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Trama: Liesel è una ragazzina che viene adottata da una famiglia tedesca. Solitaria, silenziosa ed analfabeta, può contare solo sull’amicizia del coetaneo Rudy e sulla gentilezza del padre adottivo che, un giorno, decide di insegnarle a leggere e a scrivere… proprio quando le leggi razziali della Germania nazista costringono l’ebreo Max a rifugiarsi da loro.
Cos’è che deve farci davvero paura? Non la morte, secondo Storia di una ladra di libri, perché prima o poi arriva per tutti ed è una presenza costante che ci accompagna e ci osserva silenziosa, aspettando il momento opportuno per trarci a sé. No, ciò che deve farci paura sono ignoranza, pregiudizi e silenzio. Non parlo di quel silenzio giusto, quello che “vale più di mille parole”, ma il silenzio della mente, di chi è privo di idee, personalità e sentimenti, di chi violenta le parole solo per promulgare odio e stupidità e non è in grado di creare altro che orrore e paura, soffocando la speranza. Sembrano banalità ma, come mi faceva notare l’amico Toto, in questi ultimi tempi parecchi Paesi hanno deciso di ri-avvicinarsi a sciocche idee segregazioniste di superiorità razziale o territoriale, gettandosi bovinamente nelle grinfie di chi fa la voce grossa e promette di risolvere i problemi legati a povertà e disagio sociale scaricando la colpa su qualsivoglia minoranza. E allora ben vengano film come Storia di una ladra di libri che, a costo di ribadire l'ovvio, per un paio d'ore ci ricordano cosa vuol dire davvero la mancanza di libertà e come il male possa essere banale, stupido e cattivo. Pellicole come queste, per fortuna, ci mostrano anche come la speranza possa nascere nei modi più semplici e disparati e come a volte basti davvero poco per trovare uno scopo nella vita o perlomeno mostrare agli altri quello che nascondiamo nell'animo mentre siamo stupidamente impegnati a dare un'immagine diversa di noi stessi.
Storia di una ladra di libri è uno di quei film dal sapore senza tempo, oserei dire quasi classico. Non ricerca la spettacolarità né l'innovazione visiva e non è neppure originale nel messaggio che veicola, eppure è talmente dolceamaro e popolato da personaggi ben costruiti che, nonostante il magone che lascia, verrebbe voglia di abbandonarsi alla malinconia e guardarlo più di una volta. Tutti gli attori coinvolti, dal dolcissimo Geoffrey Rush alla piccola protagonista Sophie Nélisse sembrano quasi danzare delicati sullo schermo, tratteggiando personaggi sospesi tra realismo e fantasia tra i quali spicca una Emily Watson commovente e sfaccettata, una sorta di "madre coraggio" che si ammanta in una scorza dura come il ghiaccio per riuscire a mandare avanti la sua strana famiglia e che, in realtà, vorrebbe potersi a sua volta lasciare andare ai sentimenti. C'è da dire che, invece, la donna si lascia andare a parecchie invettive e, a tal proposito, consiglierei di recuperare Storia di una ladra di libri in lingua originale perché i protagonisti parlano un inglese "sporcato" da un fortissimo accento tedesco; all'inizio l'effetto è straniante (effettivamente devo ancora capire perché mai i realizzatori abbiano optato per questa scelta che, per inciso, non è stata mantenuta nel doppiaggio italiano) ma, man mano che il film prosegue, ci si abitua a sentire i personaggi inserire qua e là parole come "Ja", "Nein", "Mama und papa" o i gran favoriti "Saumensch" o "Saukerl", che in italiano suonerebbero come "scrofetta" o "bastardo" e che sono stranamente usati da Rosa ogni volta che si rivolge a Liesel o dai ragazzini per insultarsi tra loro. Anzi, se qualcuno riuscisse ad illuminarmi sul perché di questa scelta particolare gliene sarei molto grata. Intanto, se vi capita, guardate questo delizioso Storia di una ladra di libri, non ve ne pentirete!
Di Geoffrey Rush (Hans Hubermann) e Emily Watson (Rosa Hubermann) ho già parlato ai rispettivi link.
Brian Percival è il regista della pellicola. Inglese, ha diretto degli episodi della serie Downtown Abbey.
Roger Allam è il doppiatore originale del Narratore, o la Morte. Inglese, ha partecipato a film come V per Vendetta, Inkheart - La leggenda di cuore d'inchiostro, Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare, The Iron Lady, The Woman in Black e a serie come Il trono di spade. Ha 61 anni.
La piccola Sophie Nélisse, che interpreta Liesel, aveva già partecipato al film Monsieur Lazhar mentre Heike Makatasch, che interpreta la madre di Liesel, era nel cast del primo Resident Evil. Infine, se Storia di una ladra di libri vi fosse piaciuto, consiglierei il recupero di La vita è bella, Schindler's List e Arrivederci ragazzi. ENJOY!
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