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Storia e Memoria . 591

Creato il 25 luglio 2011 da Nesti

Storia e Memoria . 591
ANNIVERSARI DEL 29 LUGLIO
Selezione di anniversari, ricorrenze, eventi e personaggi legati alla giornata
Foglio periodico di TWIMC Parma – Anno VIII – N. 591 – Edizione del 29.07.2011

Santidel giorno:

Santi Lazzaro, Marta e Maria di Betania (*), San Berio, San Callinico di Gangra, San Felice, Santi Giuseppe Zhang Wenlan, Paolo Chen Changpin, Giovanni Battista Lou Tingyin e Marta Wang Louzhi, San Guglielmo Pinchon, Santi Lucilla, Flora, Eugenio e compagni Martiri, San Lupo di Troyes, Sant' Olav (Olaf) Re di Norvegia, San Prospero di Orleans, Santa Serafina di Mamie Vergine, Santi Simplicio, Faustino, Viatrice e Rufo, Beato Carlo N. A. Ancel, Beato Giovan Battista Aldaz, Beato José Calasanz Marqués, Beati Lucio Martinez Mancebo e 7 compagni Domenicani, Beati Ludovico Bertrán, Mancio della Santa Croce e Pietro di Santa Maria, Beato Urbano II Papa.

Eventi:
1900 – L'anarchico Gaetano Bresci uccide a Monza Umberto I, re d'Italia.
1907 – Sir Robert Baden- Powell fonda il movimento scout.
1954 – Prima ascesa del K2 (Achille Compagnoni e Lino Lacedelli).
1968 – Si diffonde il testo dell'enciclica Humanae Vitae di Papa Paolo VI.
1981 – Lady Diana Spencer sposa Carlo, Principe del Galles.
2004 – Dopo 143 anni l'Italia abolisce la leva obbligatoria.

Nati:
1798 – Giacomo Leopardi, poeta italiano († 1837)
1805 – Alexis de Tocqueville, storico, politologo († 1859)
1860 – Vittorio Bottego, esploratore italiano († 1897)
1883 – Benito Mussolini, politico italiano († 1945)
1905 – Dag Hammarskjöld, politico svedese († 1961)

Morti:
1644 – Papa Urbano VIII (n. 1568)
1856 – Robert Schumann, compositore (n. 1810)
1887 – Agostino Depretis, politico italiano (n. 1813)
1890 – Vincent Van Gogh, pittore olandese (n.1853)
1900 – Umberto I di Savoia, Re d'Italia dal 1878 al 1900
1983 – Luis Buñuel, regista spagnolo (n. 1900)
1983 – Rocco Chinnici, magistrato (n. 1925

