Nelle ormai disabitate isole di Costanziaca e Ammiana, situate nella parte più affascinante e misteriosa della laguna di Venezia, in cui vivono aironi, cigni e fenicotteri e dove, non essendoci canali segnati, solo pochissime persone riescono ad arrivare, è stato prodotto e ricavato un grande vino rosso. Si tratta del Rosso Venissa 2011, prodotto e vivificato da Gianluca Bisol, cui è stato attribuito nel 2013 il 32° Premio Masi Civiltà del Vino, tra i fautori del progetto “Le vigne di Venezia” e pioniere del vino in laguna, con la volontà di recuperare la Venezia nativa e la sua biodiversità.
Il Rosso Venissa 2011 è vino dal carattere intenso e dalla struttura importante, che nasce da una vigna di quasi tre ettari di oltre 40 anni piantata dagli Armeni. I vitigni sono Merlot Carmenère vitigno “avo” remoto del Cabernet Franc, vitigno a sua volta “padre” del Cabernet Sauvignon.
Dopo una macerazione di 24 giorni, il vino che affina 12 mesi in barrique il Rosso Venissa, è stato prodotto in edizione limitata di sole 4476 bottiglie da mezzo litro, 188 magnum, 88 jeroboam e 36 imperiali, quale omaggio e testimonianza della storia e delle tradizioni di Venezia legate al vino ed al vetro.
L’etichetta, nata da un’idea di Giovanni Moretti, cede il posto ad una preziosa foglia di rame realizzata dall’attuale discendente dell’antica famiglia Berta Battiloro, mediante applicazione eseguita a mano. Quindi la bottiglia è stata messa a ricottura nei forni della vetreria Carlo Moretti a Murano. Inoltre, sul vetro di ciascuna bottiglia è stato inciso il nome del vino e il numero progressivo che attribuiscono un segno indissolubile di unicità, dedicato a tutti gli intenditori che hanno voluto condividere questo progetto di viticoltura pionieristica.