Le aule deserte. Ci intrufoliamo nella terza B. Disponiamo sui banchi le ciabattine di pannolenci, i biglietti, le caramelle.
Salgo su di una sedia e con alcune puntine fisso lo spago al muro. Intanto Elia nasconde una caramella in ogni ciabattina.
- Passami la blu, per favore.
Il mio piccolo aiutante esegue, preciso e compito. Lego la ciabattina blu allo spago.
Ora tocca la ciabattina fucsia. Poi quella verde, quella rossa, quella azzurra...
Quando abbiamo finito passiamo nella terza A. Anche qui, Elia mi aiuta ad allestire la sorpresa per gli alunni di terza.
Una volta tornati dalla gita, i bambini troveranno un calendario dell'Avvento particolare.
A ciascun bimbo, una ciabattina. Ogni giorno, fino a Natale.
Insieme alla caramella troveranno un biglietto. Su ogni biglietto, un pezzettino di storia.
STORIA DI NATALE (prima parte)
Un gelido pomeriggio di dicembre, nell'estremo Nord della Finlandia, un piccolo lappone di nome Olle si recò a pescare. Con un seghetto fece un buco nel lastrone di ghiaccio sotto il quale ruggiva il mare e guizzavano, agili, grossi pesci succulenti. Gettò l'amo in acqua e si accinse ad aspettare pazientemente. Quando la lenza si tese, Olle tirò con tutte le sue forze e quale non fu la sua sorpresa quando, invece di un bel pescione, si ritrovò fra le mani una voluminosa borsa a fiori.
Si tolse i guanti di lana e forzò la serratura... la borsa si aprì e il piccolo lappone ne rovesciò il contenuto sul ghiaccio: erano sei ciabattine di stoffa colorata e ognuna aveva un numero ricamato sopra.
Il bimbo prese la ciabattina numero 3, il suo numero preferito, e cercò di aprirla, ma inutilmente. Riuscì facilmente ad aprire la numero 1 e al suo interno trovò un dolcetto, che mangiò subito, una tessera di puzzle e un biglietto:"Tu sei un bambino fortunato, un messaggio ti sarà svelato". Cercò allora di aprire la ciabattina numero 2, ma questa rimase ostinatamente chiusa. Stupito ed emozionato afferrò la borsa e le ciabattine e corse a perdifiato a casa della sua migliore amica, Suvi.
Suvi era seduta al tavolo della cucina, intenta a fare i compiti di scuola e, accanto a lei, il suo fratellino minore stava pasticciando su un foglio con i pennarelli. Il piccolo lappone entrò trafelato.
"Suvi, guarda cosa ho pescato! - gridò - una borsa magica!" e spiegò la sua avventura all'amica. Suvi ascoltò attenta.
"Proviamo ad aprire un’ altra ciabattina" disse infine.
" Io non ci sono riuscito" le rispose Olle.
"Lascia provare me!" fece Suvi. La bimba ci riuscì. Nella seconda ciabattina c'era un dolcetto, che Suvi divise con il fratello, una tessera di puzzle e un altro biglietto: "Se i bambini di tutto il mondo si tengono per mano, insieme di certo andranno lontano".
"Lontano?" chiese Olle. "Io non ho nessuna voglia di andare lontano! Mi piacciono i miei amici, la mia casa, mi piace pattinare sul ghiaccio e mangiare il pesce che pesco nel mare."
"Mmmh - fece Suvi - vuol dire un'altra cosa, mi sa. Lontano, cioè si arriva dove si vuole se tutti i bambini del mondo collaborano e cercano di capirsi e accettarsi.”
"Adesso tocca a me!" sbottò il fratellino di Suvi. Detto fatto, la ciabattina numero 3 fu aperta, il dolcetto mangiato e la tessera del puzzle trovata.
"Ora dobbiamo trovare altri tre bambini per le altre ciabattine! - esclamò Olle -Ci sarebbero i fratellini della casa accanto, ma sono un po' strani, non mi piacciono molto." "Ma allora non hai capito niente"-sbottò Suvi, seccata - collaborazione, è il segreto. Se non cominciamo noi bambini, dove andremo a finire?"
I tre fratellini, che erano appena arrivati in quella città perché il loro papà vi era stato trasferito per lavoro, stavano guardando la tivù, ma furono contenti di accogliere i nostri amici. A ognuno di essi fu consegnata una ciabattina, poi tutti insieme decisero di preparare un cartellone, incollandovi sopra le tessere del puzzle e i bigliettini. Alla fine mangiarono tutti insieme, ridendo e scherzando, una torta al cioccolato preparata dalla mamma dei fratelli. Improvvisamente l'impetuoso vento del Nord spalancò una finestra, rubò il cartellone e se lo portò via, chissà dove... ma i bambini avevano capito il messaggio.