(*) Santi Lazzaro, Marta e Maria di Betania

Storia e Memoria . 591

Lazzaro di Betania, in Giudea, fratello di Marta e Maria, deve all'amicizia di Gesù non solo la strepitosa risurrezione dalla tomba, ma anche il culto con cui la Chiesa lo ha onorato nel corso dei secoli. Nella sua casa ospitale, a tre miglia da Gerusalemme, Gesù trascorreva brevi pause di riposo confortato dalle premurose attenzioni di Marta e di Maria e dalla sincera e fidata amicizia del padrone di casa. In ricordo di questa predilezione del Redentore, ogni anno (se ne ha notizia già nel IV secolo) i cristiani di Gerusalemme alla vigilia delle Palme si recavano in processione a Betania e sulla tomba di Lazzaro il diacono proclamava il Vangelo di Giovanni che narra con molti particolari la risurrezione di Lazzaro. Giovanni infatti è il solo evangelista che riferisce il miracolo. La narrazione, con l'insolita abbondanza di particolari, costituisce uno dei punti salienti del quarto Vangelo, poiché la risurrezione di Lazzaro assume, al di là del fatto storico, il valore di simbolo e di profezia, come prefigurazione della Risurrezione di Cristo. La casa di Betania e la tomba furono meta di pellegrinaggi già nella prima epoca del cristianesimo, come riferisce lo stesso S. Girolamo. Più tardi, i pellegrini medievali ci informano che accanto alla tomba di Lazzaro era sorto un monastero beneficato da Carlo Magno. Marta è la sorella di Maria e di Lazzaro di Betania. Nella loro casa ospitale Gesù amava sostare durante la predicazione in Giudea. In occasione di una di queste visite compare per la prima volta Marta. Il Vangelo ce la presenta come la donna di casa, sollecita e indaffarata per accogliere degnamente il gradito ospite, mentre la sorella Maria preferisce starsene quieta in ascolto delle parole del Maestro. Non ci stupisce quindi il rimprovero che Marta muove a Maria: "Signore, non t'importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti". L'amabile risposta di Gesù può suonare come rimprovero alla fattiva massaia: "Marta, Marta, tu t'inquieti e ti affanni per molte cose, una sola è necessaria: Maria invece ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta". La santità di questa dolce figura di donna è fuori discussione, poiché le è stata confermata dalle stesse parole di Cristo; ma è Marta soltanto, e non Maria né Lazzaro, a comparire nel calendario universale, quasi a ripagarla delle sollecite attenzioni verso la persona del Salvatore e per proporla alle donne cristiane come modello di operosità. L'avvilita e incompresa professione di massaia è riscattata da questa Santa fattiva di nome Marta, che vuol dire semplicemente "signora". Marta ricompare nel Vangelo nel drammatico episodio della risurrezione di Lazzaro, dove implicitamente domanda il miracolo con una semplice e stupenda professione di fede nella onnipotenza del Salvatore, nella risurrezione dei morti e nella divinità di Cristo, e durante un banchetto al quale partecipa lo stesso Lazzaro, da poco risuscitato, e anche questa volta ci si presenta in veste di donna tuttofare. La lezione impartitale dal Maestro non riguardava, evidentemente, la sua encomiabile laboriosità, ma l'eccesso di affanno per le cose materiali a scapito della vita interiore

Storia e Memoria 29 Luglio 2011 (Thanks to: Piero Bargellini, Santi e Beati, Wikipedia )

Inoltre, fra qualche giorno, ricordiamo:
> 7 Agosto: ANDREA BORRI nell’anniversario (8°) della Sua morte
> 8 Agosto: Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel mondo

Andrea Borri
(Parma, 13 luglio 1935 – Parma, 7 agosto 2003)

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è stato un politico italiano. Dopo aver conseguito la maturità classica si è laureato in Giurisprudenza. È stato nominato notaio nel 1963. La sua carriera politica comincia presto, con vari incarichi: consigliere comunale a Parma dal 1963 al 1976, deputato al Parlamento dal 1976 al 1994, presidente della Commissione Parlamentare di vigilanza sui Servizi Radiotelevisivi dal 1987 al 1992. Ha fatto parte anche parte delle Commissioni Lavori Pubblici, Cultura, Esteri e della Giunta per le autorizzazioni a procedere in giudizio. Dal giugno 1999 fino al 7 agosto 2003, data della sua scomparsa, è stato presidente della Provincia di Parma. Ha creato e coordinato il Comitato Promotore della candidatura di Parma a sede dell’Efsa, l'Autorità Alimentare Europea, che la città ha poi ottenuto nel dicembre 2003. Ha presieduto l’Istituto Nazione di Studi Verdiani, la Conferenza Sanitaria Territoriale di Parma ed è stato Vice Presidente di Autocamionale della Cisa SpA e Presidente dell'Associazione per lo Studio del Fenomeno Religioso (A.S.Fe.R) con sede in Firenze. È stato tra i promotori del Circolo il Borgo, circolo politico-culturale di area cattolico-democratica, negli anni '70, tuttora attivo nella scena parmense, e presieduto da uno dei suoi più stretti collaboratori, il prof. Eugenio Caggiati. Esponente della corrente "morotea" e, dopo la morte di Aldo Moro, più in generale della sinistra DC, ha avuto tra i suoi collaboratori Elvio Ubaldi, che sostenne come vice-sindaco nella prima amministrazione senza il PCI a Parma. Fu amico personale di Beniamino Andreatta, Giovanni Goria ed altri esponenti dell'ala "liberal" della sinistra DC, mentre non entrò mai in sintonia con Ciriaco De Mita ed il suo entourage, anche per i rapporti diretti piuttosto stretti che questo ultimo, e non Andrea Borri, teneva col milieu della Parmalat dell'epoca. Questo gli valse la mancata nomina nei governi dell'epoca, mentre, per i suoi rapporti corretti anche con l'opposizione, fu prescelto per ruoli di garanzia. E’ stato anche campione d’Italia di rugby, presidente dell’Associazione Universitaria Parmense e del Festival Internazionale del Teatro. L’eredità di Andrea Borri è oggi custodita dalla Fondazione Andrea Borri. La Fondazione si pone l’obiettivo di svolgere attività di carattere culturale, sociale e civico per ricordare la figura di Borri nella sua attività di politico, amministratore e uomo di cultura e di trasmettere i suoi insegnamenti, più che mai attuali, alle nuove generazioni.

