazzata lì sembra davvero una grande incoerenza, una brutta barzelletta, uno scherzo di cattivo gusto. Fermate la povertà, adesso, sì ma non sul palazzo della commissione europea, non dove gli impiegati possono ottenere stipendi tra i 2.300 ed i 16.000 euro mensili con una tassazione che può arrivare anche soltanto all'8%, non dove un eurocrat usufruisce di agevolazioni sui servizi medici, scolastici, trasporti, alloggi, cibo e tante altro ed altro ancora è richiesto, non dove chilometri di burocrazia e parole costano ad ogni lavoratore europeo almeno 300 euro l'anno, non dove si è creata una tale isola felice smembrando l'anima di un'intera città e creando ricchezza soltanto per una nuova classe dirigente mentre intorno a Bruxelles altri ceti sociali, altre tipologie di immigrati si riducono all'elemosina, non dove il senso della povertà è talmente lontano da addirittura minacciare di sciopero nel caso in cui gli stipendi non fossero ulteriormente aumentati!Insomma stop poverty now, in una grande scritta, enorme, gigantesca, quando a pochi centimetri, all'altro lato della parete c'è chi non ne conosce minimamente il concetto, un po' come se l'avessero posta al Vaticano per dire, con quell'incoerenza così palese e normale, cose se fosse un banale allestimento verso passanti privati d'intelletto, ne esce sinceramente un messaggio volgare, un disgusto profondissimo.