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Storia della moda in pillole – Day 3 : Impero Romano

Creato il 21 settembre 2013 da Nothingeasier

Nothing Easier

L’impero romano è stato il sogno dei grandi conquistatori, il più grande impero mai visto al mondo, che comprendeva l’intera area occidentale dell’Europa e una gran parte delle zone orientali europee.

L‘Antica Roma quindi è simbolo di sfarzo, di lusso, di potere, ma anche di arte e cultura. E’ la culla dei grandi poeti latini come Catullo, Cicerone , Seneca, delle grandi opere architettoniche come il Colosseo e il Pantheon .

Storia della moda in pillole – Day 3 : Impero Romano

Nell’abbigliamento dell’antica Roma venivano distinti due tipi di indumenti: gli indumenta , che si portavano sia il giorno che la notte e gli amictus che venivano indossati solo di giorno. Tra gli indumenta troviamo il licium, un perizoma in lino annodato alla vita. Sopra si indossava semplicemente la tunica, che era composta da un unico pezzo di  stoffa triangolare , cucito insieme e annodato sul punto vita. La lunghezza era fino al ginocchio per gli uomini e invece più lunghe fino ai piedi per le donne.

Durante l’età imperiale i romani erano soliti indossare due tuniche: una intima  e un’altra esterna. Le tuniche erano confezionate a maniche corte sino all’avambraccio. Durante l’inverno per riparare le mani dal freddo era diffuso l’uso dei guanti.

I tessuti più usati per l’abbigliamento furono inizialmente la lana e il lino. Con l’età imperiale, i ricchi cominciarono ad acquistare tessuti di cotone e di seta, entrambi costosissimi perché arrivano rispettivamente dall’India e dalla Cina. Nelle regioni più fredde si usavano anche pellicce e cappelli di feltro.

Il capo d’abbigliamento più importante per il popolo romano era la toga, che solo i cittadini romani possono indossare.

Storia della moda in pillole – Day 3 : Impero Romano

Di solito in occasione della solennità religiosa della festa di Bacco del 17 marzo nelle famiglie romane più in vista si celebrava il passaggio alla maggiore età del giovanetto tra i 15 e i 17 anni, che smettendo d’indossare la toga praetexta, orlata da un nastro purpureo, acquisiva il diritto di vestire la bianca toga virilis, entrando così a far parte della comunità dei cittadini romani . Anche i “candidati” a particolari cariche pubbliche indossavano una toga candida, particolarmente sbiancata, mentre chi aveva subito un lutto ne indossava una grigia o nera. Ognuno poi veniva sepolto con la toga che aveva indossato in vita.

La toga consisteva in un ampio semicerchio di stoffa di lana bianca, veniva avvolta intorno all’intera persona. Presentava qualche difficoltà ad essere indossata e non permetteva gesti scomposti, contribuendo così a dare un aspetto dignitoso alla persona.  I cittadini comuni indossavano la toga solo durante le feste religiose, le cerimonie pubbliche e i funerali. Essa era invece il segno distintivo dei senatori, che la portavano di colore bianco ornata da una striscia di color porpora.

L’abbigliamento era completato dalle scarpe: le soleae (una specie di sandali da frate, una semplice suola legata con lacci al piede) o le crepidae (sandali di cuoio intrecciato) o i calcei (stivaletti chiusi o aperti sul davanti, utilizzati in città) o le caligae (scarpe con corregge intrecciate, usate prevalentemente in campagna e dai soldati).

Storia della moda in pillole – Day 3 : Impero Romano

 

Le donne indossavano come indumenta il perizoma e una fascia per il seno.

Il sùpparum era una tunica femminile di lunghezza varia, ma non fino ai piedi , i margini superiori (non cuciti assieme) venivano accostati , in modo da formare due false maniche lunghe fin quasi al gomito.

La stola era invece una tunica ampia e lunga appunto fino ai piedi, fermata alla vita da  una cintura, e generalmente si aggiungeva un secondo sbuffo di stoffa.

La recta, infine, era una tunica bianca sprovvista di maniche, aderente alla vita e lievemente scampanata in basso. Era il vestito delle giovani spose romane, completato dal flammeum, ampio velo di color giallo fiamma da appoggiare sul capo e fatto scendere sul retro.

Storia della moda in pillole – Day 3 : Impero Romano

 

La donna romana metteva tra i capelli un nastro di color rosso porpora o un tutulus, una larga benda collocata a forma di cono sulla fronte.

La matrona aveva poi di solito annodato al braccio un fazzoletto, la mappa, per pulire il viso dalla polvere e dal sudore .La domina aveva poi un ventaglio per rinfrescarsi e cacciare le mosche e un ombrello, non richiudibile, per ripararsi dal sole. Per proteggersi dalle intemperie poteva essere indossato un mantello con cappuccio.

Storia della moda in pillole – Day 3 : Impero Romano

Le donne si adornavano con pettini, spille  e, se potevano permetterseli, con numerosi gioielli: orecchini, collane, catenelle intorno al collo, anelli alle dita, al braccio e alle caviglie.

Per quanto riguarda le acconciature la donna usava pettinarsi con una scrimatura nel mezzo e raccogliere i capelli semplicemente oppure con delle trecce.  Le donne usavano anche tingersi  i capelli, con la cenere del fuoco che conferiva riflessi rossi ai capelli e con l’hennè che proveniva dall’Egitto. Divenne di gran moda tingersi i capelli di biondo.

Storia della moda in pillole – Day 3 : Impero Romano
Storia della moda in pillole – Day 3 : Impero Romano

Le tonalità di colore usate arrivavano sino al colore azzurro, molto appariscente ma gradito dalle donne più spregiudicate

Le donne amavano anche truccarsi: si truccavano la pelle con un impasto di argilla per colorarla, le palpebre con pigmenti naturali ottenuti dalle piante , soprattutto di verde e di rosso. Inoltre la bocca veniva colorata con l’aiuto del minio, con il quale si producevano veri e propri rossetti.

Infine venivano molto usati anche i profumi, sia dagli uomini che dalle donne, creati con estratti di piante.

 

Come vedete le donne romane non avevano proprio nulla che invidiare alle nostre contemporanee, i  nostri vizi sono sempre gli stessi!

:)

 

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