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Storia e sapori della cucina campana

Creato il 06 luglio 2014 da Vesuviolive

mediterraneo cucina

La Campania, la terra del sole, del mare, della cultura, fin dall’antichità si è distinta per il suo patrimonio culinario, ricco di prelibatezze uniche al mondo.

Non si parla solo cibo ma anche di bevande: basta pensare al limoncello ed ai vini pregiati che provengono dalle campagne nostrane, quali la Falanghina del Beneventano e l’Aglianico del Taburno.

Se siete amanti del buon cibo, allora non può mancare un bel tour gastronomico in area campana.

Sarete letteralmente rapiti dai sapori, dagli odori, dai profumi per le strade, per i vicoli delle città, in questo caso si parla di “street food”, apprezzato da molti.

I Greci ed i Romani per la preparazione dei loro piatti utilizzavano olio pregiato e durante i banchetti assaporavano vino pregiato proveniente dalla Campania Felix, ovvero da Capua, Cuma, Pompei, Sorrento, Stabia, Nocera e Salerno.

La cucina campana si avvale di ingredienti semplici ma è caratterizzata anche da pietanze più elaborate grazie alle influenze spagnole e francesi.

Banchetto romano

Sarebbe impossibile elencare tutti i piatti e dolci campani : sono tantissimi ed ogni area (beneventana, salernitana, casertana, ercolanese etc) ha le proprie tradizioni culinarie e varianti delle ricette originali.

Senza alcun dubbio, uno dei piatti tipici più apprezzati, non solo in Campania ma in tutto il mondo, è la pizza, che eredita il suo nome dalla regina Margehrita di Savoia. Gli ingredienti principali sono basilico, mozzarella e pomodoro e rimandano ai colori della bandiera italiana.

Su ordine di Ferdinando IV, nei forni nei quali veniva cotta la ceramica, venivano cotte anche le pizze. La pizza è così gettonata in tutto il mondo, che la maggior parte degli chef all’estero ha cercato di scoprire i segreti della sua preparazione ma il risultato non è mai perfetto… La vera pizza è solo quella napoletana!

Pizza Margherita

E la mozzarella? Si dice che le sue origini risalgano al Medioevo. Il nome deriva dal verbo “mozzare”, che rimanda al particolare metodo di taglio, praticato con indice e pollice. Nel Cinquecento, a Capua, c’era una grossa compra-vendita. C’è quella di bufala, “l’originale”, prodotta soprattutto a Salerno e Caserta, la più prelibata e costosa.

La Campania affaccia sul mare, quindi non mancano le specialità di mare : cozze, vongole, aggiughe, polpi, ricci di mare.

Solitamente vengono usati come condimento per la pasta o anche da soli come antipasto, quali le acchiughe o come secondo.

cozze

Pomodori di san Marzano, mele annurce, limoni di Sorrento, pizzelle fritte, calzoni ‘mbuttunati… Chi più ne ha più ne metta!

Non tutti conoscono i friarielli, un tipo di verdura che cresce solo nelle zone della provincia di Napoli e del Vesuvio. Sono sempre accompagnati dalle “cervellatine”, salsicce molto fini. Ben 500 anni di storia vanta la famosa pasta di Gragnano.

Per quanto riguarda l‘arte dolciaria, nella top ten si annoverano la pastiera, le sfogliatelle, la torta caprese, le zeppole, i roccocò, il migliaccio, i mustacciuoli, il casatiello dolce, i famosi struffoli natalizi, che però pare siamo stati esportati dai Greci e poi rivistati dai napoletani con il loro tocco di creatività, il babà, che è simbolo della città e giunge dopo l’unità d’Italia.

Babà

L’amore per il cibo, la cura nel prepararlo sono davvero spiccati. La cucina è una vera e propria passione. Mangiare è un rito: le famiglie, soprattutto napoletane, sono solite riunirsi per pranzi o cene abbondanti, che durano a lungo. Alla fine di ogni pasto, è immancabile la tazzulella di caffè.

Il rapporto col cibo è molto particolare, quasi speciale : mangiare rende soddisfatti, assaporare i cibi delizia il palato ed infonde felicità.

Nella nostra rubrica, presenteremo non solo articoli sulla preparazione di dolci, primi piatti, secondi ma anche sulla loro storia.

Un modo interessante per migliorare le proprie abilità culinarie e per apprendere informazioni e curiosità sulle origini dei piatti e tipici del nostro immenso patrimonio gastronomico.

Buona lettura, sbizzarritevi in cucina e non dimenticate mai di aggiungere un pizzico di fantasia e creatività ad ogni vostro piatto!


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