Gli anni ’20 sono un periodo di grandi sconvolgimenti , degli scandali, del divertimento sfrenato, del lusso stile Grande Gatsby e della criminalità organizzata.
Le donne iniziano ad emanciparsi facendo largo uso del make up, accorciando le gonne ed indossando abiti audaci. Ricordiamo le flapper girls, dal caschetto corto.
Gli anni ’20 segnano la nascita della musica Jazz, la diffusione dell’Art Deco in architettura, poi ripresa anche nell’abbigliamento.
Nel 1923 la regina Elisabetta madre sposò il duca di York ed il suo abito fu ispirato a questa tendenza, era di fatti molto semplice e scendeva dritto come a ricordare le linee geometriche dell’Art Deco.
Gli anni ’20 furono anche gli anni del proibizionismo di alcool ed esportazioni, cosa che incrementò la criminalità organizzata invece che ridurla (cosa per cui era stato pensato). Sono gli anni di Al Capone a Chicago, che diffuse il consumo illegale di alcool nei cosiddetti Speakieasies, scantinati privati dove veniva servito l’alcool ,ed incrementò la prostituzione. Al Capone era un nuovo molto temuto e rispettato, ma dall’aspetto anche molto stravagante. Infatti era solito indossare completi di abiti scuri con giacche a doppiopetto, cappelli in feltro, bretelle, gemelli e scarpe bicolore.
Le Flappers erano le cosiddette “ribelli”, donne che rompevano gli schemi conformistici e si vestivano con abiti corti, sfoggiavano un make up pestante ed un caschetto corto liscio, ed erano solite fumare bocchini.
A partire dal 1920 fu adottato un look più sobrio ed elegante: venivano spesso utilizzate bretelle, tubini semplici e senza vita e il cosiddetto abito da sottoveste, che veniva più spesso sfoggiato nelle serate passate a ballare Jazz. La silhouette della donna subisce un forte cambiamento: vengono preferite le figure snelle e prive di curve.
Per quanto riguarda l’abbigliamento maschile, esso è molto più sobrio: il completo diventa un must non solo nelle occasioni di gala, ma anche per la vita di tutti i giorni. Gli uomini indossano giacche dalla vita stretta e spalle larghe e sostituiscono giacche più corte al frac. I cappelli in feltro diventano un must e per quanto riguarda le calzature venivano spesso utilizzate francesine o scarpe bicolore.
Gli accessori sono un must di questo periodo e sono eccessivi e stravaganti, vediamo infatti accessori ispirati al periodo egiziano , con abbondanza di piume e perle, rese indispensabili dalla stilista Coco Chanel.
Le calzature all’inizio degli anni ’20 sono ancora a punta, ma pian piano vanno arrotondandosi. Iniziano ad essere popolari le Mary Jane, che venivano considerate tacchi alti, ma in realtà erano di soli 2 cm.
I cappelli sono molto utilizzati anche dalle donne, soprattutto la cloche senza bordi, che poteva essere utilizzata solo con un caschetto corto liscio a causa della grande aderenza del cappello. Questo cappello veniva portato schiacciato sulla fronte e andò a modificare anche la postura delle donne che per poter guardare erano costrette ad alzare il capo verso l’alto.
Per quanto riguarda il make up, questo era spesso ostentato in pubblico e vedeva da protagonista la pelle che doveva essere candida e priva di imperfezioni , per cui veniva utilizzata la cipria bianca o beige. La pelle scura era ancora sinonimo di volgarità.
Le sopracciglia erano protagoniste, si preferivano molto sottili ed arcuate, oppure in una linea orizzontale, e disegnate con una matita molto scura.
Gli occhi erano truccati in modo molto pesante con ombretti dalle tonalità molto scure, come il grigio ed il marrone, incorniciati da lunghe ciglia.
Infine le labbra erano valorizzate da rossetti dalle tonalità molto scure, sul rosso o prugna, quasi nero, ed enfatizzavano la forma a cuore.
Le icone di questo periodo furono indubbiamente Clara Bow, la prima flapper girl e sex simbol degli anni ’20.
Josephine Baker divenne la prima star afro-americana e Greta Garbo fu una grande star del cinema hollywoodiano.
Gli anni Venti lanciano un’icona di stile e una dei più grandi stilisti : Coco Chanel , che ha lanciato tantissimi capi di tendenza negli anni ’20. A lei si devono gli stili associati flappers e le perle abbinate, lavorava con colori basic come il nero, il blu scuro, il crema e il bianco, usando tessuti in jersey, morbidi, che non definivano la vita. Rivoluzionaria per il suo tempo, i suoi abiti erano stati creati per facilità d’uso ed inoltre ha disegnato il primo abitino nero che è stato poi reinterpretato innumerevoli volte da molti stilisti famosi.
“La moda riflette sempre i tempi in cui vive, anche se, quando i tempi sono banali, preferiamo dimenticarlo.” – Coco Chanel.