Nina Cangialosi
Palermo, antica città d’arte, ricca di storia antica e di storie comuni, ha dato i natali ad una delle figure più particolari del Settecento: Giuseppe Balsamo. La sua più “fedele” ammiratrice e studiosa è certamente Ninetta Cangialosi che da anni, si dedica allo studio e alla raccolta di testi. A tal fine costituisce la “Cagliostro società cooperazione” al fine di sviluppare attività culturali e non solo ,inerenti alla figura del grande personaggio.
Ninetta Cangialosi ha scritto il libro ” Da Oriente ad Occidente Io, Giuseppe Balsamo Conte Di Cagliostro”, inoltre alle tante poesie che ha scritto, ha collaborato con il figlio alla realizzazione di un CD dal titolo “Cagliostro ed il secolo dei lumi”, che vuole dare una più precisa identità storica a Giuseppe Balsamo alias Conte Di Cagliostro.
Nina mi parli della sua grande passione storica: Il Conte di Cagliostro e Giuseppe Balsamo.
Giuseppe Balsamo Conte di Cagliostro
“Do notizia ai lettori, risponde Nina, che gli archivi segreti non sono più segretati e si è scoperto quanto terribile sia stato il suo processo a Castel Sant’Angelo a Roma, il Conte di Cagliostro era accusato di non rispettare la Chiesa perché, per lui, era solo apparenza della religiosità. La Santa Inquisizione ha voluto distruggerlo!”
Lei ha portato a Palermo la prima Mostra su Cagliostro nel 1985, che è stata curata a San Leo, la rocca dove è stato prigioniero il Conte. Chi fu Giuseppe Balsamo ?Chi fu il Conte di Cagliostro?
” Il padre di Giuseppe Balsamo fu capitano navale, un giorno a bordo salì un “prezioso” neonato che era figlio della Principessa orientale di Trebisonda che fece questo figlio con un “infedele ” a detta del padre di lei, poiché si trattava del Gran Maestro della Massoneria Pinto De Fonseca che era di Malta ed era cattolico. Pietro Balsamo, intuendo che il neonato era ricchissimo e che suo figlio di 4 anni Giuseppe, poteva ottenere dei grossi vantaggi, propose ad Altotas (il mago che era stato insignito della responsabilità di trasportare e di accudire il neonato, che rappresentava l’unione di Oriente ed Occidente, poiché nato con il destino di unire la civiltà ORIENTALE con quella OCCIDENTALE’ (usi, costumi e religioni). Altotas non può comunque prendere una decisione cosi pesante, cioè la proposta del padre di Giuseppe Balsamo, Pietro ,di acquisire una idonea “copertura” al neonato che era in grave pericolo di vita; cioè quella di sostituire il nome di Conte di Cagliostro, Alessandro; con Giuseppe Balsamo che aveva ,ai tempi 4 anni. Quando Altotas torna a Malta dal padre di Alessandro, racconta della proposta del capitano e di conseguenza ne chiede l’eventuale approvazione. Si chiude l’accordo, e per meglio nascondere le origini, ogni tanto, Alessandro venne portato nel quartiere di Ballarò a Palermo, dove nacque Giuseppe, per familiarizzare con Giuseppe. Giuseppe Balsamo, infatti nacque a Palermo nel 1743, nel Vicolo della Perciata, oggi Vicolo Conte di Cagliostro, ma pare si impossibile, come ci conferma il Professore La Duca, risalire con precisione al numero civico. Giuseppe nacque da Pietro Balsamo e da Felicia Bracconieri, nel Quartiere dell’Albergheria.
Che epoca storica fu il 1700?
“Identificare l’ambiente e il periodo storico, in cui visse Cagliostro, è fondamentale per una valutazione obiettiva ed attenta della vicenda tutta e dei personaggi che ruotano intorno ad essa. L’epoca è quella dell’Ancien Regime; alla nascita di Cagliostro (1743), quel regime già nato vecchio in Francia, si avvia alla sua naturale estinzione. ” Lo Stato sono io”, affermava Luigi XIV e cosi ribadiva Luigi XV. Viva il re, gridavano i sostenitori della monarchia. Viva la Nazione, gridavano i rivoluzionari, soprattutto dopo la vergognosa fuga di Luigi XVI a Varennes (1789).Quel Settecento, continua Nina, fu il secolo della Ragione, dei Lumi. In questa società pervasa da grandi fermenti, dilaga la follia del soprannaturale: occultismo, negromanzia, alchimia; proliferano nuovi profeti e nuovi adepti, prosperano figure straordinarie e misteriose come il Conte di Saint Germain, Jean Baptiste Wirlermoz,il Conte Luis Claude De Saint Martin, filosofo sconosciuto. La stessa Massoneria ha una prodigiosa espansione: Rosacroce, Desloniani Giuliennani; nella sola Francia, nel 1789 erano oltre 600.Senza contare gli infiniti laboratori alchemici in Inghilterra, Svezia, Germania e soprattutto in Francia. In Sicilia, Tommaso Natale legò la nostra terra al grande Illuminismo europeo con le sue “Riflessioni Politiche”, pubblicate nel 1759,e con l’abate Meli, il Principe di Palagonia e tanti altri, rappresentò quel settecento siciliano, a cui poco partecipò Cagliostro, attratto ,come fu, dalle più grandi evoluzioni internazionali. Il clima di umano rinnovamento, conclude Nina, dilaga e sfocia con violenza in quella Rivoluzione che, sancendo i principi di Egalitè ,Libertè , dà origine all’età moderna”.
