Un Popolo che si vuole definire tale, ha due importanti pilastri sui quali basare la propria forza: Storia e Cultura.
Un Governo che vuole distruggere un Popolo, ha due importanti obiettivi da distruggere per governare totalmente: Storia e Cultura.
Negli ultimi dieci anni si sono visti attacchi senza precedenti alla Costituzione, pietra fondamentale della nostra Nazione, ma mai si era cercato di minare così pesantemente lo spirito del nostro essere italiani come in questi giorni. Le ultime trovate della classe politica italiana sono l’abolizione di numerose festività, compresa quella del 25 Aprile, con unica alternativa lo spostamento al Venerdì o Lunedì più prossimi, ma soprattutto la chiusura definitiva dell’Accademia della Crusca.
A poco serve ricordare la storia dell’Accademia, oppure la sua funzione di guardiana della lingua. Essa fa parte del nostro essere italiani, è colei che salvaguarda l’identità linguistica del nostro Paese, già abbastanza stuprata dalle mille influenze dialettali e dalle infiltrazioni dovute all’immigrazione ed all’inglesizzazione dei giorni nostri. Ora, una manovra finanziaria vuole cancellare questa istituzione presente e attiva dal 1582. Un risparmio di 190.000 euro annui che suona come una ipocrita spallata a ciò che siamo, a quel poco che ancora ci fa sentire, almeno dovrebbe, parte di un popolo unico anche quando siamo divisi.
Come già accennato, numerose festività laiche e religiose, tra le quali la Festa della Liberazione, saranno cancellate. Opinioni politiche a parte, la cacciata del Nazismo in Italia fu un evento storico intoccabile, fondamentale per definire ciò che siamo oggi nel bene e nel male. Il solo spostamento di questa ricorrenza è uno sputo in faccia alle centinaia di migliaia di soldati, uomini comuni, eroi e patrioti che in quei giorni diedero il proprio sangue al fine di regalare a noi la possibilità di decidere della nostra sorte. Abolire questa data, cambiare il giorno della memoria storica, è un crimine di cui il Governo, qualsiasi Governo, si dovrebbe guardare bene dal commettere, perchè la Storia non dimentica ed un giorno anche questa classe politica dovrà rispondere di fronte ad essa.
Non bisogna cancellare il passato, come non bisogna calpestare la propria cultura. Sarebbe bene che alcuni assassini della Storia se ne rammentino.
Flavio Coraglia