Magazine Cultura
Trama:
«Da qualche parte ho letto che la muta è la fase più delicata della vita di un insetto, il momento in cui è maggiormente esposto ai predatori e alle cadute ». Bianca guarda accadere le cose, le osserva nei dettagli, come un'entomologa ragazzina. Solo che il mondo è troppo grande, mobile e complicato, scappa continuamente da tutte le parti.
Soprattutto la sua famiglia. Un padre sempre circondato da donne-mantidi. Una madre operosa con gli occhi di Jane Birkin, posati ormai solo sui figli. Un fratello adolescente che la sua forza se l'è tatuata come monito sul braccio. Ma lo sguardo di Bianca è implacabile, perché la felicità della sua famiglia è solo una superficie luccicante. Per questo la rabbia che le si è infilata dentro, quella specie di scheggia tra le pieghe più morbide, Bianca vorrebbe spingerla su, arrotolarla sulla lingua e sprigionarla come un veleno.
Se «crescere è abbandonare» - così dice sua madre -, allora forse occorre imparare a fidarsi di nuovo, con quel misto di adrenalina e timore che si prova quando ci si tuffa da uno strapiombo.
Procedendo per fotogrammi pungenti, cronache intime e precise, Ester Armanino conquista da subito il lettore. Con una scrittura fresca e sicura, straordinariamente limpida, affronta in modo originale il tema classico dell'attraversamento della linea d'ombra.
L'autrice:
Ester Armanino ha 28 anni, è architetto e vive a Genova. Storia naturale di una famiglia (Einaudi 2011)è il suo primo romanzo.
Recensione:
Crescere vuol dire abbandonare.
Parole vere valide in ogni momento della vita. Si cresce e si abbandona. I giochi, la scuola, la spensieratezza, le sicurezze, la famiglia...Ad ogni età è legato un abbandono. Ad ogni abbandono è legato un passo avanti nella nostra vita. Così accade a Bianca, la giovane protagonista di Storia naturale di una famiglia, che ci racconta in prima persona ciò che i suoi occhi osservano, ciò che le sue orecchie sentono. Assiste al naturale andamento della vita familiare come ad uno spettacolo: inizialmente sembra quasi non farne parte. I familiari potrebbero essere le cavie della sua ricerca personale: scorrendo le pagine ci si rende conto che in effetti è proprio così. I suoi familiari sono osservati con l'occhio di un entomologo.La madre, il padre, il fratello e le altre persone che orbitano intorno alla famiglia di Bianca sono paragonabili a insetti, da tenere sotto osservazione, da studiare, da comprendere. Lo spettacolo che si presenterà ai suoi occhi non sarà sempre facile da capire e da accettare. Se crescere vuol dire abbandonare, alla fine di quelle pagine è inevitabile che Bianca si troverà davvero adulta. Sarà passata attraverso il divorzio dei genitori, e quindi l'abbandono della sicurezza familiare, la morte del padre, il trasloco dalla casa in cui è cresciuta, il cambiamento della mamma...La storia non occupa un lungo spazio di tempo, né troppe pagine, eppure alla fine tutto sembra essere diverso. Non è una storia piacevole da ascoltare, da affrontare. L'occhio clinico di Bianca ci descrive una famiglia che è tutto fuorché felice, immersa in una società borghese alquanto convenzionale e finta. Non ci piace sentire ciò che accade, non ci piace sapere che spesso la vità è come lei ce la descrive. E a dirla tutta non ci piace il paragone (sebbene davvero adeguato) con gli insetti, perché noi a cuore d'inchiostro abbiamo la fobia degli insetti... ma ne capiamo la necessità e l'originalità. Ester Armanino, al suo esordio, ha raccontato una storia che non avremmo apprezzato se ci fosse stata raccontata in modo diverso: ma la giovane autrice ha uno stile asciutto, preciso e veloce che ha attirato la nostra attenzione. Booktrailer:
Titolo: Storia naturale di una famigliaAutore: Ester ArmaninoEditore: Einaudi - Collana I coralliPagine: 200Isbn: 9788806207007Prezzo: €16,50Valutazione: 3 stelline
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