Torniamo alla vita di Giuseppe Balsamo i genitori erano anche loro dei nobili?
” Si, infatti i Balsamo furono signori di Messina e la madre di Giuseppe, Felicia Bracconieri, la cui famiglia fu discendente dai Martello, regale stirpe dei Carolingi. Orfano in tenera età fu mandato dalla madre, in gravi difficoltà economiche, al convento dei Benfratelli di Caltagirone, dove apprese i primi elementi di chimica e di botanica medicinale. Partì da Palermo in seguito per recarsi a Roma, qui conobbe la sua futura sposa: Lorenza Serafina, il suo grande amore. Nel 1769 incontra e cura il celebre fratello massone Giacomo Casanova. Da questo incontro scaturisce una grande fama che lo acclama guaritori e tutte le corti europee se lo contendevano; ma questa fama suscitò anche indivie e gelosie. Nel 1777, con il nome di Alessandro Conte di Cagliostro, Londra lo accoglie come maestro massone in seguito poiché come la propaganda è l’anima della religione, cosi Giuseppe Balsamo decide di diffondere i principi del vero umanesimo e va di città in città per sviluppare, nei riti, un sua profonda e sentita spiritualità .Decide di cancellare per la prima volta nella storia della massoneria, la pena di morte e contemporaneamente dà dignità alle donne. Sua moglie Serafina, guiderà, con nome di gran maestra regina di Saba, la prima loggia di Isis, composta da sole donne. A Parigi, continua Nina, sono ospiti del cardinale De Rohan, il quale gli dimostra una devozione quando Cagliostro salva la vita a suo fratello. Viene pure coinvolto nella truffa della collana della regina Maria Antonietta; la contessa De La Motte, che aveva capito quanto il cardinale desiderasse riconquistare la fiducia della regina, aveva fatto credere al cardinale chela regina desiderava acquistare segretamente una collana di enorme valore e gli chiedeva di essere garante pagando lui la prima rata; il Cardinale racconta la vicenda a Cagliostro che gli suggerisce di non cadere nella trappola della nobile dama, ma lui non l’ho ascolta, la truffa viene scoperta, scoppia lo scandalo che screditerà la corona di Francia e accelererà la fine della Monarchia dando inizio alla Rivoluzione francese. Il Cardinale viene arrestato, la nobile dama venne frustata, in quanto a Cagliostro e a sua moglie, vennero privati dei loro cospicui beni in denaro, che sarebbero serviti, tra l’altro per consegnarli a Benjamin Franklin per sostenere la rivoluzione dei fratelli americani! D’altra parte .conclude Nina, Giuseppe spesso vive di espedienti e fu parecchie volte “salvato” dal denaro che Alessandro, comunque non gli fece mai mancare.Tutta la sia vita cercò di “trasformarsi” in Alessandro con poca fortuna in quanto Alessandro fu un uomo molto colto(imparò fin da piccolino, infatti, tante lingue perché fu affidato ai capi d’oriente che gli insegnarono non solo le lingue più in importanti ma anche la spiritualità orientale”. Che avvenne subito dopo lo scandalo della collana? Subito dopo si scatenò una campagna denigratoria sostenuta segretamente dai reali di Francia. Nel 1789, Giuseppe e sua moglie tornarono a Roma. Il Papa non pensò nemmeno lontanamente di autorizzare il Rito che Giuseppe aveva creato non solo lo osteggiò in tutti i modi ma anche firmò la sua condanna a morte. Lo Stato Pontificio cercò, con la condanna di Giuseppe Balsamo a morte, cercò un appiglio per eliminare e smembrare l’enorme seguito che sosteneva il Balsamo( la Massoneria).Da alcuni documenti si evince che Giuseppe Balsamo venne gettato nel Tevere, da altri documenti si evince che fu bruciato in Piazza Minerva a Roma insieme a tutti i suoi libri e scritti e formule. Alessandro Conte di Cagliostro, invece, fu segretamente portato in prigione a San Leo, in provincia di Rimini, una delle più inaccessibili prigioni del papato. Ufficialmente il 26 Agosto 1795 Alessandro, conte di Cagliostro, muore di apoplessia a San Leo venne sepolto in terra sconsacrata. In realtà il Rosacroce, potente massone, riuscì con la complicità della sua setta spirituale, a farlo fuggire, simulando la morte e fu gettato con un altro prigioniero dalla rocca e in seguito recuperato”. A prescindere dalla verità storica Giuseppe Balsamo ed Alessandro Conte di Cagliostro, rimarranno per sempre delle figure importanti nel panorama della cultura, della storia e dei misteri che avvolsero il Settecento. Il personaggio di Cagliostro è una altra tessera della Palermo, serbatoio inesauribile di una storia straordinaria; Palermo come capitale della cultura.
Chiara Fici