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Storia dell'italiano e della barzelletta che gli insegno' a votare

Creato il 03 aprile 2011 da Alessandro @AleTrasforini
Immancabile ritorna, con splendide barzellette degne della miglior specie.
Una grande ironia caratterizza questo uomo qualunque, nonostante lui stesso finisca con il deprecare chi ama far ridere e raccontare aneddoti satirici:
"Non è vero che io racconto le barzellette, anzi disistimo chi lo fa."
(Ansa,27-9-2002 - Berlusconario pag.191)
Non troppo tardi, per fortuna, arriva a smentire con i fatti questi suoi annunci di tristezza e sconsolazione: dalla barzelletta in cui Rosy Bindi si trasforma da orchidea a bestemmia, fino ad arrivare al gesto del cucù fatto sulle più grandi tribune europee.
Gli annuari di questo piccolo pensionato annoverano decine di irriverenti parabole, molte delle quali sono (per fortuna) state dimenticate. Prima di procedere, è significativo ricordarne qualcuna:
  • Barzelletta n°1: Un malato di Aids va dal medico e gli chiede: "Dottore, cosa posso fare per la mia malattia?". Il medico risponde: "Faccia delle sabbiature." "Ma dottore, mi faranno veramente bene?" "Bene no, ma sicuramente si abituerà a stare sotto terra." (La Repubblica, 4-4-2000);
  • Barzelletta n°2: Come fanno a convivere nella stessa gabbia un lupo e un agnello? E' facile, ogni giorno si mette nella gabbia un nuovo agnello... (Ansa, 15-10-1997 - raccontata a Porta a Porta si presume nell'ilarità generale);
  • Barzelletta n°3: L'estrazione di un dente costa cara a Mosca, come mai? Beh, come noto non si può aprire bocca e quindi...bisogna operare dal basso. (Ansa, 15-10-1997);
  • in ordine sparso: Marx, Guardia di Finanza, Carabinieri, superdotati, inverno rigido, [ecc...].
Da qualsiasi punto di vista la si guardi, questa "comicità" compulsiva deve avere un fine magari elettorale. Mentre in questa Italia fa effetto l'irriverente prepotenza della malata ironia di questo pensionato, altrove larghe fette di società non trovano alcuna risposta alla domanda "Come è stato possibile?"
Si riporti qualche esempio nel seguito:
"Nell'Italia di B. niente è mai davvero finito. Lui è il tipo che spegne un fuoco e ne accende un altro.
Ama questo tipo di teatro. Ha un vero talento per distrarre il pubblico, e passa danzando da un disastro all'altro."
(Frank Bruni, The New York Times, 29-6-2003)
"Lo Stato a terra, la politica corrotta, l'economia dell'ultimo stadio. [...] E l'unico che avrebbe il potere di cambiare le cose è il capo del governo. Ma a lui interessano solo i suoi soldi. [...] Da 14 anni l'Italia è governata quasi ininterrottamente da un miliardario capriccioso imputato in 17 processi, il quale tuttavia gode di un'enorme maggioranza tra gli elettori. [...]
Allo stesso tempo l'Italia ha vissuto un periodo di drammatico declino: una delle più grandi storie di successo europee, è diventata una delle più deboli economie nazionali del continente."
(Alexander Stille, Sueddeutsche Zeitung, 13-2-2009)
Si potrebbe continuare per pagine e pagine, appunto.
Nonostante tutto e tutti questi scandali, lo zoccolo duro dell'elettorato (rispetto al 70% votante, nds) sembra non abbandonarlo più.
Senza il satiro B., il partito dell'amore finirebbe sicuramente o con l'implodere o con il perdere voti su voti.
La banalizzazione continua nella quale siamo immersi, ormai da troppo tempo, sta delineando un quadro ben definito nel quale sarà sempre più difficile muoversi.
Sarà sempre più complicato destreggiarsi in un clima istituzionale dove alle verità di un Paese fallito si vanno sostituendo barzellette e fanfaronate varie, sarà sempre più difficile muoversi in un Paese dove conflitti istituzionali e tra sfere di potere riempiono giornalmente le pagine dei quotidiani.
Sarà impossibile muoversi in un Paese ridotto all'incapacità di poter parlare d'altro, anche per l'assoluta inesistenza di un'alternativa credibile (ad oggi per molti versi risibile, nds).
Grazie alle continue barzellette, questo pensionato ha fuso insieme le figure del principe e del giullare tipiche delle corti rinascimentali. Brandendo costantemente l'arma di un consenso popolare inequivocabile (ed inspiegabile, nds), è stato fino ad oggi democraticamente autorizzato a farsi gli affari suoi.
Qualcuno lo vota perchè vorrebbe essere come lui, qualcun altro lo vota perchè ha fiducia in un cambiamento che tarda ad arrivare ormai da quasi 20 anni.
Dopo la barzelletta della mela girevole, poco altro è giustificabile.
p.s.: qualsiasi riferimento a persone, fatti o cose realmente accadute è puramente casuale, oltrechè frutto di un'evidente mente malata.
STORIA DELL'ITALIANO E DELLA BARZELLETTA CHE GLI INSEGNO' A VOTARE

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