Magazine Lifestyle
di Tonia Salomè
La mia amica Adriana è collezionista di capelli.
Certo, come lei ce ne sono molti ma lei è particolare:
colleziona solo Borsalino.La storia di questo cappello è più antica dell’Unità d’Italia:
risale infatti al 1857, quando Giuseppe Borsalino decise di aprire
un cappellificio ad Alessandria insieme al fratello Lazzaro.
Giuseppe, che aveva lavorato sette anni a Parigi
per ottenere una qualifica di Maestro Cappellaio,
di certo non poteva sapere che i suoi cappelli,
dopo decenni, sarebbero diventati una categoria
a sé tale da prendere il nome dal suo inventore.
L’azienda, attiva da più di 160,
è diventata nota soprattutto al copricapo in feltro di pelo fine,
la cui lavorazione richiede sette settimane e cinquanta passaggi produttivi (manuali e meccanici). Per celebrare questa lunga storia fatta di tradizioni
(e anche di qualche cambiamento),
è stato presentato un documentario al Torino Film Festival:
Borsalino City di Enrica Viola,
il racconto di un oggetto,
creato con amore e passione che da una piccola provincia del Nord Italia
ha colonizzato il mondo diventando un mito,
la storia di una realtà aziendale che ha dominato l’economia
di una città per più di un secolo.