07 Agosto 2011 – Ricordo di Andrea Borri nell’8° Anniversario della Sua morte.
(Thanks to: Fondazione Andrea Borri – http://www.fondazioneandreaborri.org, Wikipedia, Circolo Il Borgo)


8 Agosto: Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel mondo

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L'8 Agosto ricorre la "Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo", simboleggiato dalla tragedia di Marcinelle e istituita per commemorare il sacrificio dei lavoratori italiani nel mondo e favorire l'informazione e la valorizzazione del contributo sociale, culturale ed economico recato con il proprio impegno dai nostri concittadini operanti all'estero.

L’8 agosto 1956 si è consumata a Marcinelle una tragedia immane: 262 minatori morti, di cui 136 italiani. I minatori italiani avevano cominciato a lasciare l’Italia dieci anni prima in seguito ad un accordo tra il Governo belga e quello italiano: “lavoro in cambio di carbone”. L’accordo, tristemente denominato “uomo-carbone”, portando nelle miniere belghe braccia italiane, avrebbe garantito alla Patria proprio quel carbone estratto con enorme fatica e sofferenza dagli emigrati. Cittadini che, secondo lo stesso accordo, dovevano avere “un’età ancor giovane (35 anni al massimo) e un buono stato di salute”. Per loro, un contratto di 12 mesi, “una pala, una piccozza, un casco, una lampada, e via verso l’oscurità. L’impegno del Governo italiano era quello di inviare almeno 1.000 minatori a settimana nei cinque bacini carboniferi belgi e, per ogni emigrato che andava in Belgio, l’Italia avrebbe ricevuto 200 chili di carbone al giorno. Perirono i nostri connazionali insieme ad altri uomini sfortunati nel crollo della miniera, segnando, nel dramma, la storia di quanti nel tempo sono stati costretti a lasciare il proprio paese a causa delle condizioni di miseria, a causa della mancanza assoluta di alternative.

Il significato più profondo della giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo è “non dimenticare e trasmettere alle nuove generazioni il valore dell’emigrazione”. La riconoscenza è un tributo alla mancanza di un riconoscimento del sacrificio, un inchino umile e devoto ed uno sguardo alto verso mete lontane, un recepire istanze delle Comunità e porre tutti (donne, uomini, nuove generazioni) negli scenari culturali, sociali e politici dell’Italia moderna, dell’Italia europea. Ma soprattutto “entra nel cuore di ciascuno di noi facendoci dimenticare per un momento di tutto, e rivolgere il pensiero ai caduti di Marcinelle e a tutti gli italiani che in tutto il mondo hanno subito angherie, soprusi e morte. Il lavoro, espressione massima della civiltà dell’uomo, ci riunisce ed il pensiero dei connazionali caduti ci rende di più italiani”. Marcinelle è l’emblema di una parte della storia dell’Italia. La conferma viene dalle centinaia di Amministrazioni locali che hanno aderito con diverse iniziative di informazione, di accoglienza degli emigranti e osservando un minuto di silenzio e raccoglimento negli uffici pubblici.

Sospensione estiva

Anche “Storia e Memoria” si concederà una breve sosta estiva. L’edizione ed invio della nostra newsletter verrà infatti sospesa per qualche settimana e riprenderà dopo il Ferragosto. Vi auguriamo una buona estate e Vi saremo molto grati se, continuando a scriverci, ci farete avere suggerimenti e consigli per migliorare ancora questo semplice e, a quanto risulta dai Vostri commenti, utile e gradito strumento di comunicazione con i Cittadini. Potete farlo lasciando un commento sul ns. blog ( www.twimc.it ) oppure scrivendoci alla nostra e-mail [email protected] . Grazie per la Vostra attenzione e a presto.

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